Review party: Una felicità semplice di Sara Rattaro



La recensione di Una felicità semplice di Sara Rattaro edito da Sperling & Kupfer che ringrazio per la copia.
La recensione fa parte di un review party: trovate le altre recensioni su A spasso coi libri, In punta di carta, Reading love, Letture a pois.




Titolo: Una felicità semplice
Autore: Sara Rattaro
Editore: Sperling & Kupfer
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TRAMA
Un giorno come tanti, Cristina entra in un negozio sotto casa per fare la spesa. Un saluto veloce all'ingresso, i gesti automatici di sempre, qualche pensiero per la testa. Poi, all'improvviso, un uomo la afferra alle spalle e le punta qualcosa alla schiena. E così quella commissione insignificante diventa un momento cruciale, uno spartiacque tra un prima e un dopo, o addirittura tra la vita e la morte. Proprio in quell'attimo, ostaggio di una rapina, Cristina percepisce l'essenza di tutto, come se le si squarciasse un velo davanti agli occhi. E si vede per quella che è davvero: una madre che non ha ancora sanato la frattura profonda che la divide da sua figlia, e una figlia che non sa comprendere il desiderio di sua madre di rifarsi una vita; una vedova chiusa in un dolore indicibile, e una donna che crede di avere già amato abbastanza - forse, di non avere nemmeno più diritto alla felicità. È un istante sospeso, tra mille variabili e mille possibilità: una fatale follia o un soccorso insperato; un futuro da cancellare o un nuovo inizio per rinascere. È l'incipit di un romanzo che sa sorprenderci e metterci in discussione a ogni pagina. Perché tutti noi, come Cristina, siamo sospesi tra occasioni che non sappiamo cogliere e scorci di felicità che ci fanno paura, tra mani che la vita ci tende e assi nella manica che potrebbero regalarci la mossa vincente. Il destino potrà confonderci con i suoi percorsi imprevedibili, ma a salvarci sarà solo il nostro coraggio: quello di inseguire i nostri sogni o di concederci l'occasione di amare di nuovo.




RECENSIONE

Mi ha fatto sentire ogni emozione Sara Rattaro, me le ha fatte vivere sulla pelle. 
Ho sentito la felicità del primo amore, quella che ti prende il petto e non lo lascia più. 
Un amore inteso, totale, destinato al "per sempre". 
Ho sentito lo sconforto della vita, quando ti scombina gli obiettivi e ti stravolge ogni piano. 
Ho provato sulla pelle il dolore pungente, totale, infido. Quello che non se ne va. 
Ma ho visto anche la luce della speranza, quel bagliore sempre più potente capace di riportare spazzare via il buio più oscuro.

Ci sono forze di cui ignoriamo l'esistenza e che forse non potremmo mai capire davvero con la nostra sola intelligenza, forze che forse potremmo anche tentare di misurare  senza sapere mai davvero a cosa servano, ma questo non significa che non esistano. Come noi due.

E quindi la mia recensione inizia con un grazie: "Grazie Sara, per tutti questi attimi di vita che riesci a inserire nei tuoi romanzi".
E penso proprio che questo sia il tuo talento più grande: dare una forma alla vita sulla carta, rendendola tangibile, reale, facendo così in modo che i tuoi lettori ci si possano riconoscere. 
Ma la magia che fai nei tuoi libri non è solo questa, Sara, è anche un'altra forse più potente, più duratura: riesci a regalarci una piccola scintilla di bellezza in ogni tua storia. 
E in questa ne ho trovate moltissime
Perché attraverso i tuoi personaggi ci hai insegnato una cosa importante: ci hai mostrato l'amore, in così tante declinazioni, da farcelo vibrare nel petto, da farci sentire lo sfarfallio che produce fin nella pancia.
L'amore di madre, di figlia, l'amore eterno e quello che arriva a squarciare l'oscurità.
Ci hai regalato poesia sotto forma di narrativa e lo hai fatto con una prosa scorrevole, con l'eleganza di chi si sa muovere nelle emozioni senza paura, ma anche senza l'arroganza di insegnare agli altri delle verità, bensì tenendoci per mano mentre ci mostri la verità dei tuoi personaggi, che potrebbe anche essere la nostra, ma che anche se così non fosse ci spinge a riflettere con profondità sulla vita e sulle scosse improvvise che ne modificano connotati e destini.

"Secondo una teoria, l'universo è così grande che ogni cosa che accade, accade continuamente", disse
"Cosa significa?"
"Non lo so esattamente, ma credo si tratti dell'amore"
E ora che ho detto le cose più importanti all'autrice, torniamo a noi.
Cristina è il cuore pulsante di Una felicità semplice. Una donna che ci fa vedere -  senza paura e senza filtri - la sua vita. Una donna che non teme la solitudine, che l'ha sempre abbracciata con calore, ma anche una donna che dona se stessa con la totalità di chi non ha paura delle conseguenze. E in una vita le conseguenze, o per meglio dirlo, i cambi di programma, sono la variabile sempre pronta a scombinare i piani. E non sempre in senso positivo.
Cristina di variabili ne incontra molte, e sapete cosa fa? Reagisce. Ogni volta. 
Si lascia andare agli eventi, ma mai come parte passiva, perché lei è attiva, partecipe, presente in ogni istante. Per questo credo che sia una donna forte:  nonostante  - apparentemente - non sia una guerriera, lo è: nell'animo, nella forza che mette nelle scelte, nel suo non traballare mai.
Cristina è anche una donna fortunata, perché sa cosa significa amare. Lo sa come destinataria di un sentimento potente, lo sa come donna che vive le emozioni con totalità e presenza.
Intorno a lei si muovono personaggi meravigliosi, indimenticabili, ammantati di una strana magia: quella che nasce dalla verità di un cuore che batte, dalla felicità di esserci, dalla bellezza di regalare stupore e attimi di gioia incontenibile a chi si ama. Perché ha ragione Sara, sono questi istanti pieni di vita, che sono capaci di rendere l'esistenza un viaggio meraviglioso.

Si incidono nella memoria, sono le immagini che colleziona la vita

In ogni suo romanzo Sara Rattaro accende i riflettori su tematiche importanti. Questa volta ci fa riflettere su quei momenti della vita in cui si ha bisogno di ritrovare se stessi. La protagonista attraversa un periodo,  molto lungo, di grandi domande ed è grazie alla narrazione del suo passato, e di come sia arrivata al presente, che ci mostra ogni aspetto del suo dolore, del suo essere oggi una donna che pensa di aver esaurito le possibilità di essere felice. Perché quando la vita ti dà tanto e poi ti toglie altrettanto, la paura di non poter ricominciare, di non meritarsi un nuovo inizio, è paralizzante.
A fare da contorno Genova, ma anche Pisa e Parigi, i viaggi e la voglia di scoprire il mondo senza troppe domande. Questo è stato un aspetto che mi ha colmato il cuore di bellezza e fatto venire la voglia di salire su un treno senza guardare la destinazione.

Perché leggerlo → Perché è una storia profonda ed emozionante sulle seconde possibilità di essere felici e su come ciò che si è vissuto sia un ricordo prezioso da tenere vicino al cuore.

Buona lettura!


1 commento :

  1. Guarda hai proprio ragione, bisogna solo scrivere "Grazie Sara per tutte le belle emozioni che ci fai provare con i tuoi libri"

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