Recensione L'altra metà dell'amore di Susan Swan



La recensione di  "L'altra metà dell'amore", il romanzo firmato da Susan Swan - SEM. Ringrazio la casa editrice per la copia del romanzo.
Ecco la recensione


Titolo: L'altra metà dell'amore
Autore: Susan Swan
Editore: Sem



TRAMA

È il 1963. Mary Bradford (alias Mouse) ha tredici anni quando viene spedita al Collegio Femminile di Bath. Mouse, orfana di madre, con una leggera gobba lasciata da una malattia infantile, si sente molto ai margini, un po' anche per sua volontà. Non ha nessuna voglia di inserirsi tra le ragazze “normali” e si rifiuta di soddisfare le aspettative delle donne più grandi di lei, come le insegnanti zitelle e le madri eleganti delle sue compagne. Sceglie con cura i suoi alleati: la sua gobba, che chiama Alice, e John F. Kennedy, a cui scrive lunghe lettere chiedendo e dando consigli. Nell’istituto conosce la ribelle Paulie Sykes che, sotto le mentite spoglie di un ragazzo, ha una relazione con la sua compagna di stanza Tory. È lei a far aprire gli occhi a Mary sui pregiudizi che da sempre contraddistinguono i rapporti tra uomini e donne. A un tratto le cose precipitano. L'inganno di Paulie viene scoperto e ciò che era iniziato come un gioco sfocia in tragedia. Uno spaccato di vita raccontato in prima persona da Mouse, ormai grande e in pace con se stessa. Il romanzo di Susan Swan, da cui è stato tratto un film di grande successo, è una confessione adolescenziale, l’urlo rivoluzionario di una giovane donna e un’analisi della figura femminile in una società maschilista. Un libro che racconta la scoperta di sé e del sesso, il peso della diversità in un mondo spesso ostile. Susan Swan parla di rabbia e lotta di genere con una penna incisiva e al tempo stesso ironica e leggera.




RECENSIONE

L'altra metà dell'amore di Susan Swan è un romanzo struggente e doloroso. Struggente perché ci racconta di come sia difficile fare i conti con la parte più segreta di sé, doloroso perché mostra le conseguenze che la chiusura, la solitudine, i pregiudizi possono causare.
Protagonista e voce narrante è Mary Bradford (alias Mouse), una ragazza molto solitaria e particolare. Se è matura da una parte, dall'altra deve ancora sbocciare, capirsi, accettarsi. Ma, nonostante sia lei la narratrice, la storia si focalizza sulle presenze femminili che le ruotano intorno. 
Partiamo comunque da Mary che, orfana di madre, si ritrova a essere portata in un collegio femminile. La accompagnano il padre e la nuova moglie. Padre che Mary ama tantissimo, ma chiuso nella bolla della sua vita, un mestiere - quello del medico -  che lo tiene spesso lontano da casa. Ci viene descritto come un uomo distante e anaffettivo. Mary spesso anela da lui un affetto che però non arriva, una carezza, una parola di conforto. È un amore brutale il suo, quasi eccessivo, un sentimento figlia padre non ricambiato totalmente. 
Ma del resto tutto il romanzo è permeato di quel tipo di sentimento, distruttivo e per nulla salvifico.
Mary è un personaggio complesso, una malattia presa da bambina le ha causato una gobba, scrive lettere a J.F Kennedy, l'unica persona con la quale si apre davvero. Stringe rapporti superficiali. Ma non con tutti.
L'unica altra persona con la quale si apre, almeno un po', è  Paulie Sykes.

Era quel genere di campagna dall’aria sentimentale in cui Virginia Woolf , con le sue lunghe gonne, avrebbe potuto benissimo aggirarsi. La pensavo spesso quando ero giù, perché lei si era sentita tanto depressa da riempirsi le tasche di sassi e affogarsi in un ruscello. Secondo me aiuta sempre ricordarsi che c’è qualcuno più triste di te.

Paulie Sykes è la vera protagonista di L'altra metà dell'amore. Ne conosciamo piano piano i tormenti interiori, la vediamo combattere contro se stessa e contro gli altri, far sperimentare a Mary una sorta di transizione. Perché Paulie Sykes è una ragazza, ma al tempo stesso la sua vera natura emerge quando può vestire panni maschili e vivere liberamente la sua relazione con la compagna di stanza Tory.
Amori in erba, ricerca di sé, di una dimensione in cui inquadrarsi, accettarsi, riconoscersi. Sono solo alcune delle tematiche che emergono leggendo questo romanzo, che ci mostra l'esplorazione di sé, ma anche dei rapporti affettivi. E il ruolo della donna, in un'epoca in cui i diritti stavano sempre di più prendendo piede, un periodo storico che fa da spartiacque. Donne che sono profondamente centrali in questa storia costruita sulle mancanze. Quello che manca diventa ciò che si desidera di più.
L'amore di una madre o di un padre, un corpo diverso, una casa dove tornare.
L'altra metà dell'amore, innanzitutto, ci fa misurare con i pregiudizi. Con un'epoca durante la quale l'amore era solo quello binario uomo donna e le eccezioni erano segreti da tenere ben nascosti. Oppure si provava a vivere nella menzogna, ma le bugie presto o tardi arrivano alla luce e allora nulla può essere più come prima.
Paulie prova a ingannare tutti, ma la verità viene scoperta e le cose precipitano in una spirale discendente che la porterà a commettere un atto disperato.

In fondo in fondo, sapevo che il Collegio Femminile di Bath non era una scuola, ma una macchina del tempo che ti intrappolava per sempre. Il mondo esterno continuava a cambiare, lì dentro invece non mutava mai niente. Ecco perché le sorveglianti e le insegnanti apparivano uguali a come erano negli annuari di venti anni prima. E perché le ragazze come me non avevano una speranza al mondo di tornare a casa tutte intere.

L'altra metà dell'amore è un romanzo profondamente psicologico che si muove sul filo sottile di un'età difficile. L'adolescenza è sempre una fase complessa, ancora di più se non ci sente accettati, che poi è l'obiettivo che hanno tutti i ragazzi a quell'età: sentirsi parte di qualcosa.
Ma se non ci si riesce? Si è reiette e Mary e Paulie lo sono. Ognuna a modo loro, ma nella loro unicità trovano il legame che le renderà amiche e un po' complici per un breve periodo della loro vita.
Questo romanzo è caratterizzato da un intreccio tra passato e presente, tra eventi e sensazioni e ci aiuta ad avere maggiore consapevolezza.
Il risultato è un romanzo di formazione ma anche di presa di coscienza.
Da questa storia è stato tratto un film, sono molte le differenze tra il libro e la pellicola: ogni scelta è spiegata con grande chiarezza dall'autrice all'interno della prefazione del testo.
L'altra metà dell'amore è un romanzo che difficilmente dimenticherò.

So che sembra strano se lo dico io, ma a modo loro quelle due sono state piuttosto grandiose. Sono riuscite a vivere come volevano, cosa che anche Paulie aveva provato a fare, prima di esagerare. In un modo o nell’altro, loro mi hanno ispirata a essere Mouse Bradford. E così intendo vivere, come me stessa e nessun altro, adesso e per sempre, dentro il grande cuore del mondo.

Perché leggerlo → Perché focalizza la nostra attenzione sull'importanza del sostegno degli altri nel percorso di accettazione di sé.
Buona lettura!

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