Editore: Self Publishing
Ricordare è difficile.
Sayen Gilbert si scontra con questa verità ogni giorno, aggrappandosi con tenacia a qualsiasi frammento la sua mente le conceda di conservare. L'incidente le ha inflitto ferite invisibili che lei tenta di guarire al galoppo del suo cavallo, attraversando le terre del ranch di famiglia nel nord del Montana. Soltanto tra quelle vette si sente libera, la foresta è la sua confidente e il vento il suo motore. In quei luoghi nessuno la giudica, né tenta di cambiarla, ma la pioggia le ricorda di un paio d'occhi che da due anni lei conserva nel cuore, e ai quali di notte dedica lettere d'amore piene di malinconia.
Ricordare è doloroso.
Adron Myers vive provando a dimenticare quell'unico errore che gli ha distrutto la vita. Prigioniero di un'identità segreta, e di rimpianti che lo perseguitano quanto il fantasma di un uomo che tiene ormai sopito nelle profondità di se stesso, fugge da due anni senza mai trovare respiro, condannato a un'esistenza priva di radici. Le vette del Montana lo nascondono, donando sollievo alla sua anima tormentata, e ora la famiglia Gilbert è disposta a offrirgli un impiego nel ranch di loro proprietà. Ma lui non vuole fermarsi troppo, nonostante due occhi brillanti come onici al sole lo abbiano già trascinato nei loro abissi, promettendo di tenerlo stretto a ogni sguardo.
Ma dimenticare è impossibile.
Quando il ranch della famiglia di Sayen rischierà di chiudere e l'errore nel passato di Adron tornerà a mettere in pericolo il suo presente, l'una avrà bisogno dell'aiuto dell'altro e avvicinandosi, entrambi scopriranno di essere come respiri di vento capaci di scatenare tempeste d'anima. I loro cuori in collisione scuoteranno le montagne, ribaltando le certezze dentro le quali credevano di essere al sicuro e creando un legame travolgente, che tenterà di correre oltre i ricordi, oltre il tempo, oltre il pericolo.
Oltre il destino.
«Anche del destino?» «Il destino siamo noi, Miller. Ogni giorno possiamo distruggerlo o crearlo, è una scelta che nessuno ci impone.»
Tu non guardi ciò che hai perso, ma soltanto ciò che hai a disposizione e con quello riesci a creare dei veri capolavori. Non ho mai visto nessuno con tutta questa vita dentro, con questa tenacia, e non c'è giorno, da quando ti ho incontrata, in cui non pensi che forse dovevo vivere per una ragione
«E cosa fai quando il giorno non porta da nessuna parte, e la notte ti trascina nei suoi incubi?» chiese. Le sentii subito fra le dita quelle notti. Le vidi in ogni goccia di pioggia che cadeva sulla carrozzeria, in ogni solco lasciato dalle ruote sulla strada bagnata. Ce le avevo tatuate nel cuore, riuscivo a respirare il terrore che portavano con sé, la paura in cui ti lasciavano cadere e il senso d'impotenza in cui ti trascinavano. Notti come quelle non potevi scordarle.
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