E comunque lo voglio sentire tutto questo dolore, il suo sapore velenoso, il suo puzzo nauseabondo e il suo peso mortifero che mi opprime. È un inesorabile processo attraverso cui il mio cuore sta diventando di sasso, si contrae sempre più a fatica e non vedo l’ora che si trasformi definitivamente in un pezzo di granito, immobile, insensibile. Voglio morire, Sofia, lo voglio sopra ogni altra cosa, eppure non trovo la forza di farla finita.
Protagonisti di questa raccolta di racconti, "Vento maestrale" di Ilaria Fulle - Intrecci Edizioni, sono i sentimenti più profondi che l’Uomo possa provare: amore, violenza, amicizia, dolore, empatia, rabbia, sconforto, speranza, rassegnazione, compassione.
Sette storie una più commovente dell’altra, che a volte fanno ridere e altre fanno scendere una lacrima, che vanno a scavare là dove a volte non vogliamo guardare, e che ci aiutano a riflettere su noi stessi e sul rapporto con gli altri.
Una scrittura fluida, coinvolgente, che ci fa battere il cuore.
Ogni racconto lascia un suo effetto particolare, ma forse quello che più mi è rimasto nel cuore è “Cuore di sasso”. Ho provato profondo affetto per Gerardo e il suo Geo, e ammirazione per Sofia. Spero che anche a voi questi racconti possano lasciare una briciola di sé.
Vedo uomini aggressivi, patetiche nullità, despoti timorosi di cascare dal piedistallo su cui si sono incoronati, esistenze sprecate, menti grette che, accecati dalla presunzione, sbranano i nostri sogni, restituendoceli a brandelli e, assillati dalle loro insicurezze, acquistano potere nel prevaricarci, violentarci, ucciderci. Eppure, a dispetto del loro tentativo di dominarci, ci sono tra noi donne straordinarie anche se soggiogate. Tante purtroppo muoiono, vittime di amori guasti, tante che non devono essere dimenticate, mai. E basterà che una, una soltanto di noi reagisca, risorga come una fenice e li denunci al mondo, decapitando le cento teste della loro arroganza, perché tutto non sia stato inutile. Finalmente so che, ribelli, ci moltiplicheremo, saremo scintille e poi, fiamme attizzate dal maestrale, dilagheremo, per diventare centinaia, migliaia e migliaia. Saremo uno tsunami e vinceremo la nostra battaglia.
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