Recensione: Nel nome di Giano di Rita Mariconda



La recensione di Nel nome di Giano, secondo volume della serie che racconta del commissario capo della Polizia Nico Giano, di Rita Mariconda edito da Words Edizioni.
Ringraziamo la casa editrice per la copia del romanzo.
Ecco la recensione di Annalisa. 


Titolo: Nel nome di Giano
Autore: Rita Mariconda
Editore: Words Edizioni



TRAMA

La Morte è tornata.
E ancora una volta insegue il commissario Giano.

Promosso a commissario capo, Nico Giano vive a Napoli con la propria famiglia. A scuotere quel rinnovato equilibrio, due anni dopo i fatti di Folina, è un grave incidente che vede coinvolta la moglie Lara. Così, Nico si mette sulle tracce del fratellastro, che ritiene responsabile di quanto accaduto. Quando però lo ritrova morto, con un messaggio per lui, il commissario perde ogni punto di riferimento. Le cose si complicano quando un misterioso serial killer, amante dell’enigmistica, inizia a inviargli messaggi in codice attraverso le proprie vittime.

In questo secondo romanzo dedicato alle indagini del commissario Giano, tornano i protagonisti del primo volume, gli ispettori Esposito e Cataldi, Spam, Lara Giusti, insieme con nuovi e accattivanti personaggi tratteggiati dall’abile penna di Rita Mariconda..




RECENSIONE

Dopo il rumore, la morte porta sempre il silenzio, il vuoto che si riempie di buio.
Napoli, Roma, Capri. Sono questi i luoghi in cui si svolge questa seconda avventura con protagonista Nicola Giano, commissario capo della Polizia. E anche in questo capitolo, dovrà fare i conti con l’orrore della morte e la crudeltà umana.

Giano sembrava assente, nulla intorno sembrava scalfire la sua armatura, che da scintillante e dorata, come quella di un cavaliere senza macchia, era diventata nera e brumosa, al pari di quella di un giustiziere senza pietà.

Nico Giano vive insieme alla moglie Lara e alla figlia Alexandra in una bella casa a Napoli. Giano è sempre il poliziotto cinico e duro che i lettori hanno imparato a conoscere, ma anche affascinante e misterioso. Dopo gli efferati eventi del primo volume (L’altra faccia di Giano), lui e la sua famiglia hanno trovato un po’ di tranquillità e serenità.

La mente era fissa su un unico pensiero, il peso sul cuore lo aveva avvertito che per lui non c’era pace, che non c’era posto per nessun sentimento. La tranquillità era sparita, al suo posto vi era la vendetta.

Bastano pochi secondi per cambiare di nuovo le carte in tavola e far risprofondare Giano nel dolore e nella disperazione. Una bomba, forse destinata a lui, o forse no, gli toglie ogni speranza di futuro, ogni forza.

“Di certo questo psicopatico deve avercela a morte con lei, caro commissario [...]. Pare che abbia qualcosa che affascina i malati di mente.”
“Sì, l’intelligenza.”
Inizia una caccia serrata all’uomo, con l’aiuto degli amici e colleghi Massimo Cataldi e Antonio Esposito e di una squadra di informatici (leggi: hacker): Spam, Alice e Grace. Ma questo nuovo assassino, oltre a essere particolarmente crudele, è anche un abile enigmista e porterà Giano a un passo dalla resa.

“Ho guardato dentro di te e ti ho vista, ho visto come sei: hai un cuore immenso chiuso in una cassaforte, devi solo dare la chiave a qualcuno di cui ti fidi.”

Alice non ha avuto una vita facile, viveva in America ed era stata separata da piccolissima dalla sorella maggiore. Solo quando ha perso il padre ha scoperto di non essere sola. Da lì ha iniziato un lungo viaggio alla ricerca della sorella, che ha ritrovato, anni dopo, in Italia. Sono bravissime con il computer e conoscono alla perfezione il dark web. Per questo vengono ingaggiate da Spam per aiutare i poliziotti nella loro estenuante ricerca. Ma anche la loro vita cambierà.

“Questo assassino è furbo, sfuggente, e io posso proteggervi solo se ho tutto sotto controllo.”

Il nuovo libro di Rita Maricorda viaggia sull’onda della suspense. Fin dalle prime pagine il ritmo è serrato e non molla un attimo la presa, fino al punto finale. La scrittura è formalmente corretta e si adegua a ogni singola personalità. In generale ho apprezzato questo libro, per la sua storia (che non ha paura di essere troppo cruda) e per la capacità di tenere il lettore attaccato alle sue pagine.

Solo due cose mi hanno fatto storcere il naso. La prima, le continue battute di Cataldi ed Esposito nei rispettivi dialetti, che li caricaturizzano più del necessario. La seconda, la tempistica con cui si sviluppa il rapporto tra Alice e Giano, che ho trovato poco realistica.
Un libro da leggere, un poliziesco che non ha nulla da invidiare ai grandi esempi d’Oltreoceano.

Perché leggerlo →  Per la forte suspense che permea tutto il racconto.
Buona lettura!

Quando si sceglie la strada della vendetta si perde la propria umanità e le conseguenze sono terribili, ti lasciano sempre e comunque l’amaro in bocca.




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