Blog Tour: Come miele e cannella di Giovanna Caldara - Intervista




Continua il viaggio alla scoperta di Come miele e cannella di Giovanna Caldara - edito da Panesi Edizioni.  Oggi intervista all'autrice. Tutte le altre tappe sui blog menzionati nel banner qui sopra. 
Grazie alla casa editrice per la copia del romanzo.




Titolo: Come miele e cannella
Autore: Giovanna Caldara
Editore: Panesi Edizioni



TRAMA

Virginia è una ragazza come tante, o forse no. Di sicuro ancora non sa chi è davvero. Ha costruito attorno a sé delle barriere per non farsi toccare più dal dolore, che conosce fin troppo bene. Ironica, pungente, forse un po’ troppo critica, ma senza dubbio goliardica e simpatica. L’amore la coglie all’improvviso quando conosce Lorenzo, un manager di successo, troppo bello e troppo affascinante. Ma lei non è abituata al lieto fine e non crede più che esista un Principe Azzurro pronto a salvarla.
Un romanzo intenso, con tutti i colori della passione e i sapori autentici dell’Amore con la A maiuscola. Virginia e il suo timido mondo, tana perfetta dove nascondere i suoi difetti, d’un tratto spalancato dal dolce sapore del miele e dal tenace profumo della cannella.




BLOGTOUR di COME MIELE E CANNELLA - INTERVISTA A GIOVANNA CALDARA  


Se dovessi incasellare "Come miele e cannella" in un genere narrativo quale sceglieresti e perché?
Sai, non ho mai amato le etichette.
Sentiamo il bisogno di metterle perché così ci illudiamo di tenere tutto sotto controllo. Se qualcosa ha un nome, allora possiamo gestirlo, ma è un nostro bisogno non una reale necessità. Ad ogni modo, indubbiamente è un romanzo rosa, o romance come ho sentito dire ora, e ne sono orgogliosa. C’è bisogno di bellezza, c’è bisogno di amore.


Di cosa parla e lo hai scritto in un periodo particolare della tua vita?
Parla d’amore, parla di cuore.
Parla di anima e parla di dolore, di percorsi dolorosi. L’ho scritto in un momento senza certezze. Avevo perso tanto, forse avevo perso tutto e avevo bisogno di ritrovarmi. Virginia e Lorenzo mi hanno aiutato a farlo, hanno acceso una luce quando ormai pensavo di dovermi abituare a stare al buio.


Virginia è la protagonista (gran bel nome a proposito) ci racconti chi è? E quali sono i suoi sogni e le sue paure?
Amo il suono del nome Virginia. Amo come la lingua batte sui denti con la seconda “i”. È un nome dolce, ma pieno, riempie solo a pronunciarlo. La mia Virginia è una ragazza che vive stando un passo indietro, proteggendosi da qualsiasi cosa. Il suo scudo è l’ironia, la sua spada il sarcasmo.
Combatte con i suoi demoni fingendo di tenerli a bada, senza rendersi conto che i fantasmi vanno coccolati non combattuti. Lei dice qual è la sua più grande paura: non riuscire a sentire più niente.
Il suo sogno credo sia poter riposare l’anima. Poterla affidare a qualcuno e lasciarla libera di svolazzare perché finalmente si sente al sicuro.
E dove ha svolazzato una volta, resterà per sempre, anche se sembrerà sia andata via.


C'è una frase del libro che ti è particolarmente cara?
“Non è possibile aver sbagliato tutto, anche da un punto di vista meramente statistico. No. Eppure bellezza e salvezza ora mi sembrano portare una certa somiglianza.”
Sono legatissima a questa frase perché qualcuno una volta mi ha detto che ricordava qualcosa scritto da Dostoevskij. Visto il mio malcelato amore per la letteratura russa, mi è sembrato un involontario ma splendido tributo. Immagino sia perché nell’Idiota lui scrive “la bellezza salverà il mondo”. Non posso che essere d’accordo.


