Recensione Morte di Laura Thalassa




La recensione di Morte di Laura Thalassa - Hope Edizioni. Ringraziamo la casa editrice per la copia.  Si tratta del quarto e ultimo volume della serie I Cavalieri dell'Apocalisse. 
Ecco la mia recensione.





Titolo: Morte  - I Cavalieri dell'Apocalisse
Autore: Laura Thalassa
Editore: Hope Edizioni



TRAMA

Il giorno in cui Morte giunge nella piccola città dove abita Lazarus Gaumond e uccide tutti gli abitanti in un colpo solo, l’ultima cosa che si aspetta è di vedere una sopravvissuta. Lazarus, però, possiede un suo dono particolare: non può essere uccisa. Né dagli umani, né dalla Natura e neppure da Morte in persona.
Lei possiede l’unica anima che Morte non riconosce. L’unica che non può liberare dal peso della carne. Così come non può ignorare il desiderio di fare sua la proprietaria di quell’anima. La vuole, disperatamente. E più a lungo lei cerca di arrestare la sua furia omicida, più lui non riesce a starle lontano.
Fino al giorno in cui Lazarus incrocia il cammino degli altri tre Cavalieri e si trova, suo malgrado, a dover stringere con loro un patto: sedurre Morte per salvare il mondo. Una missione difficilissima, resa ancora più complicata dal fiume di sangue che scorre tra loro. Ma l’attrazione che Thanatos prova nei suoi confronti è innegabile e, per quanto Lazarus provi a contrastarla, anche reciproca. Sembra infatti impossibile resistere al fascino di quell’essere antico quanto bellissimo e al suo tenebroso abbraccio.
La fine è vicina. L’umanità è destinata a perire e neppure i primi tre Cavalieri sembrano capaci di impedire a Morte di portare a termine la sua missione.
Solo Lazarus può riuscirci.



RECENSIONE

Forse lo sapevo sin dal primo libro. Lo immaginavo. Intuivo. 
Eppure quando mi sono approcciata alla lettura di Morte di Laura Thalassa, ultimo volume della serie I Cavalieri dell'Apocalisse mi sono comunque ritrovata immersa in mille emozioni diverse. A riprova che non serve a nulla prepararsi prima, quando si sa già che la lettura di un romanzo sarà devastante.
Perché, lo sappiamo bene, la morte è così.
Non può essere diversa da così.
In fondo viviamo tutta la vita con il terrore della destinazione finale, eppure non saremmo vivi se non morissimo. Concetti che sono scontati, ma che suscitano anche riflessioni talmente tanto profonde da levare il fiato.

L’aria è carica di qualcosa che potrei chiamare “magia”, ma lo farebbe solo sembrare un trucco da baraccone. Invece si tratta della vita e della morte. Si tratta di nascere dalla terra e nella terra tornare. Si tratta del mondo che gira e cambia. È come se fossi circondata dall’essenza che anima tutte le cose.

Morte è questo: uno dei Cavalieri dell'Apocalisse, il meno "umano" dei quattro. Ma anche quello che si pone maggiori domande e che, forse, soffre di più, perché l'umanità non la comprende, non la odia. A muoverlo c'è la consapevolezza del regalare una pace, che c'è qualcosa di meraviglioso ad attenderci tutti.
E in quella cacofonia di suoni, emozioni, desideri, vite che si muovono sulla terra a un certo punto incontra Lazarus, l'unica persona che non muore all'istante quando lo incontra. 
Lei lo mette alla prova, il loro diventa un lungo inseguimento, una caccia fatta anche di dolore, ma anche di una strana passione e attrazione che piano piano emerge in maniera sempre più prepotente tra i due.
Se Morte è determinato e concentrato sulla sua missione, Lazarus è coraggiosa, onesta e generosa.
Conoscersi permette a entrambi di capirsi e, al tempo stesso, a noi di andare più a fondo dentro di noi: perché dalle pagine di questo romanzo non scaturisce solo una storia adrenalinica e avvincente, o fatta di sentimenti e passione, ma un libro che ci porta a indagare sulle nostre stesse paure, sul senso della vita e su come leggere la fine di tutto.

«Che potrei fissarti per mille anni senza mai annoiarmi» risponde pacifico. «Sono abituato a vedere l’essenza delle persone, non i loro tratti fisici.»

A questo si unisce il fatto che i personaggi sono delineati alla perfezione e che ci regalano momenti davvero emozionanti, compresi quelli finali in una battaglia che leva letteralmente il fiato.
La vita e la morte, ma anche l'odio e l'amore, le anime buone da quelle corrotte: la serie I Cavalieri dell'Apocalisse è tutto questo ma anche qualcosa di più. Morte è senza dubbio la storia più bella, l'epilogo più giusto.
Ho chiuso il libro piangendo, ormai un mese fa circa, e l'emozioni di questa lettura non mi hanno ancora abbandonata.
Bellissimo.

La vita possiede una magia intrinseca che neppure l’aldilà può dare. È per questo che esiste la creazione, ed è per questo che gli esseri umani, capaci di mantenersi in equilibrio tra bene e male, sono come sono. Conservo ancora i miei segreti, le mie silenziose conversazioni con l’universo. Sono ancora il Suo intermediario, anche se ho rinunciato ai miei poteri. Non sarò mai del tutto umano. I miei ricordi si estendono molto più indietro di quelli di chiunque altro, inclusi i miei fratelli. Sarò sempre la pausa tra le frasi, il silenzio che segue la fine di una storia. Mi infilo tra le cose e nessuna dose di mortalità cambierà mai questo fatto.

Perché leggerlo → Perché è il giusto finale di una serie incredibile.

Buona lettura!

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