Come vi avevo anticipato queste settimane intensifichiamo gli articoli della rubrica curata da Alice e dedicata a Cinema & Serie TV per potervi offrire qualche spunto per trascorre il tempo a casa.
Oggi la nostra esperta ci parla di Yellowstone, serie tv che l'ha davvero colpita.
Ecco anche un recap delle "puntate precedenti": QUI The OA - QUI A Discovery of Witches e QUI The Sinner, QUI His Dark Materials, QUI Serie TV da guardare durante la quarantena (ma anche dopo) e Parasaite il film che sbancato agli Oscar 2020 QUI .
Yellowstone
Yellowstone è una serie televisiva statunitense western del 2018 creata da Taylor Sheridan e John Linson.
La serie segue le vicende della famiglia Dutton, proprietaria di un ranch nel Montana.
Visibile su Sky
Occhio per occhio, dente per dente.
La famosa legge del Taglione che è valsa su questo pianeta per migliaia di anni, fin dai tempi del Codice di Hamurrabi... è l'unica che legge che ancora vale nella serie tv di cui vi parlo oggi.
Yellowstone - La serie e i protagonisti
Immaginatevi radure incontaminate, bagnate da fiumi limpidissimi, circondate da boschi di abeti che pullulano di animali selvatici. Immaginatevi anche mandrie al pascolo governate dai cani, ma soprattutto da loro: i cowboys. Lavorare in un ranch non è roba per tutti: gli orari sono assurdi, la paga non così buona come ci aspetteremmo e i rischi sono tanti, soprattutto se lavori allo Yellowstone Ranch del Montana.
John Dutton è un uomo che definire impenetrabile sarebbe molto più che riduttivo. Il suo cuore è ricoperto di acciaio e il suo livello di empatia appare pressoché inesistente. Lo Yellowstone Ranch è tutta la sua vita, com'era per suo padre, per suo nonno e il suo bisnonno. Quella terra appartiene alla famiglia Dutton da generazioni e generazioni, fino ad arrivare al primo Dutton che alla fine dell'800 arrivò in cima alla collina su cui ora sorge una bellissima villa, guardò verso l'orizzonte e si proclamò padrone indiscusso di tutto ciò che poteva vedere intorno a sé. Da quel giorno, la proprietà dei Dutton si è estesa fino ad arrivare a ricoprire una fetta enorme in quella regione e fare gola a molti. C'è chi sostiene che non sia giusto per un solo uomo possedere così tanta terra, c'è chi vuole appropriarsene per costruirci un resort cinque stelle, e chi invece sostiene che quella terra per diritto di nascita appartenga ai Nativi e vuole riprendersela a qualsiasi costo. Ma John non è solo a combattere questa lunga e insidiosa battaglia, ha infatti quattro figli: Lee, Jamie, Beth e Kayce, e una schiera di cowboys pronti a fare qualsiasi cosa per difendere il ranch dai nemici.
Ma chi sono i figli di John Dutton? Hanno una loro identità, o tutto ciò che fanno è vivere al servizio di un padre che ha fatto della suggestione e dell'autorità l'unica forma d'amore da condividere con loro?
Ci sono dei segreti in quella famiglia, e c'è una tragedia di fondo che ha sconvolto le vite di tutti, portando i fratelli a combattersi l'un l'altro fino a odiarsi. Quando però saranno costretti a ritrovarsi al ranch di famiglia per far fronte a imminenti minacce, cominceranno a succederne veramente di tutti i colori.
Yellowstone - Produzione e accoglienza
Succede che un giorno un attore si stanca di fare soltanto l'attore e decide di mettersi a scrivere sceneggiature. Perché chi l'ha detto che gli attori devono soltanto recitare? Soprattutto se hanno discrete doti narrative come Tayler Sheridan. Ha esordito come attore negli anni novanta con un piccolo ruolo nella famosa serie Walker Texas Ranger e negli anni ha ricoperto altri ruoli in serie dal taglio western, come La signora del West. Successivamente, dopo altre serie tv e qualche film, nel 2015 Sheridan inizia a lavorare come sceneggiatore e scrive Sicario per Denis Villeneuve, che ottiene subito una candidatura al Writers Guild of America Award. Primo film di una trilogia che affronta il tema della frontiera americana, è seguito da Hell or high water (che potete trovare su Netflix) e si conclude con I segreti di Wind River.