Protessi suggerirne la lettura a chi lo proporresti?
A chiunque abbia bisogno di sorridere: Virginia è buffa.
A chiunque abbia bisogno di perdonarsi: anche se non sono certa che Virginia ci riesca.
A chiunque creda fortissimamente nell’amore e nel suo potere: io, io, io.
A chi si è sentito sbagliato almeno una volta nella vita: vorrei fosse un modo per dire che ci meritiamo il lusso di essere imperfetti.


Altri personaggi di questa storia? E, domanda difficile, esclusa Virginia qual è il tuo preferito?
Tra i personaggi non si può non annoverare Lorenzo ovviamente, che sembra il principe azzurro ma di azzurro poi non ha molto. Gian che è l’amico che ognuno di noi dovrebbe avere. Sabrina, il Signor Gelli, la mamma, il gatto Tobia, il portiere dell’hotel… il mosaico non sarebbe tale se mancasse uno solo di loro. Il mio preferito senza dubbio è Marco. L’ho amato per ciò che rappresenta, perché la sua figura sembra essere casuale e marginale; io invece credo che sia lui la chiave di volta, quello che desta Virginia dal suo torpore.


Parentesi titolo: Come miele e cannella un titolo è molto goloso, come mai lo avete scelto?
Non era il titolo che avevo scelto, la casa editrice mi ha proposto delle varianti ed è arrivato questo. Ammetto che all’inizio non mi entusiasmava, ma è stato un momento. Ho capito che non doveva piacermi, doveva appartenermi e questo titolo mi appartiene. Immagino che affidarsi a qualcuno che crede in te e in ciò che fai comporti il rischio di lasciarsi guidare verso strade che non conoscevi e non avevi neppure considerato e che conducono ad una versione migliore di te stessa.
Miele e cannella sono un abbinamento perfetto, anche storicamente, singolarmente sono comunque interessanti, ma è insieme che davvero compongono un elemento unico… una bella metafora per i protagonisti.


Raccontaci di te: chi sei e quando è nata la voglia di scrivere?
Sono semplicemente “una che scrive”. 
Non sono brava a parlare di me, mi sembra tutto così poco interessante. Posso dirti che la voglia di scrivere è una necessità, un bisogno. Parlo molto poco, di contro ascolto tantissimo. 
Se devo comunicare, comunico scrivendo e questa è una mia caratteristica peculiare da quando ne ho memoria. Amo le parole e amo dosarle con cura e attenzione; sono l’arma più potente che abbiamo, in grado di infliggere ferite profonde e di alleviare anche grandissimi dolori. Forse amo di più la parola scritta perché certe cose abbiamo bisogno di leggerle, di assimilarle attraverso gli occhi. Tra il dire “ti amo” e lo scrivere “ti amo” senza dubbio scelgo la seconda: credo di averlo infatti scritto molto più di quanto lo abbia mai pronunciato.


Altri progetti?
Ho provato millemila volte a scrivere, ma Virginia teneva stretta la mia mano impedendomi di prendere in mano la penna. Aveva bisogno di me fintanto che la sua strada non fosse disegnata. Ora lei vaga libera e si fa amare senza bisogno della mia guida. Ho in mente, già da un po’, una storia che vorrei si facesse scrivere da me, vorrei che i protagonisti venissero e si lasciassero descrivere permettendomi di narrare delle loro vite… questo è il mio progetto. Se invece parliamo di sogni vorrei vivere di questo, delle mie storie, andrei a vivere in un luogo nascosto e isolato. Non vorrei niente se non una casa, piccolina, con una finestra da cui la luce si faccia strada prepotente. Vorrei poter stare in silenzio senza l’obbligo di riempirlo… un lusso non da poco. Io non dico niente… chissà.

Grazie di questa opportunità Virginia.
PS: hai proprio un bel nome.

Grazie a te! Prossima tappa su Esmeralda viaggi e libri per LA RECENSIONE

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