Una storia eccentrica, sopra le righe, condita da scene pulp e da personaggi che escono da ogni schema.
Pagina dopo pagina sembra di entrare in un film di Quentin Tarantino, tra situazioni paradossali e momenti onirici e sfuggenti che si mescolano alla realtà.
Stiamo parlando di Smashing Matrioskas di Massimo Villa, un libro breve e intriso di ironia, paradossi e personaggi particolarissimi.
Ovviamente non può mancare una buona dose di musica, il perché si evince se si guarda la biografia dell’autore.
Gran parte del romanzo è ambientato a Genova dove la protagonista Lucy Fer viene mandata per recuperare in misterioso gioiello, misterioso e sfuggente almeno quanto l’agenzia che le commissiona il compito. Sì, perché Lucy Fer non è una ragazza qualunque, ma una killer. A questo ci si può aggiungere che il suo fascino è ammaliante, per cui nel corso del romanzo si intratterrà intimamente (diciamolo così) con diverse donne. E anche lì un pizzico di ironia non guasta, ma anzi si amalgama alla perfezione con la storia.
Ma no, non bastano questi pochi dettagli per fornire un identikit completo della protagonista: va aggiunto anche che fa “sogni” molto strani. Ma davvero tanto.
Valigia pronta. Un accenno di rossetto, la frangia perennemente davanti a un occhio, un paio di jeans aderenti, anfibi, una giacca di pelle verde con la spilla dei Necrodeath al bavero, un maglioncino nero sotto e via. Ero pronta per Schiphol.
Insomma già la protagonista da sola ci può preannunciare che questa storia è gustosa e godibile, ma a lei va aggiunta anche una pletora di personaggi tutti fuori dalle righe.
L’obiettivo, o almeno quello che ho intravisto io, è centrato. Il lettore si lascia ammaliare da una storia ricca di adrenalina, colpi di scena, momenti no sense ma che vanno ad arricchire di gusto e divertimento gli eventi.
Quindi qual è lo scopo di Smashing Matrioskas? Divertire, intrattenere e farlo con un’ambientazione di tutto rispetto: una Genova che non resta sullo sfondo, ma si prende il suo spazio nella narrazione.
Genova è una città strana. Guardandola dall’alto sembrerebbe che il creatore si fosse accanito a setacciare il resto del mondo e, asportandone tutte le vie più contorte, strette e intricate, le abbia poi gettate a caso all’interno del capoluogo ligure senza un senso logico, se non quello di evitare muri in mare. Per il resto è una giungla, il centro storico è un crogiolo di razze, il pericolo può annidarsi dove meno te lo aspetti (in realtà te lo aspetti benissimo) e i palazzi che quasi si toccano l’uno con l’altro ti fanno pensare che all’ultimo piano potrebbero anche fare sesso dai terrazzi, ognuno sul suo, se volessero.Lo stile narrativo è scorrevole e coinvolgente, condito da battute brillanti e colpi di scena.
Perché leggerlo → Perché è la storia che fa per voi se amate i romanzi fuori dagli schemi!
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