Recensione: Revenge di Silvia Carbone



La recensione di Revenge di Silvia Carbone, pubblicato in self publishing. La mia opinione del primo volume della serie Kamenev Bratva.


Titolo: Revenge
Autore: Silvia Carbone
Editore: Self Publishing


TRAMA

Ilja
Hanno cercato di portarmi via tutto. Hanno provato ad annientare la mia Bratva.
Volevano spazzare via anche me, ma non hanno considerato la mia forza.
Sono rimasto immobile mentre cercavano di distruggermi, come pietra impossibile da scalfire. Da allora ho sofferto e atteso il momento giusto per fargliela pagare, e adesso finalmente sono pronto.
Avrò la mia vendetta.
E lei, Yuliya Sorokova, sarà solo un danno collaterale di questa guerra, qualcosa da cancellare, un torto da punire. Un’ossessione da cui fuggire.
Anche se lei è diversa, resiliente. Anche se è qualcosa a cui non ero preparato.
Ma si può davvero scappare e ignorare il proprio destino quando è scritto su una pietra e fra le crepe c’è un fiore che sboccia?

Yuliya
C'è stato un momento in cui ho pensato che avrei potuto ricominciare a vivere. La mia libertà era a portata di mano, pronta per essere colta.
In troppi avevano deciso della mia vita, costringendomi a esserne spettatrice, ma finalmente ero pronta a sbocciare.
Forse sarei morta, ma sarebbe stato un prezzo che avrei pagato volentieri in cambio della possibilità di scegliere per me stessa. Ma poi è arrivato lui.
Ilja Kamenev ha cancellato i miei piani in nome della sua vendetta, facendomi diventare un debito da riscattare nelle sue mani. Una pedina nel suo gioco al massacro.
Quello che non sa è che non avrà mai la mia resa. Avrò la mia libertà, e lui sarà solo un brutto ricordo.
Ma ho ignorato che non si può combattere contro il proprio destino, soprattutto se ha le fattezze di un amore oscuro.
Non ti dà scampo, non l’ho scelto, ma lo ha fatto lui.
E anche se sei un fiore che nasce sotto la durezza della pietra che prova a soffocarlo, non riuscirai a contrastarlo.



RECENSIONE

Fino a dove può arrivare la vendetta? Quando si può decidere di lasciarsela alle spalle e proseguire con la propria vita? 
E, ancora, qual è il sottile confine tra odio e amore?
Tutte tematiche che vengono affrontate in Revenge il
nuovo mafia romance scritto da Silvia Carbone, primo volume di una serie i cui personaggi hanno già abbondantemente stuzzicato la mia fantasia futura.


La sua forza di volontà a non farsi intrappolare dalla vita nonostante si sentisse distrutta, i suoi sorrisi, il suo corpo, le sue lacrime, tutto quello era destinato a travolgermi. E avevo tutte le intenzioni di farlo accadere perché un solo pensiero mi balenò nella testa quando le appoggiai le labbra sulla gola: tutte quelle sfaccettature di lei erano mie. Il suo dolore mi apparteneva. E lo volevo.


Già perché oltre ai protagonisti, a cui arrivo, ci sono dei secondari davvero interessanti, che sono certa abbiano molte cose da dire.
Così come tante ce ne hanno dette Yuliya e Ilja. Lei è giovanissima, in fuga da due anni, coraggiosa e combattiva. Del resto la vita l’ha messa a durissima prova. Lui è il capo della Kamenev Bratva (il Don per essere precisi). Quindi è feroce e senza scrupoli, dedito “all’organizzazione” e pronto a qualsiasi cosa pur di proteggere chi ama.
In mezzo a tutto questo, ovviamente, c’è una vendetta!
Non mancano neppure i pericoli, gli intrighi, i giochi di potere per mantenere il proprio predominio.
E l’amore, mostrato qui come un sentimento capace di germogliare anche in quelli che sembrano i terreni più aridi!
Revenge, oltre a essere un mafia romance, è anche un age gap.


Yuliya era sempre stata il mio sole. Quello che guardavo da lontano e che mi aveva accecato per il resto dei miei anni. Quella luce che sapevo appartenermi.


Chi conosce la penna di Silvia Carbone sa che i suoi testi sono sempre molto spicy e, anche questa volta, non tradisce il suo stile e ci regala una storia ricca di scene sensuali, in cui l’attrazione fisica è tangibile, ma in cui non manca neppure quella psicologica.
I due devono scendere a patti con il sentimento di appartenenza che provano l’una verso l’altro, che esula dalla mera carnalità per essere qualcosa di più profondo e intimo.
Lo stile è scorrevole e i colpi di scena tengono sempre altissima l’attenzione. E se, come me, adorate i libri di Silvia non mancheranno le emozioni grazie alla comparsata dei nostri tanto amati e rudi motociclisti tatuati.

Che dire? Ottimo primo libro di una serie che, diciamocelo, vogliamo tutta e subito cara Silvia!

Perché leggerlo →  Perché è una storia sensuale, ricca di adrenalina e di sentimenti!

Buona lettura!


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