L'idea per Yellowstone nasce nel 2013 dalla sua passione per il western e le ambientazioni rurali, ma è solo nel 2017 che la Paramount Network dà il via libera ai finanziamenti per una prima stagione da dieci episodi, scritta -e diretta- proprio da Sheridan. Prima stagione che ha ottenuto consensi misti e totalmente opposti fra critica e pubblico, perché se la critica l'ha pressoché stroncata regalandole un misero 47 su 100 su Rotten Tomatoes (definendola “troppo melodrammatica”), il pubblico l'ha così tanto amata da battere gli ascolti delle altre serie tv durante la trasmissione delle prime due puntate, registrando quasi 3 milioni di spettatori e diventando la serie più vista di sempre su Paramount Network. Le riprese di entrambe le stagioni si sono svolte nello Utah fra il 2017 e il 2018, anche se la storia è ambientata nel Montana e la prima stagione è disponibile in Italia proprio dal 13 marzo di quest'anno, grazie a Sky Atlantic.
A giugno del 2019 è stato inoltre dato l'annuncio di un rinnovo per una terza stagione.
Yellowstone - Cosa ne penso io
Diciamo che la mia opinione in merito a questa serie si è sviluppata come una corsa sulle montagne russe, partendo ottimista, scendendo e crescendo poi a seconda delle puntate e delle decisioni dei vari personaggi, ma quando sono arrivata alla fine della prima stagione la prima cosa che ho pensato è stata: ho bisogno della seconda stagione, subito! Questo perché a un ritmo non sempre incalzante e una regia a volte diciamo “fantasiosa”, fa da contrapposizione uno scenario mozzafiato che dà un senso infinito di libertà a ogni inquadratura, e i personaggi sono caratterizzati davvero molto bene (a tratti un pochino enfatizzati) ma soprattutto interpretati da un cast STELLARE.
Partiamo da John Dutton, il proprietario del ranch, impersonato proprio da lui: Kevin Costner. Se vi aspettate un vecchietto dovete subito ricredervi, perché Costner se la passa egregiamente nei suoi sessantacinque anni (sessantadue all'epoca della prima stagione) e gli abiti da cowboy gli calzano a pennello. Ma a parte questo, Costner riesce a far trasparire un velo di umanità dietro alla maschera di assoluto gelo di questo personaggio, che a tutto è disposto per preservare l'integrità di ciò che possiede, perfino a passare sopra ai sentimenti dei suoi stessi figli che negli anni hanno tutti rinunciato a molto per aiutare il padre a gestire i suoi affari, e ognuno di loro adesso è rotto a modo suo. Jamie, il secondo figlio di Dutton, è interpretato da un magistrale Wes Bentley (Hunger Games, Interstellar, Mission Impossible – Fallout) che fa davvero un lavoro notevole su questo personaggio, mostrando un tormento interiore in ogni espressione, in ogni gesto, ogni decisione anche difficile che è costretto a prendere in qualità di legale del ranch. Jamie fuori è un uomo, ma dentro è ancora un ragazzo che cerca l'amore del padre, non importa a quale prezzo. In questo a mio parere Bentley è riuscito così bene, che mi sono ritrovata a tifare per lui praticamente per entrambe le stagioni.
Kayce, il più piccolo del quartetto, l'ho odiato per gran parte della serie per la sua innata capacità di combinare disastri a ogni puntata, ma vi anticipo che verso la fine della seconda stagione comincerà ad agire usando un po' più la testa, purché le sue decisioni resteranno molto discutibili.
