Edoardo ha 25 anni e il lavoro che i suoi sognavano per lui in una grande multinazionale. Ogni mattina lascia la sua stanza in affitto e corre verso la metropolitana di una città in cui non ha contatti né riesce a trovare qualcosa o qualcuno a cui appassionarsi. Per questo ogni venerdì sera prende il treno e torna nel suo piccolo paese dove ritrova gli affetti, i ritmi e i riti che danno un po’ di sollievo alla sua inquietudine. In uno dei suoi weekend a casa, rivede Rebecca, un’amica d’infanzia, anche lei trasferitasi in una grande città, dove lavora nello studio di un importante avvocato grazie alle conoscenze materne. Il loro è un incontro in cui a poco a poco emerge un sottile disagio quasi inconfessabile: quella vita non è la loro. Ma dopo quel confronto accade qualcosa che sconvolge i pensieri di entrambi, qualcosa di inimmaginabile che artiglia le loro esistenze e le riempie di uno strisciante terrore. Quando il tempo inghiotte pezzi di vita, quando alcune cose sembrano perse per sempre, la paura può creare mostri e ombre che offuscano il senso di futuro.
Scegliere fa paura, così come lo fa restare fermi!
Ci si aggrappa alle piccole cose, allora. Si prova a diventare forti traendo energia dalle cose che ci mancano come fa Edoardo. Ci si tiene lontani dal dolore come fa Rebecca.
Si sopravvive in un limbo i cui connotati assumono sembianze tetre mentre le paure sono come dei mostri che sembrano volerci portare nei luoghi più oscuri della nostra mente.
“Niente come prima” di Mangiasogni è un romanzo, ma è anche una graphic novel, infatti le pagine del libro sono punteggiate da tavole che riescono a farci vedere con i nostri occhi quanto possa far paura la paura stessa. Quanto si nutra di se stessa. Quanto sia pervasiva e inquietante.
Edoardo e Rebecca erano amici, la vita li ha portati su strade diverse e si sono persi. Ma c’è quel filo sottile e solido dell’affetto a farlo ritrovare e a far capire ad entrambi che con l’altra persona possono confessarsi, mostrare gli angoli più reconditi della propria mente, senza giudizio!
“Niente come prima” è un romanzo generazionale, in cui tutti - prima o dopo - possiamo ritrovare noi stessi, perché tutti in un modo o nell’altro ci siamo trovati, ci troviamo o ci troveremo a fare i conti con aspettative, cambiamenti di vita, insoddisfazione.
Mangiasogni pseudonimo di Valerio Almicare ci regala uno spaccato di vita, con le sue inquietudini e le sue paure, con i suoi inciampi e le risalite. Lo fa con delicatezza e verità, ma anche regalandoci un barlume di speranza. E non c’è nulla di più potente di quella.
Una prosa semplice eppure intensa, accompagna una storia in cui i luoghi non sono importanti ma il loro modo di esistere sì, perché ci restituiscono il sentimento che si prova nel viverli.
Dalla città anonima e che ti inghiotte, ma che ha quasi troppo da offrire, al paese porto sicuro ma che alla fine non è più il proprio posto del mondo.
C’è tantissimo in “Niente come prima” , soprattutto una riflessione sul cambiamento e sul potere della condivisione.
Un romanzo prezioso, da custodire con cura!
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