Review party: Custode dell'oltretomba di Emanuela A. Imineo



La recensione di  Custode dell'oltretomba di Emanuela A. Imineo self - publishing, secondo volume della serie Al di là di Borgo Opaco.  
Ringrazio l'autrice per la copia digitale del romanzo.




Titolo: Custode dell'Oltretomba
Autore: Emanuela A. Imineo
Editore: Self Publishing
Link Amazon

TRAMA


Borgo Opaco non ha più l'aspetto bizzarro e fiducioso a cui eravamo abituati. La scelta di Moon ha rotto un delicato equilibrio e quel luogo, a metà strada tra il mondo degli uomini e quello degli dei, ha perso l'innocenza e conosciuto la morte.Neanche Metelaine è più come ricordavamo: la giovane strega tutta boccoli e buone maniere è fiaccata da una vita spesa al confine con l'Oltretomba. Tutti i giorni, Metelaine fa i conti con le conseguenze delle azioni di Moon, spegnendosi una sepoltura dopo l'altra, un errore dopo l'altro. Osiride però rimescola le carte in tavola con una proposta, perché esiste una via per riparare tutto ciò che si è rotto: Metelaine deve partire alla ricerca di un oggetto segreto e dal potere divino. Questa volta sarà lei a dover compiere una scelta, mettendo tutto in discussione, anche sé stessa. Da Valle Eterea alle Montagne dei Dimenticati per poi scendere nell’Oltretomba, Metelaine affronterà un cammino di vendetta e redenzione per poter pagare il prezzo delle scelte altrui, ma anche delle proprie.Attenzione: i fatti di questo libro si collocano circa un anno dopo quelli raccontati nel primo romanzo della dilogia Al di là di Borgo Opaco. Per comprenderne la storia è quindi necessario aver letto il volume precedente.Su www.aldiladiborgoopaco.com ti aspettano porte segrete e contenuti interattivi per scoprire il mondo della stregoneria e ciò che si nasconde dietro il velo. Benvenuto a Borgo Opaco e attento, che la sua ombra non ti venga mai a cercare.




RECENSIONE

Vi ricordate dove eravamo rimasti? Se la risposta è no partiamo dalla mia recensione QUI di Al di là di Borgo Opaco, primo volume della dilogia scritta da Emanuela A. Imineo
Ora che vi siete rinfrescati le idee possiamo parlare del secondo volume della serie (esiste anche una novella che si inserisce tra il primo e il secondo libro: Nascosta nell'abisso). 
E permettetevi di dirvi, come prima cosa, che questo romanzo è più bello, più profondo, più maturo del primo, che già mi era piaciuto molto. 
Lo è perché in questa storia troviamo risposte, comprensione, follia, brama. Un mix letale di sentimenti contrastanti di cui l'autrice ci mostrerà le conseguenze in un epilogo che lascia i lettori a bocca aperta, ma al tempo stesso così giusto da sembrare l'unico accettabile.

Moon e Metelaine sono le due protagoniste assolute di questa storia.
La prima sull'orlo della follia, o forse già pazza. Moon è un burattino. Della propria mente, ma anche di una dea che vuole essere adorata e di una fame che non si placa. La vediamo conversare con Provenza, ma ci domandiamo se sia davvero così oppure se in realtà i suoi lunghi discorsi siano solo ed esclusivamente con se stessa, con una della tanti parti di sé che albergano dentro di lei e che noi lettori vediamo pagina dopo pagina. C'è la ragazza di un tempo, c'è l'omicida folle al servizio di Lilith, c'è la prigioniera della propria mente. Quale riuscirà a prevalere sulle altre sta a voi scoprirlo.

Poi c'è Metelaine. Che libera le anime, che compie errori e uno di questi si rivela fatale per la sua coscienza. Tanto da spingerla a una missione difficile e piena di insidie durante la quale sarà accompagnata dalla paura, dal coraggio, dall'accettazione. Perché saranno queste le doti che la spingeranno ad andare avanti, un passo dopo l'altro. Lei mi ha insegnato che non esiste coraggio senza la paura, che non esiste redenzione senza un errore.


Poi c'è un personaggio che lascio a voi scoprire e che getta luce nel buio, una luce di speranza di cui abbiamo tremendamente bisogno. Ha fatto tanto, ma i suoi sforzi saranno vani? Lei mi ha fatto chiedere come reagirei di fronte al risultato delle mie azioni.
E infine gli Dei. Capricciosi, che muovono gli umani come pedine di una scacchiera: chi vince una delle infinite partite non sarà dimenticato, avrà più potere, regnerà... ognuno di loro ha un obiettivo ben chiaro.

Finché c'è memoria c'è vita. E il culto è memoria, è mantenere in vita. Chi crede non è mai solo e chi è ricordato non muore mai del tutto

Emanuela ci accompagna in un viaggio che da Borgo Opaco arriva alle Montagne dei Dimenticati e poi ci trascina nell'oltretomba. Un viaggio pieno di insidie, orrore, cambi di scena. Un viaggio anche interiore, sia per le protagoniste di questa storia, sia per noi che ci chiediamo come la sete di qualcosa (fama, potere, successo, riconoscimento) possa rendere tutti così fallaci. Fino a quell'epilogo così giusto, in cui tutto sembra assumere un senso e che ci insegna che la direzione è sempre quella, ma il bagaglio che ci portiamo dietro dipende solo da noi.
Ci vuole coraggio a guardare l'abisso e a raccontarlo ed Emanuela lo fa senza indugi, con una penna sicura che racconta tutto: da quello che di terribile e spaventoso accade, ai tormenti interiori dei suoi personaggi.

Mi ci è voluto un anno per capire che non è l'abisso a far parte di me... l'abisso sono io

Perché leggerlo →  Perché vi ritroverete a leggere una storia dalle tinte scure, che però - se vi accade come è successo a me - vi lascerà un messaggio di giustizia.

 Buona lettura!


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