La recensione di La casa degli incubi di Shaun Hamill pubblicato da Sperling & Kupfer, che ringrazio per la copia digitale.
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TRAMA
Noah Turner vede i mostri. Suo padre Harry li ha visti da giovane e, per celebrarli, ha costruito il Wandering Dark, una casa stregata che si è trasformata nel business dell'intera famiglia. Sua madre Margaret, da donna pragmatica qual è, si rifiuta di crederci, troppo concentrata a evitare che i figli vadano in pezzi. La sorella maggiore, la drammatica e vulnerabile Sydney, non ammette di vedere altro che il bagliore accattivante del riflettore del teatro... fino a quando questo non la inghiottirà, facendola sparire nel nulla. L'altra sorella, la brillante ma goffa Eunice, è logorata da una voce interiore che ogni giorno le ricorda la propria inadeguatezza e diversità e, pur di non farla vincere, Eunice compirà un gesto estremo. Noah Turner vede i mostri. Ma, a differenza degli altri membri della famiglia, sceglie di lasciarli entrare... Una decisione non priva di conseguenze, che comporterà anche un grande e definitivo sacrificio. Esempio di horror classico e romanzo di formazione, "La casa degli incubi" ci ricorda attraverso la storia e la metafora della famiglia Turner che i veri mostri sono le persone che ci vivono accanto, spesso anche noi stessi. Perché la vita sa rendere un mostro chiunque, ma si può sempre decidere di tornare indietro.
RECENSIONE
Benvenuti in un incubo. Vi accolgo così per introdurvi alla lettura della mia recensione di La casa degli incubi di Shaun Hamill che verrà pubblicato domani da Sperling & Kupfer. Un romanzo che ci porta in un mondo in cui le paure si trasformano in realtà, in cui quello che temevamo da bambini assume le forme della nostra immaginazione e diventa una presenza tangibile.
E, da buona paurosa quale sono, vi assicuro che le mie sessioni di lettura notturne sono state esaltate da ogni fruscio e dalle mie occhiate terrorizzate verso la finestra. Tranquilli: leggendo capirete.
La casa degli incubi è un romanzo molto particolare, intanto per il suo sviluppo. C'è un narratore onnisciente, che ci accompagna alla scoperta della storia della sua famiglia. Una storia difficile e scandita da avvenimenti particolarmente dolorosi.
Ma anche dal terrore, che è una presenza strisciante e benvoluta all'interno del quadretto familiare.
Una passione per la paura che li porta a realizzare una casa degli incubi. Ma se invece che in un edificio finto, gli incubi abitassero la loro realtà?
Una volta papà mi ha detto che tutte le storie d’orrore hanno un lieto fine, ma aveva torto. Guarda com’è finita la sua vita. Di fini liete non ne esistono, Noah. Le canzoni, i libri e i film con un cosiddetto lieto fine si interrompono tutti nel momento culminante del trionfo. Non raccontano la storia per intero. Solo le vecchie tragedie raccontano la verità. Beowulf trionfa su Grendel e su sua madre, ma solo per poi cadere in battaglia contro un drago. Gilgamesh perde il suo migliore amico. E anche Achille. Nell’Amleto muoiono tutti. La verità non è nient’altro che questa. Esistono d’altra parte buone aree di sosta.
Il lettore dovrà essere attento, perché questa storia è disseminata di indizi. Ma anche di paura: il senso di angoscia è costante, nell'attesa che l'ineluttabile avvenga. Colpi di scena uno dopo l'altro, che si sommano e aumentano la sensazione di terrore, di paura, ma senza che questa venga mai realmente espressa. E diciamo che il trattenere le emozioni, anche per il lettore, fa quasi più paura dell'incubo stesso.
Noah Turner è la voce narrante, ma è anche un personaggio controverso. Pieno di segreti, alcuni terrificanti e pericolosi, vive un'esistenza completamente finta e priva di emozioni umane. Lascia che sia l'oblio a catturarlo, e il suo tempo viene scandito da segreti, bugie, lavoro.
Ma i nodi prima o poi vengono al pettine e bisogna guardare in faccia la realtà e le sue conseguenze.
La vita sa rendere un mostro chiunque, ma si può sempre tornare indietro. Il dolore e la morte esistono, ma esistono anche l’amore, la famiglia e il perdono.
La casa degli incubi è un romanzo che parla di sparizioni, ma anche di un gruppo di persone che appaiono quasi anaffettive al lettore. La vita le mette davanti a drammi terribili e loro reagiscono chiudendo il dolore dentro di loro, diventando loro stessi mostruosi. La foto della sorella scomparsa relegata a ricordo in una stanza. Le carte del padre nascoste. Silenzio, omertà e tempo a tappare con cura il dolore.
Ma questo romanzo alla fine ci insegna anche che dagli errori ci si può (e ci si deve) riscattare. Ma che c'è sempre un prezzo da pagare.
La casa degli incubi è un romanzo intenso, brutale, che non lascia tregua al lettore. Pur facendoci giocare con l'irreale, ci mostra non pochi aspetti della vita: senza che intervengano i filtri a renderli più belli o accettabili.
Merito anche di Shaun Hamill che ha una penna capace di andare dritta al punto.
Perché leggerlo → Perché è un romanzo che scaverà nei vostri incubi e ve li mostrerà sotto una luce differente.
Buona lettura!
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