Editore: Mondadori
Disprezza il tuo cuore." Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura. L'Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell'Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l'unico potere in grado di sconfiggere l'Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell'Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l'uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all'ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.
Nessuno di loro era facile né tenero né semplice. Erano come me, covavano dolori e ferite nascoste, erano tutti spezzati in modi diversi. Non ci combinavamo molto bene. Avevamo bordi così seghettati che a volte ci tagliavamo a vicenda, ma mentre mi rannicchiavo su un fianco, il calore del fuoco dietro la schiena, sentii un’ondata di gratitudine così dolce che mi si chiuse la gola. E con essa arrivò la paura. Averli vicini era un lusso che avrei pagato. Ora avevo di più da perdere.
Perché quell’espressione –quell’espressione aperta, entusiasta, felice –era per me. Perché io sarei sempre stata la prima persona a cui lui avrebbe pensato quando vedeva qualcosa di bello, e io avrei fatto la stessa cosa. Che fossi una Santa, una regina o la Grisha più potente che fosse mai vissuta, avrei sempre pensato a lui.
«Non ci hai mai pensato , vero?» disse l’Oscuro. «Tu vivi nel momento. Io vivo in migliaia di momenti.» “Non siamo noi tutte le cose?”
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