Review party: Misty di Mary Lin - Red Oak Manor Collection



La recensione di Misty - quarto volume della Red Oak Manor Collection scritto in questo caso da Mary Lin - self publishing. 
Ecco la mia recensione.



Titolo: Misty  - Red Oak Manor Collection
Autore: Mary Lin
Editore: Self Publishing



TRAMA

Per Connor Reyes il maniero è casa.
Rigido, schematico, severo, ha fatto sue le regole dell’istituto e il suo obiettivo è difendere Red Oak Manor e i ragazzi che vivono lì.
Tutto procede in maniera lineare, fin quando a varcare i cancelli arriva una ragazzina che rischia di minare la sua stoica pazienza.
Per Misty Clark l’istituto è una condanna.
Problematica, sprezzante, insolente, non segue alcuna regola e il suo unico obiettivo è riuscire a scappare dall’incubo che per lei è il maniero. Qualcuno, però, ha il compito di impedirglielo.
Lui non si lascia scalfire dai sentimenti.
Lei è un concentrato di emozioni.
La convivenza forzata di due personalità così diverse non può che generare continui scontri, eppure… dietro la nebbia che circonda quella ragazzina turbolenta e ribelle, Connor riesce a scorgere il dolore che la tiene prigioniera. Per arrivare alla vera Misty, dovrà squarciare il velo del passato dietro cui lei si nasconde.
Misty è un rompicapo emotivo, ma Connor è deciso a risolverlo.



RECENSIONE

Ho chiuso Misty con le lacrime agli occhi e una sensazione profonda nel petto, come un nodo pieno di emozione. Perché questo libro è una lenta discesa in un abisso  e una repentina risalita verso la luce, ma le cicatrici emotive che lascia restano a lungo impresse. E io le custodirò lì - in quel punto che si trova tra la pancia e la gola-  e che per tutta la lettura ha scandito ogni parola con i suoi battiti.
Misty di Mary Lin ci riporta al Maniero e lo fa con una storia che ci fa guardare nel buio, quello profondo: perché il male semplicemente a volte accade ed è più terrificante di un film dell'orrore. E il bene a volte arriva inaspettato, ma alla fine si deve essere pronti ad accoglierlo. 

La sua presenza è talmente rumorosa che non c’è spazio per altro. Di tanto in tanto, lo occhieggio e la sua espressione indecifrabile mi gelerebbe il sangue se non sapessi che, sotto tutta quell’aria indifferente, una parte di lui è in grado di comportarsi in maniera carina. Nella chiesetta lo è stato. Come adesso.

Avevo puntato Connor sin dal primo libro della Red Oak Manor Collection: lo avevo visto in Wings di Valentina Ferraro, poi aveva catturato ancora di più la mia attenzione durante la lettura di Issue di Bianca Ferrari. Con Misty sono riuscita finalmente a conoscerlo meglio, a saggiarne la complessità, le mille sfumature caratteriali, gli spigoli, il cuore grande, l'intelligenza brillante e unica. E dietro tutto questo ho trovato ancora di più: delle ferite profonde, ma anche una passionalità rara.
E non poteva esserci roccia più forte di Connor per una ragazza alla deriva come Misty. Perché quando la vita ti strappa tanto con violenza, trovare un porto sicuro è necessario per respirare, per imparare a farlo nuovamente.
Così ci troviamo a vedere interagire questi due personaggi che - per certi versi  - hanno alcune similitudini, tra cui una sorta di idiosincrasia nei confronti degli altri. Le ragioni sono diverse, ma quell'essere un po' selvatici nei rapporti li rende come due pezzi di un puzzle che si incastra alla perfezione e che combacia in ogni millimetro.
Ma apparentemente non ci può essere nulla di più diverso di loro due. Connor granitico e meticoloso, Misty caotica e sfuggente.
Cosa significa leggere questo romanzo? Immaginatevi di precipitare e di non sapere dove capitombolerete: questo per me è stato leggere Misty, come una lunga caduta senza paracadute durante la quale sentivo le emozioni gonfiarmi il petto e diventare quel piccolo nodo che (so già per certo) terrò sempre con me.

Ho sempre seguito una linea retta. Mai una curva o una brusca sterzata che mi mandasse fuori strada nel percorso. Ogni itinerario è programmato nei minimi dettagli, alla perfezione. Tutto è sempre filato liscio, come lo voglio io. Rooney mi ha accusato di essere un freddo egocentrico, un bastardo, e in parte ha ragione. Io stesso ho bandito tre cose dalla mia vita: i legami, le distrazioni e le menzogne. Ma poi è arrivata Misty e mi ha incasinato la testa, mi ha distratto, mi fa preoccupare e, per giunta, mi ha costretto a mentire e ciò che mi turba è che… mi sento legato a lei. Indissolubilmente.

Quante cose ci sarebbero da dire di Misty, di questa storia che è un intreccio di emozioni potenti, che ci mostra ogni faccia della vita: da quella più oscura e paurosa a quella più luminosa. Vi posso dire che alla fine ci si sente grati, perché leggere un libro così ci ricorda quanto sia importante ciò che abbiamo, quanto sarebbe terrificante perdere tutto, quanto è importante trovare quell'approdo sicuro che ci permette di riprendere fiato dopo che la tempesta ci ha quasi distrutti.
Mi viene da aggiungere che ci insegna anche a ricordarci di non avere paura, che quando ci capiterà qualcosa di doloroso potremo trovare un conforto. So che è una versione molto ottimistica delle cose, ma in fondo la letteratura deve darci anche questo: speranza!
Mary Lin ci trascina in una storia complessa, difficilissima da scrivere e lei lo fa magistralmente. Dosa la giusta quantità di colpi di scena, miscelando i sentimenti con sapienza e regalandoci personaggi strutturati alla perfezione. Il risultato è pazzesco e io vi invito ancora una volta a immergervi in questa collection che va letta dalla prima all'ultima pagina.

Misty, invece, è un caos che turba i miei sensi. Impetuosa, prepotente, chiassosa. Sembra avvolta da una fitta nebbia che mi impedisce di vedere oltre. È come brancolare nel buio senza una torcia. Misty è foschia. I suoi pensieri, la sua vera personalità, il suo passato; vorrei scoprire ogni cosa che la riguarda, ma continua a barricarsi oltre la bruma. Nebbiolina.


Perché leggerlo → Perché alla fine della lettura non sarete come prima di averla iniziata

Buona lettura!





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