Recensione: Peggio per chi resta di Valeria Corciolani


La mia recensione di Peggio per chi resta di valeria Corciolani che esce oggi per Amazon Publishing, che ringrazio per la copia.
Si tratta del quinto volume della serie La Colf e L'Ispettore, trovate le altre recensioni su Leggendo Romance e Il colore dei libri.
Per leggere le recensioni dei volumi precedenti cliccate sui titoli: Acqua Passata, Non è tutto oro, A mali estremi e E come sempre da cosa nasce cosa.



Titolo: Peggio per chi resta
Autore: Valeria Corciolani
Editore: Amazon publishing
Link Amazon

TRAMA

Che cosa ci fanno Jules e Alma, con tanto di prole e suocera al seguito, su un pulmino a nove posti stracarico di bagagli? Strano a dirsi, stanno per concedersi una vacanza dove l’ispettore Rosset è nato e cresciuto: in Valle d’Aosta. Neanche il tempo di scendere dal pulmino, però, e Jules si trova invischiato nel caso più destabilizzante della sua carriera: Lia Favre, amica di infanzia e suo primo amore, è scomparsa senza lasciare tracce. E il tuffo nel passato è senza pietà.

Ci vorrà Alma per aiutarlo ad annodare i fili tra presente e passato, anche se la trasferta ha scombussolato pure lei. A dar loro manforte l’immancabile acume dell’Alfonsina, coadiuvata questa volta dal sapere contadino della signora Bruna e dalla combattiva sagacia della viceispettrice Piera Jantet. Scopriranno che “è male per chi va”, certo, ma a volte è forse “peggio per chi resta”.



RECENSIONE

Abbandoniamo la Riviera e il suo clima che irrita tanto l'ispettore Rosset e ci dirigiamo in Val d'Aosta, ma non pensiate che Alma e Jules si muovano da soli, perché così non è: li ritroviamo infatti intenti  a partire su un pullmino stracarico tutti insieme, Alfonsina compresa.
L'idea è quella di fare una vacanza, ma la realtà sarà ben altra.
"Peggio per chi resta" quinto volume della serie La colf e l'ispettore di Valeria Corciolani si concentra in gran parte sul concetto di passato. Quel tipo di passato che si è lasciato indietro, ma che fa ancora parte del presente. Un po' perché certe persone e certi eventi sono difficili da dimenticare, un po' perché la memoria a volte si inceppa su determinati momenti. E lì torna con frequenza e insistenza.

Che poi lo sa perfettamente, il passato non lo puoi cancellare , te lo porti scritto addosso: nelle cicatrici del cuore, nelle pieghe della faccia, a modellarti a suon di colpi di mazza, raspa e rasoio in quello che sei diventato. Però quando ti arriva addosso così, come un ladro o un assassino, be’, fa un male cane, ecco.

E così facciamo un viaggio, ma che non è solo nello spazio, bensì nel tempo: uno di quei viaggi a ritroso, che ci fanno conoscere meglio gli spigoli dell'ispettore Rosset, che ce lo fanno immaginare giovane, tra quelle montagne tanto amate, a fare i conti con i primi batticuori, con le prime delusioni e con il primo caso di omicidio.
Un passato che ritorna a bussare prepotente e che scombina i piani.
Valeria in "Peggio per chi resta" ci dà modo di conoscere ancora meglio i suoi personaggi, soprattutto Jules, ma anche Alma che finalmente fa i conti con sé stessa.
E ci insegna anche tanto.
Innanzitutto che prima o poi nella vita le bugie tornano a chiedere il conto, ma anche che ci sono gesti più grandi dell'amore stesso che però lasciano strascichi nella vita delle persone che le compiono.
E ancora torna sul concetto di giustizia, a lei particolarmente caro, perché non sempre fa il suo corso in maniera corretta ed è lì che le ingiustizie prendono piede. Per questo, forse, ha dotato i suoi personaggi di quell'integrità morale che li spinge a voler sempre fare la scelta giusta-

“La vita è come un’eco: se non ti piace quello che ti rimanda, devi cambiare il messaggio che invii” più o meno diceva così, no? Forse avremmo bisogno di un sacco di vite: una da vivere, una per correggere gli errori, una per vedere l’effetto che fa, una per tagliar via inutili zavorre, un’altra per allungare ciò che è venuto bene… Invece la vita è una, e puoi solo aggiustare il tiro mentre la vivi. E basta.

Valeria ci regala un altro romanzo bellissimo, un'altra avventura, un'altra scoperta per noi lettori ma anche per i suoi personaggi che delineano con sempre più precisione il loro futuro.
Ritrovarli è stato come tornare a casa di vecchi amici: con tante cose da dirsi e la voglia di stare assieme. Non importa che Alma e Jules siano solo personaggi di carta, perché Valeria li ha dotati di sentimenti ed emozioni reali.
E così ha fatto anche con i tanti altri secondari che riempono le pagine dei suoi romanzi.
Lo stile è quello tipico della sua penna: arguto, scorrevole, ricco di ironia. Ci regala i suggestivi orizzonti della montagna, perle di saggezza sulla vita e gli straordinari odori che solo un cane può sentire. Perché dovete sapere che in questo romanzo ho incontrato un mio nuovo grande amore: Bonnie, che insieme al geniale gatto dell'ispettore Rosset si contende il scettro di animale del cuore.

Perché leggerlo → Perché Valeria riesce a stupire con romanzi dalle tinte gialle e pieni di vita!
Buona lettura!

1 commento :

  1. E non c'è niente che mi riempia il cuore, quanto sapermi letta dallo sguardo intelligente, sensibile e vivo de Le recensioni della Libraia...
    Grazie infinite Virginia, davvero <3

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