La recensione di Tutto quello che volevi di Helen Monks Takhar pubblicato da Casa Editrice Nord si tratta di un romanzo che rientra nel genere del trhiller. Ringrazio la casa editrice per la copia.
Ecco la mia opinione, vi invito a leggere le altre recensioni su Aria's Wild, Il colore dei libri, Bookspedia e Reading at Tiffany's.
Autore: Helen Monks Takhar
Editore: Casa Editrice Nord
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Due donne a confronto, una storia che lascia senza fiato, una penna che scava nel profondo e arriva a esplorare gli angoli più bui dell'animo umano: ho letto Tutto quello che volevi di Helen Monks Takhar con l'ansia di andare avanti e la tensione costante, perché questo non è un libro facile ma un romanzo che ci mostra sentimenti forti e stranianti.
Editore: Casa Editrice Nord
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TRAMA
Due donne. Due personalità opposte. Una rivalità.
Katherine ama avere tutto sotto controllo. Perciò, quando le viene affiancata una nuova, esuberante assistente, si sente mancare la terra sotto i piedi. Non perché la consideri una minaccia al suo ruolo di caporedattore, ma perché Lily è un'incognita che turba la quiete della sua esistenza, perché è tutto ciò che lei non è. Mentre Katherine ha dovuto lottare duramente per arrivare dov'è ora, Lily è stata assunta in quanto nipote dell'editore della rivista; se Katherine ha superato i quaranta, Lily non ha ancora compiuto venticinque anni; Katherine è diretta e determinata, Lily invece è sempre premurosa, sensibile e politicamente corretta. Forse è solo il prodotto della sua generazione, eppure Katherine non può fare a meno di avvertire una nota stonata, quasi che l'estrema sollecitudine di Lily nascondesse un secondo fine. All'inizio teme sia l'invidia per una giovane con un brillante futuro davanti a sé, mentre lei sta entrando nella parabola discendente, tuttavia a poco a poco si rende conto che i suoi sospetti sono fondati. Lily la segue come un'ombra, si presenta a riunioni cui non è stata invitata, prende decisioni senza consultare nessuno e spaccia persino per proprie le idee di Katherine. Inoltre inizia a essere onnipresente pure fuori dell'ufficio: Katherine la incontra «per caso» nel suo ristorante preferito, poi la sorprende a bere un drink col suo compagno. Come se Lily volesse sostituirla in tutto e per tutto. Come se volesse usare la sua giovinezza, la sua bellezza e il suo talento per impadronirsi di tutto ciò per cui Katherine ha combattuto. Ma Katherine non glielo permetterà…
RECENSIONE
L'autrice ci fa conoscere il male, ma non quello assoluto e inequivocabile: un male più subdolo che si nasconde dietro vite che appaiono normali. Invidia, gelosia, vendetta sono solo alcune delle sfaccettature che l'autrice ci mostra, pagina dopo pagina, in quello che di fatto appare agli occhi del lettore come un vero e proprio dialogo costante tra le due protagoniste.
Katherine e Lily si raccontano tra loro, coinvolgendo il lettore nelle loro vite, nelle menzogne, nelle debolezze. Ci portano negli angoli bui della loro mente, illuminandoli poco a poco della luce della consapevolezza e della conoscenza mostrando - alla fine - un disegno molto più grande.
Eri come uno specchio, o meglio , come una finestra affacciata su un’altra epoca della mia vita, non troppo lontana ma decisamente fuori dalla mia portata.
Katherine è una quarantenne che si trova a vivere un momento particolare della propria esistenza: dopo il successo lavorativo, dopo anni in cui si è sentita ammirata e desiderata, ora vive quello che per lei è un periodo di profondo declino. Non si sente più bella, più all'altezza del tempo che passa, non è più allineata. Più che una quarantenne sembra una donna arrivata alla fine, depressa e non in grado di fare i conti con la propria vita che le pare sfuggire via. Lily, invece, per il lettore è un rompicapo: non si capisce mai quanto di vero stia mostrando di lei, fino a dove si vorrà spingere, quale sia il suo obiettivo e da cosa sia mossa.
Tra le due nasce un rapporto complesso fatto di rifiuto e desiderio, c'è un'evidente affinità che le potrebbe fare diventare amiche, ma al tempo stesso una diffidenza che le porta a essere sempre su barriere opposte, mentre cercano entrambe di far cadere nel tranello l'altra e farle scoprire le proprie carte.
In questo contesto si muovono sullo sfondo gli altri personaggi che sono pedine più o meno consapevoli della situazione che si sta delineando. Pedine importanti, ma che comunque restano secondarie, ai margini della scenografia di una storia dove sono le due protagoniste, e i loro personaggi contorti e difficili, a catturare totalmente la scena.
Sembrava che io fossi riuscita a collezionare maschere provenienti da ogni parte del mondo senza averne mai avuto l’intenzione. Così tante maschere. La mia stessa faccia era una maschera, ormai. Una pelle esausta si stava imponendo su una mente che non voleva accettare di non essere più giovane. Stavo iniziando a rendermi conto di qualcosa che avrei dovuto guardare negli occhi e di cui avrei poi dovuto avvertire te e tutte le donne come te, e cioè che esiste un grande segreto che viene svelato solo quando è troppo tardi: il modo in cui ti senti a vent’anni è un’illusione.
Helen Monks Takhar firma una storia complessa, in cui la psicologia dei suoi personaggi è l'elemento più interessante, ma che affronta tante tematiche: da quella delle nuove generazioni che non riescono a trovare il proprio spazio, al dolore che si può infliggere a livello psicologico alle persone, fino a quanto si possa essere subdoli nel riuscire a plasmare i pensieri degli altri. Ma non solo. In Tutto quello che volevi si parla del tempo che passa e di come questo possa toccare nel profondo le persone, di dipendenza dagli alcolici, ma anche di quella psicologica, senza dimenticare la dipendenza da un tempo che non si accetta di declinare al passato. Di follia, lucida e letale, spaventosa e calcolatrice, che fa accapponare la pelle ma che obbliga il lettore ad arrivare alla parola fine.
Tutto quello che volevi è un romanzo tostissimo, una scoperta per chi ama il genere.
«Vorrei che ci unissimo in un brindisi... a tutti i vincitori di stasera. E soprattutto a tutti i perdenti di stasera. Siete tanti. Siamo tanti. «E a tutti noi, che brancoliamo nel buio del dubbio su noi stessi o che voliamo sulle ali dell’entusiasmo per il riconoscimento di stasera. A voi e al vostro più grande fallimento» Ho alzato un immaginario calice di champagne. «Ripensateci coi vostri amici e colleghi, e col nuovo Leadership come manuale... «La vostra più grande opportunità».
Perché leggerlo → Perché fa per voi se cercate una storia intrigante e spaventosa sul potere della mente, sulla sete di vendetta e di rivalsa e sulla gelosia.
Buona lettura!
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