Cinema & Serie TV: Il racconto dell'Ancella




Torna la nostra Alice, sceneggiatrice e scrittrice di talento. Torna per parlarci di Il racconto dell'ancella, libro distopico di Margaret Atwood da cui poi è stata tratta anche una serie tv. 


IL RACCONTO DELL'ANCELLA

Con: Elisabeth Moss, Joseph Finnes e Alexis Bledel






IL RACCONTO DELL'ANCELLA

Il libro diventato una delle serie tv più apprezzate 

Vi racconto di una serie tv che ha cambiato il mio modo di vedere il mondo.

Una serie distopica che a ogni puntata mi ha fatto chiedere: ma se questo succedesse veramente, io che cosa farei? Quale sarebbe il mio destino e come combatterei per cambiarlo?

Ma partiamo dall'inizio, ovvero dal libro che ha reso possibile il successivo sviluppo della serie tv.

Avete mai sentito parlare de Il racconto dell'ancella? Si tratta di un romanzo del 1985 scritto da Margaret Atwood e vincitore del premio Arthur Clarke del 1987, candidato inoltre ai premi Nebula, Prometheus e Booker Prize.

Ho ricordi sconvolgenti di questo libro, ricordo bene di averlo noleggiato alla biblioteca della mia città quando andavo al liceo e di esserne rimasta colpita in modo scioccante. Finì dritto tra le letture che più mi avevano cambiata, ma anche tra quelle che non avrei voluto rileggere molto presto, a causa dei temi trattati e degli avvenimenti a volte crudi, ma che rispecchiano in modo sorprendente la società creata da quest'autrice.


IL MONDO DI GILEAD


Immaginate un mondo in cui alla fine del ventesimo secolo le superpotenze mondiali sono stremate dalla guerra, mentre la Terra è devastata dall'inquinamento radioattivo e chimico; non nascono più bambini e la popolazione è in continua rivolta. Per mettere fine alle guerriglie, viene siglata una tregua e il cosiddetto "accordo sulle sfere di influenza", che lascia liberi i vari governi di scegliere i mezzi ritenuti necessari per riportare l'ordine, senza che le altre nazioni s'intromettano.

Come risultato, nel Nord America a seguito di un golpe, si insedia un regime totalitario teocratico d'ispirazione biblica (vetero-testamentaria), la Repubblica di Gilead, che fin da subito rende le donne asservite all'uomo per scopi riproduttivi, dichiara illegali le altre confessioni religiose, i matrimoni al di fuori della Chiesa di Stato e la lettura, tranne che da parte di uomini e membri della gerarchia gileadiana. I rivoltosi vengono eliminati o esiliati nelle colonie e impiegati nel trattamento e smaltimento dei rifiuti tossici che hanno contaminato il pianeta. Le donne non fertili, o troppo anziane per essere ancora utili nei lavori più umili, sono dichiarate "Nondonne" ed eliminate.

Il vertice della piramide sociale di Gilead è rappresentato dai Comandanti, gerarchi della Repubblica e depositari del potere. Seguendo il precetto biblico della Genesi 30, 1-4 (secondo cui i mariti, qualora avessero mogli sterili, possono copulare con le proprie serve per generare figli) i Comandanti si dotano così di Ancelle, donne fertili in stato di completo asservimento, schiavizzate al solo scopo di procreare. Oltre alle Ancelle, ai Comandanti e alle Nondonne, sono istituite altre categorie sociali: le Marte, ovvero le serve, gli Occhi, membri dei servizi segreti, i Custodi, ossia l'equivalente maschile delle Marte a cui i rapporti con le donne sono vietati, gli Angeli, ossia i militari, le Mogli dei Comandanti e degli Angeli, le Zie, guardiane del rigore morale delle donne, le Economogli, sposate a uomini di basso ceto sociale, e le prostitute, la cui esistenza non è ufficialmente ammessa.

 

PRODUZIONE E ACCOGLIENZA DEL PUBBLICO 

Prodotta da Hulu e girata per la maggior parte in location canadesi, la prima stagione è andata in onda nel 2017 raccogliendo subito un ampio consenso di critica e pubblico, e finendo anche al venticinquesimo posto nella lista del The Guardian “Le 100 migliori serie tv del ventunesimo secolo”. L'indice di gradimento del pubblico è rimasto sull'8,5 per le prime due stagioni, scendendo a un 7 stringato per la terza e tornando poi a un 7,5 per la quarta stagione.
La prima stagione ha vinto ben otto Emmy Awards, compreso “Miglior drama series” diventando la prima serie prodotta da Hulu a vincere un riconoscimento del genere, nonché la prima serie andata in onda in streaming a vincere un Emmy Award. Ha inoltre vinto il Golden Globe come Miglior serie tv. Insomma, primati non da poco!

