Review party: Middlegame di Seanan McGuire


La mia recensione di Middlegame di Seanan McGuire che esce oggi per Mondadori, che ringrazio per la copia.
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Titolo: Middlegame
Autore: Seanan Mcguire
Editore: Mondadori
Link Amazon

TRAMA

Ecco Roger. Ha un vero dono per le parole, comprende istintivamente ogni linguaggio e sa che è il potere delle storie a regolare i meccanismi dell'universo. Ed ecco Dodger. È la sorella di Roger, la sua gemella per la precisione. Anche lei ha un dono, per i numeri: sono il suo mondo, la sua ossessione, il suo tutto. Qualunque cosa le si presenti alla mente, Dodger la elabora con il potere della matematica. I due fratelli non sono propriamente umani, anche se non lo sanno. Non sono neanche propriamente divini. Non del tutto... non ancora. E poi c'è Reed, esperto alchimista, come la sua progenitrice. È stato lui a dare vita ai gemelli. Non si potrebbe definirlo il loro "padre". Non proprio. Ma come tutti i genitori, per i due ragazzi ha un piano ambizioso: far sì che raggiungano il potere assoluto, e poi reclamarlo per sé. Diventare "dei in Terra" è una cosa possibile. Pregate soltanto che non accada.



RECENSIONE

Middlegame di Seanan McGuire  è un trip.
Un viaggio nei meandri più oscuri, fantastici e spaventosi dell'alchimia, del mondo, del tempo, dei legami.
Questa è una di quelle rare volte in cui scrivere una recensione non è facile, quindi partiamo da una digressione.
Vi capita mai di leggere un libro, di vedere un film, o una serie tv e di rimanere estasiati e al tempo stesso pieni di domande?
A quel punto trovare opinioni, confrontarsi, conoscere il punto di vista di altri diventa una questione di vita o di morte.
A me è successo.
Con i film (e LA serie) di David Linch (poi se vi interessa ho trovato interessanti spiegazioni qui: recensione di Benvenuti a Twin Peaks di Sergio Duma)
Mi è ricapitato con The OA, serie strepitosa che potete gustarvi su Netflix (qui un approfondimento di Alice).
Mi è successo con romanzi che mi hanno lasciato addosso una spirale di domande, di punti interrogativi, di aspetti da voler oltremodo approfondire.
L'ultimo in ordine di tempo?  Middlegame di Seanan McGuire .
Per questo vi dico che mi ha sconvolta, perché se da una parte leggerlo è stato come buttarsi in un'avventura inebriante, dall'altra mi ha catapultato in una serie di quesiti che reclamano una risposta.

Eppure, quando sono insieme , ha la sensazione che il mondo sia completo e il presentimento che se solo riuscisse a mantenerlo tale abbastanza a lungo potrebbe finalmente coglierne le regole.

L'autrice in questo romanzo mette tanto: alla base di tutto l'alchimia. Punto di partenza per la conquista dell'Universo, oppure mezzo per raggiungere un futuro utopico fatto di equilibrio e di pace?
Le interpretazioni dipendono dalla mente che manovra i fili, ma è anche vero che addentrarsi in tutto questo, giocare a fare dio per raggiungere il proprio scopo, non può che portare su derive pericolose.
Ed è così che piano piano si diradano le prime fumose pagine di questa storia e iniziamo a capire chi sono Dodger e Roger, come sia possibile che riescano a comunicare tra loro anche senza mai essersi visti, come fanno a completarsi così alla perfezione e a far brillare la genialità uno dell'altra.
Perché i due protagonisti di questa storia sono menti uniche, straordinarie, con potenzialità infinite.
Matematica e parola: due poteri in grado di modificare il tempo, il suo scorrere, le intenzioni e i finali.
Ci vuole una bussola per addentrarsi nella storia narrata da Middlegame, ma anche con quella forse vi perderete perché c'è talmente tanto da lasciare il lettore senza fiato.
Passerete da una storia che racchiude i segreti del mondo, e per qualche attimo vi troverete catapultati ad Oz, vedrete i protagonisti perdersi e ritrovarsi e piano piano scoprirete che si lasciano segni anche nel tempo per non commettere gli stessi errori.
E alla fine capirete che tempo e spazio sono due concetti relativi e che in questo istante ci sono infinite sequenze diverse eppure uguali a questa.

Ogni volta che distruggono il mondo distruggono loro stessi. Il passato è disseminato dei cadaveri delle persone che hanno scelto di non diventare.

Middlegame è un affascinante e inebriante mix di tante cose. Lo si inizia e arrivare alla fine diventa un imperativo, un ordine a cui non si può resistere.
Il mio consiglio è quello di non cercare di trarre subito le conclusioni, ma lasciare che sia l'autrice ad accompagnarci in quel viaggio straordinario che ha immaginato per noi.
Forse molto resterà un mistero, forse tante domande resteranno incastrate lì in un'iperbole di ipotesi. Ci arriverete: alla fine avrete le vostre risposte, non a tutto però. O almeno non io. Ma è in quella costante domanda, con la quale mi lambicco il cervello, che riconosco la genialità di un'opera.

La Città Impossibile. Non è sempre stato questo il suo nome. In altri tempi era nota come Olimpo, Avalon, Isola dei Morti... l’apice alchemico annidato sulla vetta di qualunque conoscenza o potenzialità umana. Un luogo che si può sognare, ma mai rivendicare o controllare. Una città con strade lastricate d’oro, fiumi di alkaest, alberi fioriti di panacea. Con il passare dei secoli si è allontanata sempre di più dal conosciuto, dal reale, finché tutte le strade sono state interrotte e non c’è più stato modo di raggiungerla . È stata Asphodel Baker, sempre lei, ad attirare su quell’ideale remoto una quantità di attenzione sufficiente a riaprire un angusto sentiero. La strada improbabile, che potrebbe condurre alla fine della ricerca.

Lo stile dell'autrice è ricco così come sono tantissimi i concetti da immagazzinare. Una peculiarità che ho trovato molto utile è stata quella di affidarsi alle parentesi, di cui fa largo uso per dare ulteriori dettagli al lettore, per fare luce su alcuni passaggi più oscuri, per mostrarci che la strada intrapresa è quella giusta. Mi è piaciuto l'intersecarsi della storia con quella  della serie fittizia di romanzi per bambini Oltre il muro che si affaccia nel bosco di A. Deborah Barker  e le numerose citazioni che si sposano alla perfezione con il testo.
E alla fine il viaggio è compiuto. O forse no?


Si trovano a Fremont, California, nella San Francisco Bay Area ; questo è tutto quello che sanno, e tutto quello che sanno non ha alcuna importanza. Perché il luogo dove si trovano davvero è il Sopra-Sotto , e certe volte nel Sopra-Sotto la cosa più difficile da trovare è la strada di casa.

Perché leggerlo → Perché è un romanzo intricato e sorprendente.
Buona lettura!

1 commento :

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