Cinema & Serie TV: Oscar - Parasite

Queste settimane intensifichiamo gli articoli della rubrica curata da Alice e dedicata a Cinema & Serie TV per potervi offrire qualche spunto per trascorre il tempo a casa.

Oggi la nostra esperta ci parla di Parasite, film coreano che ha spopolato agli Oscar 2020

Ecco anche un recap delle "puntate precedenti": QUI The OA - QUI A Discovery of Witches e QUI The Sinner, QUI His Dark Materials e QUI Serie TV da guardare durante la quarantena (ma anche dopo). 




IL FILM TRIONFO DEGLI OSCAR: PARASITE

Degli Oscar 2020 si è già parlato in lungo e in largo, quindi oggi non vi proporrò il solito elenco dei vincitori, ma un approfondimento sul film che rappresenta un po' la novità di questi Oscar 2020, ovvero la black-comedy Parasite del regista coreano Bong Joon-ho.

Intanto, chi è Bong Joon-ho? Non è un nome affatto sconosciuto nel panorama cinematografico, non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Già autore di numerose pellicole di successo (ricordo le più recenti, Snowpiercer del 2013 e Okja del 2017, entrambi disponibili su Netflix) quest'anno ha sbaragliato la concorrenza portandosi a casa ben 4 statuette con Parasite: Miglior Sceneggiatura originale, Miglior Regia, Miglior Film Internazionale e soprattutto Miglior Film, divenendo così la prima opera non in lingua inglese a vincere nella categoria più importante nell’intera storia degli Academy Awards. 

Ma di che cosa parla Parasite? E perché quest'ultima statuetta del Miglior Film è definita un “evento di portata storica”? Andiamo con ordine e partiamo dalla trama.


TRAMA 

La famiglia Kim (padre, madre e due figli, il fratello Ki-woo e la sorella Ki-jeong) vive di sussidio di disoccupazione in un piccolo e sudicio appartamento seminterrato, facendo lavori temporanei malpagati e lottando per far quadrare i conti. Una sera, un amico di Ki-woo gli suggerisce di prendere il suo posto come tutor inglese della figlia della ricca famiglia Park, dato che lui si sta preparando per andare a studiare all'estero. Ki-woo riesce così a spacciarsi per un tutor e a farsi assumere dalla moglie del Signor Park, approfittando dell'ingenuità della donna per far assumere anche la sorella, spacciandola per una conoscenza indiretta e non una parentela, per sedute di arteterapia al figlio più piccolo. I due fratelli ideano inoltre un piano per far licenziare -a distanza di poco tempo- anche l'autista del signor Park e la governante di famiglia, in modo da far prendere quei posti di lavoro ai loro genitori, sempre spacciandoli per conoscenze indirette. 
Una volta che l'intera famiglia Kim sarà alle dipendenze della famiglia Park, però, cominceranno a succedere cose che daranno alla trama dei risvolti inaspettati.


PRODUZIONE E ACCOGLIENZA 

Con 77 giorni di riprese - fra maggio e settembre 2018 - a cavallo fra le città coreane di Seul e Jeonju, Parasite è stato acclamato in maniera unanime dalla critica, ottenendo i punteggi più alti su tutte le piattaforme e piazzandosi per IMDB anche fra i 25 film più apprezzati di sempre. 

Costato 11,5 milioni di dollari, ne ha incassati 73 solo in Corea del Sud e 133 nel resto del mondo, diventando il film di maggior incasso di Bong Joon-ho e la pellicola coreana più vista di sempre. 

I premi che ha vinto sono decine: oltre a 4 Oscar abbiamo infatti anche il Golden Globe come Miglior Film in lingua straniera, 2 BAFTA (Miglior film straniero e miglior sceneggiatura originale), la Palma d'Oro a Cannes nel maggio 2019 e molti altri. È inoltre diventato il secondo film straniero a venir candidato per lo Screen Actors Guild Award per la miglior interpretazione di un cast in un film (e il primo a vincere il premio) dopo La vita è bella. 


CURIOSITÀ SUL FILM 

Inizialmente il regista lo aveva intitolato “The Décalcomanie”, perché nelle decalcomanie due cose sembrano uguali finché non le guardi da più vicino. In un'intervista ha infatti dichiarato: “Sono stato molto ispirato da questa tecnica, in Corea la impariamo a scuola: si crea un'immagine sulla carta con inchiostro o altro, poi si piega la carta in modo che l'immagine si rifletta sull'altro lato. Quando si osserva il risultato finale, entrambe le parti sembrano identiche a prima vista. Ma se si guardano da più vicino, non sono esattamente le stesse.” 

Questo già dovrebbe svelarvi qualcosa in più a proposito di che cosa troverete all'interno di questo film. E forse v'interesserà anche sapere che la HBO ha sbaragliato il concorrente Netflix e si è aggiudicata i diritti per una miniserie tratta dal film, di cui ancora non si conoscono i particolari e soprattutto non sappiamo se sarà in inglese o in lingua originale, dato l'impegno che Bong Joon-ho ha messo per far sì che il film fosse distribuito nella lingua d'origine. 

Vedremo i prossimi sviluppi. 



COSA NE PENSO IO 

Si può far ridere e far riflettere allo stesso tempo? 

