Recensione: Joel & Sue di Laura Nottari




La recensione di Joel & Sue di Laura Nottari - Worlds Edizioni Ringrazio la casa editrice per la copia del romanzo.

Ecco la mia recensione.




Titolo: Joel & Sue
Autore: Laura Nottari
Editore: Words Edizioni



TRAMA

Terreno di caccia: Manhattan, Greenwich Village.
Cacciatrice: Mary Sue Clarke, pasticciera ventisettenne, mamma di due gatti.
Preda: maschio etero di bell’aspetto, da sposare prima dei trent’anni.


Trovare l’amore a New York è più facile a dirsi che a farsi. Durante una festa, però, Mary Sue conosce Jason, giovane, sexy e simpatico, che ricambia le sue attenzioni. Il principe azzurro ha un solo, grosso difetto: il suo migliore amico Joel, un buco nero umano, caustico e scontroso. Complici un imbarazzante malinteso, un patto e il suddetto principe azzurro partito per chissà dove, Mary Sue e Joel saranno costretti a frequentarsi, tra alti e bassi tutt’altro che amichevoli. Tra loro è odio a pelle, mal sopportazione a prescindere, guerra all’ultima parola.

A lei, Joel non piace per niente… le ha anche dimezzato il nome e si ostina a chiamarla Sue!
A lui dà sui nervi quella sguaiata che si struscia addosso al suo amico.

Al destino, invece, "Joel & Sue" sembra davvero andare a genio.




RECENSIONE

In questi giorni di delirio e di lavoro matto e disperatissimo (c'è una ragione se questa recensione esce a quest'ora e non 12 ore fa) avevo bisogno di una lettura leggera, divertente, intelligente. Al Fri a Milano ho avuto  il grande piacere di conoscere Laura Nottari e di ricevere in anteprima il suo romanzo. È stato amore al primo sguardo: rosa, con una copertina supersonica e una trama che prometteva scintille. Se a questo aggiungiamo che l'autrice ci ha svelato qualcosa, come ad esempio quanto sia insopportabile e affascinante in egual misura Joel, ormai sapevo che questo romanzo mi sarebbe piaciuto da impazzire
Poi  - dopo averlo portato a spasso per Milano e fino in Liguria - ho sviluppato anche braccia sode e toniche: un plus da non sottovalutare.
Ok la battuta è pessima e incomprensibile: stavo ironizzando sul peso visto la mole del volume (722 pagine di puro godimento). E lo so, non c'è niente di peggio di doverla anche spiegare.

«Senti, Sue…» «Mi chiamo Mary.» «No, Mary non ti calza per niente. Il nome Mary ha un’aura di santità che, accostata alla tua figura, crea… diciamo… una fastidiosa disarmonia.» «Disarmonia?» «Ho deciso che ti chiamerò Sue. Sue è perfetto per te.»


Ma veniamo al sodo: Joel & Sue è un romanzo stupendo: fa ridere, tanto e in maniera assolutamente genuina, fa riflettere, ci sono dei passaggi che mi hanno lasciata davvero a bocca aperta, e fa sognare.
Se doveste chiedermi qual è la cosa che maggiormente mi ha colpito di questo libro, vi risponderei senza alcun dubbio i dialoghi.
Ovvero il mio feticismo da lettrice, perché misuro su quelli la bravura di un autore. E che dire di questi? Incalzanti, sorprendenti, brillanti, intelligenti e aggiungete altri aggettivi qualificativi a vostro piacere, a patto che significhino che leggerli vi ha fatto sentire (per una strana proprietà transitiva che mi piace molto) divertenti e arguti.
Potrebbe sembrare che la bilancia della spietatezza e della lingua tagliente penda dalla parte di lui, ma pagina dopo pagina vi accorgerete di come anche Sue (scusami: Mary Sue) sappia il fatto suo.
L'autrice nel corso dell'incontro al Festival del Romance ha parlato di aver messo in questo romanzo tutti i cliché del rosa possibili, ed è vero. Li ha messi, li ha mescolati con sapienza e ne è uscito qualcosa di totalmente nuovo, divertente, appagante.
Joel rude, dominante, autoritario, Sue che deve imparare da lui a vivere e a conoscere la vera sé, gli incontri, i battibecchi, i messaggi... Tutto quello che fa parte del rosa (e che ci piace) lo troverete in questo romanzo. 

«Bene, la Sue lì dentro» indica il mio riflesso «è la vera te. Sei tu, Sue, deconcentrata da mille distrazioni, immersa in una metropoli e in una vita troppo dispersive.» Lo ascolto mentre accarezzo Rocco, che nel frattempo si è accoccolato sulle mie gambe. «Aspiravi alla vita di New York, e ti atteggi da ragazza metropolitana, ma fondamentalmente rimani una di provincia.»

E quindi sì: Joel & Sue per me era la storia giusta al momento giusto. Se la lunghezza vi dovesse spaventare, credetemi: se questo libro ha una pecca è quella di finire troppo presto. Nonostante le 722 pagine. Perché scivolano via alla velocità della luce, gustate una dopo l'altra con ingordigia e voglia di andare avanti per vedere cosa accadrà. Perché se c'è una cosa certa è che in breve vi ritroverete innamorati (letteralmente) di questi due personaggi: spigoli e fragilità, tutto compreso. E adorerete la penna di Laura Nottari, che riesce a non perdere mai il ritmo (cosa non facile), a non banalizzare mai, a essere spiritosa e profonda, intelligente e sciocca, in un crescendo di emozioni e risate che vi travolgerà. E sarà amore a prima vista per i vostri occhi di lettore, perché chi scrive bene regala a chi legge quel senso di esaltazione che, per me, è impareggiabile. E sarete felici, perché leggere un gran bel libro lascia addosso tanta bellezza, un sorriso sulle labbra e tanta soddisfazione. 
Grazie Words Edizioni per avermi donato in anteprima questa storia e grazie a Laura Nottari di averla scritta.

Sollevo di nuovo lo guardo, lui è sempre lì, zitto, a sorridermi e ad attendere con una mano in tasca e l’altra su, con le punte delle dita che sfiorano le mie. Nella posizione più precaria del mondo, davanti all’uomo più fermo che conosca, ricevo un colpo di cannone sentimentale. Una presa di coscienza che mi rimbalza nel petto, nel cervello, per poi tuffarsi nel cuore. Eppure, lo sapevo, l’avevo visto arrivare, perché non l’ho schivato?

Perché leggerlo → Per tutti i motivi elencati!

Buona lettura!

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