Recensione Elara (Shadow Girls) di Gea Petrini



La recensione di Elara di Gea Petrini secondo volume della serie Shadow Girl, pubblicato in self publishing. Ecco la mia recensione. 


Titolo: Elara  - Secondo volume Shadow Girls
Autore: Gea Ptrini
Editore: Self Publishing



TRAMA

Sotto la luna, lui è la fiamma che mi attrae per bruciarmi – Elara
Sono il lupo nero e lei la mia tentazione proibita - Sam
Elara è cresciuta a Black Lodge, nel cuore della foresta canadese, il quartier generale del branco Moonstone. Suo padre è l'Alfa e vuole farla sposare con Jax un lupo rude legato alle antiche tradizioni dei mannari. Elara ha un legame indissolubile con Sam e Jason che sono cresciuti con lei come fratelli. Così di fronte a un destino che non vuole accettare, si aggrappa ai fratelli adottivi, anche se qualcosa nel rapporto con Sam è cambiato: il lupo nero le gira intorno tormentato, sempre più affamato, in cerca di qualcosa che non può avere. Mentre devono fare i conti con i nemici, il desiderio rischia di consumare Sam e il riflesso del suo sacrificio raggiunge Elara che combatte una battaglia contro sé stessa. L'arrivo a Black Lodge di Adam, un lupo solitario, allontanerà Elara da Sam e dai sentimenti che non è pronta a vedere. Le sacre leggi del branco d'altronde vietano la loro unione, e questa è una sentenza senza appello. Combattuti tra dovere e amore, Elara e Sam si ritroveranno tra insidiosi pericoli, sotto l'argento di una luna che non vuole tramontare.
Quando il fuoco incontra l'ombra nasce una storia oscura e seducente di lupi mannari.
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RECENSIONE

Una storia oscura, fatta di passione, amore, tradimenti e sentimenti contrastanti e segreti. Una storia di lupi mannari, di forza di carattere e di persone che decidono di non volersi piegare al destino, alle leggi e alle regole.
Elara ci parla di sofferenza, di dolore, di amore, ma anche di resilienza. Lo fa soprattutto la protagonista che, come ci hanno insegnato i volumi precedenti della serie Shadow Girls di Gea Petrini, è forte e caparbia, capace di lottare per ciò che conta, di mettere il proprio cuore al primo posto e di non perdersi d'animo.
Elara è coraggiosa. Lo è quando affronta con se stessa ciò che prova, quando tenta di ribellarsi a decisioni che le potrebbero modificare la sua intera esistenza, quando prova a costruirsi qualcosa di nuovo. Ed è forte quando scappa e si salva da sola.

Il mio lupo nero ringhiava, chiedendo di essere riconosciuto, di essere liberato. Strinsi i pugni, sentivo il calore del corpo di Elara accendersi per la frenesia che attraversava il branco. L'odore di rosa selvatica mi investì e dovetti voltarmi per non cedere. Non volevo parlarle, e innescare una lite tra noi. Il suo profumo mi riempiva le narici, un aroma dolce e inebriante, era la mia cazzo di droga.

E parto proprio da lei per parlarvi di questa storia, perché lei ne è il cuore, il gioiello più prezioso, il fulcro. Che poi sono le donne quelle che mi attirano di più in questa serie paranormal romance nata dalla penna di Gea Petrini. Come nel volume precedente Zelda, anche Elara sa il fatto suo, si sa difendere, sa prendere decisioni importanti e, soprattutto, non ha paura.
Un altro aspetto che mi piace molto è che ogni storia è a sé, si sviluppa nello stesso mondo (quello dei lupi mannari) ma in maniera autonoma: in questo volume ci troviamo a Black Lodge, nel cuore della foresta canadese, dove si trova il quartier generale del branco Moonstone. 
Per i più attenti, però, in questo secondo volume ci sarà un piccolo cameo (cercatelo e poi fatemi sapere se l'avete trovato).

«Credi di esserti dilaniato in questi ultimi anni da solo.» Avrei giurato che avesse smesso di respirare, forse io lo avevo fatto. «Ma non era così. Sono solo stata più brava a reprimere.»

Accanto a Elara ci sono molti personaggi di sesso maschile, che  - vi confesso - trasmettono più ombre che luci. Da un padre troppo padrone che, sì, è l'alfa ma sembra anche non avere cuore, ad altri che dimostrano di avere livelli più o meno alti di orrore.
Ho trovato questo espediente perfetto per mostrare la dicotomia tra bene e male, senza però tralasciare le tante sfumature che ci sono tra un estremo e l'altro.  Poi è anche vero che qualcuno si salva, ovviamente, e di uno vi voglio parlare in maniera più approfondita: Sam. Gea ha costruito questo personaggio in maniera esemplare, mostrandoci ogni più piccolo tentennamento, ogni trambusto interiore, ogni momento in cui il suo cuore sembra prendere una decisione e per poi tornare indietro.
Il risultato è un fine lavoro psicologico che ha donato intensità al personaggio e al suo dramma interiore.
Del resto un amore proibito fa mettere molto in discussione e, quando si fa pace con ciò che si prova, bisogna anche capire se è ricambiato, in che modo e come dimostrare agli altri che quel sentimento è la strada giusta.

«Di cosa hai paura?» La sua voce cavernosa risuonò nell'orecchio appoggiato alla schiena. «Di non sapere come si ama.»

Sam ed Elara sono due personaggi difficili da dimenticare, così come lo sono le tematiche affrontate nel romanzo che hanno richiesto delle avvertenze da parte dell'autrice perché ci sono alcune scene spicy e dinamiche dark romance. Ma soprattutto si parla di violenza, di perdita, di rapporti consensuali ma particolari.
Il risultato è un libro che parla di un amore proibito, ma soprattutto di forza di volontà, di inganni, di pericoli che vanno affrontati con coraggio e di sentimenti che non possono essere ignorati.
Gea lo fa con una penna capace di tenere alta l'attenzione, di non lasciare mai nulla al caso e di trascinarci - tra luci e ombre - in un mondo paranormale pericoloso e pieno di insidie, ma dove la forza di volontà e il bene cercheranno sempre di sconfiggere il male grazie a donne forti che non si lasciano intimorire da niente e da nessuno.
   
Perché leggerlo → Perché è il libro che fa per voi se siete alla ricerca di storie di donne caparbie, pronte a tutto pur di combattere per la propria felicità.

Buona lettura!


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