Luke Grimes è una scelta azzeccatissima per questo personaggio, e forse il nome non vi dice niente ma sicuramente vi ricorderete i ruoli che ha interpretato (Eliot nella trilogia Cinquanta Sfumature, James nella serie True Blood); personalmente non lo trovo un attore molto “comunicativo”, ma questo ruolo gli si addice e non c'è niente che stona nella sua interpretazione.
Last but not least per la famiglia Dutton, la protagonista femminile: Beth, interpretata da un'attrice che ADORO, Kelly Reilly. Beth Dutton mi ricorda un po' una delle ragazze interrotte dell'omonimo film, ma è una donna a cui è stata data una seconda chance che lei però non riesce ad afferrare, perché è ancora concentrata a guardarsi dentro e nutrirsi dei suoi demoni uno alla volta. Riversa sugli altri tutto il dolore che prova, in primis sul fratello Jamie, ma nessuno viene realmente risparmiato dalla perfidia di questa donna. Combatte a spada tratta tutte le battaglie del padre, invece di concentrarsi sull'unica che potrebbe veramente salvarla: quella contro se stessa.
Voglio spendere due parole anche su un altro personaggio, che possiamo definire a tutti gli effetti un figlio adottivo di John Dutton; capace anche lui di azioni terribili in difesa dell'unica casa che lo ha accolto quando era solo un ragazzino ed era rimasto solo, ma con un cuore veramente grande: Rip Wheeler. Rip è un vero cowboy, è leale, adora il ranch e tutti i compiti da svolgere sono uguali per lui, non importa se si tratta di spalare letame nelle stalle o guidare gli uomini nei lavori quotidiani. Lavora allo Yellowstone da quando era un ragazzino e negli anni si è guadagnato il rispetto di tutti, John Dutton compreso. Innamorato di Beth da anni, il tira e molla fra i due è interessante e dà una nota di romanticismo struggente alla serie, insieme alla relazione di Kayce e la sua giovane moglie Monica, nativa americana e insegnante nella scuola della riserva.
In Yellowstone si perde il confine sottile che c'è tra buoni e cattivi, perché qui non c'è limite a ciò che si è disposti a fare per difendere il proprio territorio e quando ci sembra che i Dutton abbiano toccato il fondo, succede qualcosa che ci fa di nuovo tifare per loro e giudicare i loro avversari come “nemici giurati”. Torno qui a dire che l'empatia è un sentimento potente e in questa serie viene fuori in maniera prepotente perché se anche i Dutton si condannano all'inferno, lo spettatore è pronto a seguirli a occhi chiusi e qui un plauso va in primis agli sceneggiatori ma anche ai registi. La prima stagione è interamente scritta e diretta da Sheridan e questo stacanovismo l'ho percepito -negativamente - in diverse puntate, mentre nella seconda stagione (disponibile per adesso solo in inglese) più registi e un team di sceneggiatori danno quel tocco di precisione e attenzione ai dettagli che si fa notare e fa salire di diversi punti il giudizio man mano che si va avanti con gli episodi.
Ho apprezzato questa serie per la sua onestà, per il suo mostrarci una faccia dell'America spesso non facile da vedere, un lato in cui l'uso delle armi e della violenza sono all'ordine del giorno, così come i ricatti, le minacce e la corruzione a ogni livello. È un'America scomoda, una terra in cui i Nativi sono ancora molto discriminati, una terra in cui l'alcol promette ancora di risolvere ogni problema e la corruzione ha invaso gli animi anche dei più integerrimi. Ma nel mostrarci tutte le sue fragilità, quest'America ci mostra anche la bellezza dei suoi paesaggi e la necessità di preservarli dai latifondisti, il profondo contatto con la natura di chi questa terra la abita e la volontà di difenderla da chiunque non ne comprenda a fondo i delicati equilibri.
Per i contenuti e il modo in cui vengono trattati, la serie è vietata ai minori di diciassette anni negli USA, ma a tutti gli altri consiglio di non perderla assolutamente. Non ve ne pentirete!
“Non accade niente in questa valle che
io non venga a sapere.”
John Dutton
Qui il trailer della prima stagione:
- Alice -
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