Recensione Lunga vita al re di Chiara Cilli



La recensione di Lunga vita al re di Chiara Cilli - self publishingRingrazio l'autrice per la copia digitale. Si tratta dell'ultimo volume della serie Blood Bonds che ci ha tenuto compagnia in questi anni con ben 11 volumi. Un viaggio sofferto, doloroso, indimenticabile e ricco di emozioni. Contrastanti e oscure, sia chiaro, perché stiamo pur sempre parlando di un saga dark. 
Ecco la mia recensione.



Titolo: Lunga vita al re - Serie Blood Bonds 11
Autore: Chiara Cilli
Editore: Self Publishing



TRAMA

Ogni cosa sta precipitando.
Sono riuscito a salvare il mio campione, ma qualcosa è cambiato tra di noi.
Lui è cambiato.
Non importa quanto Rebekah si ostini a dire che Cade tornerà a essere quello di prima, che lo abbiamo già visto così.
Posso ancora fidarmi del mio migliore amico?
Lo scoprirò presto, poiché Lamaze e io abbiamo un piano per eliminare la nostra nemica in comune.

Neela Šarapova farà meglio a prepararsi.
Perché io voglio tutto.
E lo avrò.
A qualsiasi costo.



RECENSIONE

Finire un lungo viaggio letterario è faticoso. Restano le tante emozioni che i personaggi ti hanno regalato. I colpi di scena che ti hanno lasciata senza parole. Gli eventi che ti hanno emozionata o che ti hanno fatto piangere lacrime amare.
Finire il lungo viaggio che Chiara Cilli ci ha fatto fare con la serie Blood Bonds significa chiudere le porte di un luogo in cui la violenza, la corruzione, il dolore, la perversione hanno casa.
Significa dire addio a coloro che ci hanno fatto soffrire, ma anche a quelli che abbiamo amato di più.
Quando ho iniziato a leggere e recensire i libri della saga (che sono 11 in totale) era il 2015. Il blog era nato da poco più di un anno e io avevo ancora poca dimestichezza con le recensioni, i social, le collaborazioni. Ero un'avida lettrice, quello sì e da sempre, ma mai avevo pensato di poter condividere la mia passione con altri.
Chiara è stata una delle prime scrittrici a credere in me. 

Forse non c’era più niente di umano, in me. Forse l’ira aveva sostituito l’ossigeno nei polmoni e il sangue nelle vene, ed era lei a tenermi in vita. Per la mia ultima danza. Per questo, lasciai che mi scorresse dentro, rovente come magma, me ne nutrii e la abbracciai totalmente. Quindi, avanzai verso lo strato di vegetazione e di alberi che delimitava il perimetro della cinta di mura.

Ed è così che ho iniziato a immergermi in una storia profondamente dark, in cui confini tra male e bene non esistono, perché sono le anime corrotte a farla da padrone.
E la bellezza di tutti i volumi scritti da Chiara sta nel fatto che è proprio in quel buio e in quel dolore che i gesti di amore hanno ancora più risonanza e brillano di una luce intensa e accecante.
Questo mi è piaciuto in ogni volume della serie, anche se ammetto di aver amato di più alcuni dei protagonisti rispetto ad altri, di aver pianto per il destino riservato ad alcuni di loro, ma di aver trovato sempre comprensibile e sensata ogni scelta fatta dall'autrice.
Alcune delle luci più splendenti, però, ce le regala negli ultimi libri, mostrandoci un amore che, forse, per la prima volta sembra capace di annientare tutto... anche la vendetta.
Questo ha reso la parola fine ancora più dolorosa, perché ogni pezzo del puzzle è andato al suo posto, regalandoci le ombre ma - soprattutto - le luci di ogni personaggio che abbiamo conosciuto durante un viaggio durato davvero tanti anni.

Fu allora che compresi che non gli bastava semplicemente eliminare me. Voleva seppellire la mia famiglia tra le macerie della nostra stessa casa. Voleva distruggermi. In tutto e per tutto. E non c’era nulla che potessi fare. Era finita.

L'amore e l'odio nei libri di Chiara sono separati da una manciata di battiti del cuore: nulla è mai bianco o nero, ma ci si immerge in un grigio intenso, fumoso e pieno di insidie.
Le sue storie non sono per anime fragili, per chi cerca il lieto fine o per chi teme il dolore, perché ce lo fa abbracciare, ce lo fa comprendere, nonostante tante volte ci si voglia voltare dall'altra parte. Nonostante molte volte si desideri un colpo di scena talmente grande da portarci ad ammirare un classico lieto fine.
Che, secondo me, c'è. Non è quello delle fiabe, ma è quello di anime corrotte che nel tumulto riescono a comprendere, a perdonare, a capire. Poco importa che sia troppo tardi: la cosa importante è arrivare a quel punto, anche se fa un male terribile.
A ben vedere la vita non ci regala sempre un finale da "E vissero tutti felici e contenti". È più facile che sia un "E vissero, lottando per ogni gramo di felicità e per ogni momento speciale".
I libri di Chiara non sono poi così diversi: magari qui le ombre fanno più paura, i pericoli sono ovunque e i cattivi sembrano più simili a dei mostri sotto il letto, di quelli davvero feroci e assetati di sangue. Eppure quei finali, pieni di dolore e con un briciolo di luce, mi sembrano più onesti di un principe e una principessa che si allontanano a cavallo senza alcun timore per il futuro.
Avrete notato che non vi ho detto nulla su Lunga vita al re. Beh perché questo finale di serie va letto tutto senza sapere nulla. A parte che si piangerà, ci si emozionerà, si perdonerà e si resterà senza fiato. Ancora una volta. 
L'ultima. 
Ma con un gran finale.
Grazie Chiara. Mi mancheranno tutti.

Guardai Cade. Lui guardò me. Non dicemmo una parola, i nostri respiri, sempre più concitati, che sembravano rimbombare nell’andito. E d’improvviso fu come se i suoi occhi mi rubassero la ragione, come se mi estirpassero l’odio e la sofferenza e la desolazione che mi portavo dentro e li scagliassero lontano. Come se mi salvassero dal gelo che mi aveva rivestito l’anima.

Perché leggerlo  → Perché è la conclusione perfetta di un viaggio letterario che ci ha tenuto compagnia a lungo regalandoci un caleidoscopio di emozioni.

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Buona lettura!

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