Recensione: Liberi come la neve di Rita Nardi


La recensione di Liberi come la neve di Rita Nardi young adult ambientato in Canada, pubblicato da Garzanti. Ecco la mia recensione. 




Titolo: Liberi come la neve
Autore: Rita Nardi
Editore: Garzanti



TRAMA

Secondo un’antica leggenda della tribù Navajo, quando un’anima pura trova una foglia rossa d’acero a cinque punte chiamata wapasha, il corso del destino sta per cambiare.

Mi chiamo Nive White e so bene cosa significhi non avere un luogo da chiamare casa. Una parola che mi è estranea da quando i miei genitori sono scomparsi e ho cominciato a essere sballottata da un paese all’altro. Nessuno mi ha mai accolta, nessuno mi ha mai voluta. Per questo, quando lascio Parigi e atterro in Canada, non mi aspetto nulla. Devo resistere qualche mese, fino a quando compirò diciotto anni, poi sarò libera. Eppure qui c’è qualcosa di diverso, lo percepisco appena trovo una foglia rossa al mio arrivo. Anche se i boschi sono sepolti da metri di neve, mi sento in pace all’ombra degli abeti. O forse sono le persone a darmi questa sensazione di calore. Lo zio Henry, che mi ha aperto la sua casa, o Margareth, che mi cucina i pancake, o Kaya, che mi strappa un sorriso. C’è solo una persona a cui non piaccio per nulla. Un ragazzo schivo, con occhi grigi e impetuosi come una tormenta. Si chiama Hurst e per lui sono una straniera. Un pulcino che non appartiene alle gelide foreste della tribù navajo di cui fa parte. Eppure, anche se le sue parole mi feriscono, il suo sguardo brucia e legge la mia tristezza. Non posso negare quello che provo, ma ho paura di fidarmi, perché il passato mi ha insegnato a essere diffidente e a non mettere radici. Forse, però, la mia vita può essere diversa. Secondo una leggenda della tribù, chi trova la wapasha – la foglia rossa – è in grado di cambiare il proprio destino. Se è davvero così, vorrei trovare il coraggio di seguire l’istinto. Lo stesso che mi conduce tra le braccia di Hurst. Mi chiamo Nive White e questa è la mia storia.

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RECENSIONE

Una storia delicata, struggente, ma per questo non priva di forza, coraggio e determinazione. Proprio come la sua protagonista. 
"Liberi come la neve" di Rita Nardi non è solo il racconto della vita di Nive, ma è anche (e forse soprattutto) una profonda riflessione sulla crescita, sul dolore del passato, sull'amore, sul rispetto della natura.

Tutti hanno un passato difficile alle spalle. Siamo umani, ed è per questo che soffriamo: fa parte del gioco del vivere. E crescere è la parte più complicata.

Una storia che non ci risparmia dolore, ma che al tempo stesso ci infonde un profondo coraggio e ci ricorda il valore dei sentimenti, del poter chiamare famiglia qualcuno, di sentirsi a casa in un luogo.
Nive tutto questo non lo ha: orfana sin da piccola, è stata sballottata qua e là nel mondo, non senza che le persone che ha incontrato le lasciassero profonde cicatrici nell'anima.
Eppure Nive non ha paura, la ha ma al tempo stesso ha fame d'amore, di vita, di appartenenza, perché sono cose che non ha mai avuto e ottenerle le fa tremare le ginocchia, ma al tempo stesso riesce a colmare quei vuoti che si porta dentro.
Anche Hurst ha paura, ma la sua è diversa. Più che altro è consapevolezza, di tante cose ma  - soprattutto - che perdere ciò che si ama è un dolore da cui è difficile riprendersi. E se le ferite si cicatrizzano, basta un attimo perché tornino a sanguinare.

«Le foglie sono parte di me. Mi ricordano che l’albero da cui si sono staccate, anche se spoglio e senza vita durante l’inverno, è destinato a rifiorire la primavera seguente. Le foglie rappresentano speranza e rinascita, quella che mi auguro ogni giorno che passa senza di loro.»

Si incontrano Nive e Hurst, si scontrano e, sì, si riconoscono. Proprio come succede quando la vita prende una di quelle deviazioni inevitabili e ti mette davanti al destino.
Che non è solo sentimento, amore, ma è soprattutto famiglia, tribù, rispetto per un luogo oltre al sentirsi a casa in quel luogo. È aver trovato il posto giusto nel mondo.
Per Nive quel luogo è da un lontano parente, in mezzo alla neve, alla natura selvaggia, avvicinandosi anche a una cultura affascinante che piano piano la fa sentire non solo a casa, ma anche giusta.
In Canada Nive farà un viaggio dentro di sé, troverà il coraggio per affrontare i propri demoni, ma capirà anche molto di se stessa. Del passato, della sua vita, dei suoi affetti. E sarà lì che potrà, finalmente, tracciare un futuro non fatto di paura.

Henry non mi aveva regalato solo un album. Mi aveva regalato una possibilità. Una speranza. Mi aveva regalato la sicurezza e la tranquillità che non avevo mai trovato in alcun posto. Mi aveva regalato la completa libertà di esternare la mia fragilità, senza il timore di essere giudicata. Mi aveva regalato il primo passo per superare il passato e iniziare a pensare al futuro. Quel gesto, così profondo, mi si scolpì nel cuore.

Rita Nardi firma una storia intensa, scritta in punta di penna, eppure quella delicatezza non toglie profondità. Perché il peso delle sue parole si sente, perché arrivano dentro e scavano nell'anima.
L'ambientazione è magica, quasi surreale e ci fa immergere in una natura da conservare, curare, rispettare.
I suoi protagonisti, invece, sono personaggi che ci insegnano tanto. A partire dal coraggio, ma senza dimenticare il perdono, l'amore, il bene, il supporto.
"Liberi come la neve" è un romanzo che resta nel cuore. Bellissimo.

Perché leggerlo → Perché ci ricorda che dobbiamo avere coraggio e affrontare anche ciò che maggiormente ci fa paura, per prenderci la felicità che ci meritiamo.

Buona lettura!


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