Questa è la domanda a cui Parasite risponde con un gigantesco SÌ. Ammetto di essermi seduta in sala senza particolari aspettative. Cerco di non averne mai quando guardo un nuovo film (a meno che non faccia parte di una saga che già conosco o sia tratto da un libro che ho letto) perché è importante per me dare sempre due tipi di opinioni alla fine della visione: quella oggettiva (da persona del mestiere) e poi quella personale. Quindi vi dico già che se volete guardarlo in originale ma non siete abituati ai sottotitoli, qui dovrete sforzarvi un po' perché il suono del coreano non è molto musicale per le nostre orecchie abituate magari a pronunce più armoniose. 
Superato però lo scoglio iniziale, e qualche dialogo a mio parere eccessivamente lungo, questa è una storia che prende davvero. Gli intrecci di trama sono molto originali e le due famiglie, la Park e la Kim, si amalgamano in modo tale da diventare protagoniste come due entità uniche, che si muovono e prendono decisioni all'unisono come fossero un unico corpo. La maggior parte del film è ambientato all'interno della enorme residenza della famiglia Park, casa che è essa stessa protagonista con il suo lusso minimalista, i suoi ambienti vasti e soprattutto i segreti che nasconde, e che si trova in netto contrasto invece con il piccolo appartamento seminterrato dei Kim, un luogo claustrofobico e disordinato che diventa simbolo di ingiustizia sociale e voglia di riscatto. 

Per la prima parte del film si respira un'atmosfera da commedia, con colori pastello, inquadrature dalle luci brillanti e situazioni che strappano una risata. Fino ad arrivare al colpo di scena di metà pellicola, che innescherà una concatenazione di eventi tale da trasformare progressivamente i toni, restando sempre nella commedia ma assumendo sfumature più black, sia nella fotografia che nella scelta delle inquadrature. Se fino a un certo punto crediamo di aver chiare le dinamiche della storia, all'improvviso viene rimesso tutto in discussione e rivalutato anche il concetto di “parassita” di cui ci era già sembrato di comprendere il senso. 

Perché i veri protagonisti di questo film sono in realtà le classi sociali e il loro divario

Il burrone repentino e profondo che si spalanca tra chi vive di sussidio e chi invece ha ogni agio e servizio a cui si può pensare, ma entrambi abitano nella stessa città che ora ci appare con nuovi occhi, stratificata, piena di salite e discese, nei cui seminterrati si nascondono tutte le storie scomode che è meglio far finta di dimenticare. 

Bong Joon-ho si assicura di mettere in risalto questo divario perfino in scenografia, inserendo sempre delle linee rette che separino, durante gli spostamenti o i dialoghi, i personaggi appartenenti a classi sociali diverse. 

Questo film è una forte critica alla società in cui viviamo, in cui i ricchi sono troppo ricchi e non si curano di ciò che li circonda, e i poveri sono così poveri che spesso sono costretti a prendere decisioni estreme, giusto per poter continuare a vivere. Alcune azioni in questo film potranno apparirvi eccessive, ma a mio parere sono del tutto giustificate dal contesto e soprattutto dalla situazione in cui si verranno a trovare alcuni dei personaggi, nessuno dei quali è stereotipato o segue le classiche linee del protagonista/antagonista. In Parasite, tutto viene preso e ribaltato e poi preso e ribaltato di nuovo, lasciandoci dentro un perfetto equilibrio di amaro divertimento, riflessione e stupore. 

Non posso svelare di più per non incorrere in spoiler, dato che lo stesso regista ha rilasciato una dichiarazione chiedendo a chi avesse intenzione di guardare il suo film, di non leggere la trama per non rovinarsi i vari colpi di scena. Posso solo dire che mi ha sorpreso e che rientra sicuramente tra i film più particolari che ho visto negli ultimi anni, pur non amando particolarmente il genere black comedy. 



Perché il successo di Parasite è importante sotto diversi punti di vista? 

Intanto, si tratta di un film che è stato distribuito sottotitolato in tutto il mondo e che vince l'Oscar come Miglior Film. Questo quindi fa ben sperare che si siano finalmente aperte le porte a un nuovo concetto di distribuzione cinematografica internazionale, e inoltre che in questa categoria (come anche in quella della Miglior Regia) s'incomincino ad apprezzare prodotti che non siano più esclusivamente americani. 

Si sta inoltre creando (col film Roma lo scorso anno e con Parasite quest'anno) anche più aspettativa nello spettatore medio per i prodotti che vengono “da fuori”, e si spera quindi che quest'onda venga sfruttata per promuovere in futuro molti più film d'autore. 

Potrebbe anche voler dire che la percezione comune del cinema salirà su di un gradino, perché se è vero che andare al cinema è principalmente aggregazione, è voler guardare un certo film per acquisire un background culturale comune di cui poter poi discutere con i propri conoscenti -reali o potenziali che siano- e se Parasite ottiene premi ovunque e finisce persino per vincere l'Oscar (l’evento più glamour, mediatico e chiacchierato dell’anno nel mondo cinematografico) allora poi si torna anche in sala per guardarlo, si legge di questo film in giro e se ne discute. E così l'idea stessa di cinema muta, trasformandosi in qualcosa di più ricercato che di conseguenza richiederà più accuratezza e inventiva in chi lo fa... e se non è una svolta questa ditemi cosa lo è




Qui il trailer: 

- Alice DC- 



1 commento :

  1. Normalmente questo non è il genere di film che prediligo, ma ne ho sentito parlare talmente bene che la curiosità di guardarlo è veramente tanta - così come le aspettative che ho a riguardo!

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