 


 LA SERIE

È in questo contesto che conosciamo Difred, l'Ancella del comandante Waterford.
Lei, prima di Gilead si chiamava June Osborne, era moglie di Luke e madre di Hannah. Viveva a Chicago con la sua famiglia, lavorava in un'azienda come assistant editor ed era felice. Finché non è arrivata Gilead e la sua vita è stata sconvolta. Privata del lavoro e del conto in banca “per legge”, costretta a uscire di casa sempre meno per paura di essere fermata e trattenuta dalla polizia solo per il suo essere donna, quando la situazione si fa insostenibile decide di provare a fuggire in Canada insieme al marito e alla figlia, ma sfortunatamente viene intercettata e separata dalla famiglia.
June, dopo essere stata caricata su un camion con altre donne al pari di carne da macello, viene esaminata e trasferita poi all'interno di un “centro rosso”, luogo di addestramento per Ancelle.
Qui, le Zie hanno il compito di “rieducare” le donne al nuovo regime di Gilead, alla sottomissione e a vivere la vita dell'ancella, il cui unico scopo è servire il comandante al quale viene assegnata. June tenta di opporsi come può a questo addestramento forzato, ma le conseguenze sono le peggiori: punizioni corporali e psicologiche, e per chi disobbedisce più volte, anche mutilazioni. Chi si oppone a Gilead è destinato al dolore, all'esilio o alla morte, perciò a June non resta che accettare il suo nuovo destino e tentare di sopravvivere come può.


Al termine dell'addestramento, viene assegnata come ancella al comandante Fred Waterford e il suo nuovo nome diventa Di-Fred. June Osborne non esiste più, adesso esiste soltanto Difred. Il vecchio nome è proibito, insieme alla vecchia vita e a tutto ciò che ne faceva parte.
Difred cerca così di adattarsi, prova a sottostare a quelle rigide regole e ad annullare la sua personalità e ogni suo desiderio, come quello di rivedere sua figlia Hannah. Ogni trenta giorni, come da legge di Gilead, è costretta a consumare un rapporto sessuale con il comandante Waterford, in presenza della moglie Serena che la tiene ferma per le braccia. All'interno della casa si respira sempre un clima di tensione: Serena odia Difred per la sua fertilità e non perde occasione per dimostrarglielo, Nick Blaine - l'autista personale del comandante - osserva ogni suo movimento e June ha paura di dire o fare la cosa sbagliata e pagarne le orribili conseguenze, mentre il comandante s'invaghisce di lei e le concede - di nascosto dalla moglie - piccoli privilegi a cui Difred non può dire di no. Le giornate sono scandite da abitudini precise e scene raccapriccianti, come le uccisioni pubbliche a cui le Ancelle sono obbligate ad assistere, e a volte anche a partecipare.
C'è però qualcosa dentro Difred che si ribella, una forza potente che preme per uscire e farle rivedere a tutti i costi la figlia Hannah. Ma non ha idea se sia ancora viva, né dove possa trovarsi.

Inizia così una ricerca pericolosa e difficile, che potrebbe costarle la vita, ma che potrebbe anche cambiare le cose. Perché se un'ancella si ribella al sistema, altre potrebbero prendere forza da questo atto e fare la stessa cosa. Ed è così che June scopre di non essere sola in questa battaglia.
C'è una rete segreta dentro Gilead, una rete di donne ribelli che hanno intenzione di riprendere in mano la loro vita e i loro diritti, anche se la pena può essere la morte.
E se prima Gilead faceva paura, pian piano perde la sua maschera del terrore e si trasforma in qualcosa da combattere e contrastare con impegno e astuzia, perché niente è più importante della dignità e dei diritti umani. June però dovrà capire di chi può fidarsi per combattere questa guerra, perché nulla a Gilead è ciò che sembra e anche chi sembra tuo amico può voltarti le spalle, soprattutto quando in gioco c'è la propria pelle. 

COSA NE PENSO IO 

Questa serie è entrata dritta tra le mie preferite in assoluto. I personaggi sono caratterizzati in maniera magistrale, sia i principali che i secondari. Elisabeth Moss è divina nei panni di June e oltre all'Emmy per la miglior attrice in una serie tv meriterebbe a mio parere molti altri premi. La sua trasformazione è incredibile: scendiamo all'inferno insieme a June e poi risaliamo con Difred, imparando a sopravvivere con lei e con lei mutiamo, diventando persone diverse. Pur non approvando alcune delle scelte della protagonista, non ho potuto fare a meno di appoggiarla in ogni sua decisione e di sperare con lei anche quando le speranze sembravano abbandonare del tutto la situazione. Imparerete ad amare i silenzi di Nick, appena scoprirete di più su di lui. Odierete Serena e la sua meschinità, così come Fred e il suo sentirsi al di sopra di tutto.

Ma soprattutto amerete, pur nella sua cruda realtà, l'universo di Gilead e la sua terrificante attualità. Perché se c'è una cosa che ho imparato da questa serie, è che gli estremismi sono sempre sbagliati, non importa quanto affermano di poter migliorare le cose o che cosa professano. Gilead era solo un'idea, l'idea malata di una società migliore perpetrata da uomini e donne che pensavano di poter cambiare il mondo, ma che alla fine hanno creato la più raccapricciante dittatura della storia.
Mai sottovalutare il potenziale di un'idea. Le idee sono potenti, soprattutto quando sono condivise.
June Osborne v'insegnerà che anche quando tutto ciò che ci circonda è alieno e ostile, dentro di noi possiamo sempre trovare la forza per cambiare le cose, e un nostro semplice gesto può mettere in moto un meccanismo impossibile da arrestare. Di questa serie ho amato tutto: la fotografia desaturata nei contesti ma brillante nei particolari, soprattutto nei colori delle vesti, la regia dinamica e mai scontata, la recitazione, i costumi. Non ve la perdete, ma prima di guardarla sappiate a cosa andate incontro, perché una volta entrati a Gilead, uscirne è quasi impossibile.


“Forse ha ragione Zia Lydia: da Gilead non si può scappare.
Ma alla fine, vince chi ha il cuore più duro.”

 




- Alice - 

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