Autore: Rachel Linden
Editore: Garzanti
TRAMA
Secondo una leggenda che si tramanda di generazione in generazione, esistono delle speciali caramelle al limone che possono guidarci sul sentiero giusto, mostrandoci le strade che abbiamo scelto di non percorrere. Lolly, trentatré anni, si sente persa e insoddisfatta. Per questo la saggia zia Gert le appoggia sul palmo della mano tre caramelle a forma di spicchio cosparse di zucchero, insieme a poche, semplici istruzioni: scartarle prima di andare a letto, sorbirle lentamente fino alla fine e appoggiare la testa sul cuscino. Un po’ scettica ma anche curiosa, Lolly segue le indicazioni. Così, all’improvviso, si trova catapultata in un ristorante tutto suo sulla costa inglese. La notte successiva, invece, incontra la madre come se non fosse mai scomparsa, e quella dopo ancora ha una famiglia con il suo primo amore. Ogni volta fa sogni così vividi da sembrare più un’alternativa possibile che il prodotto della sua immaginazione. Ma questi scenari durano il tempo di una caramella e a tutti manca qualcosa, perché ogni scelta comporta una rinuncia. Forse, però, la zia non voleva farle vivere un sogno. Forse, il suo era un invito a osservare il presente con occhi diversi. Perché le nostre scelte passate possono sembrare un po’ aspre, come le caramelle al limone, ma il retrogusto è dolce se troviamo dentro di noi la forza per cambiare il futuro.
RECENSIONE
Se seguiamo la nostra luce, a prescindere da quanto buie siano le circostanze, le cose alla fine andranno per il verso giusto. Questa è la vera ricetta per una vita felice. È questa la vera magia delle caramelline al limone.
Quante volte ci siamo chiesti: “E se avessi fatto una scelta diversa, come sarebbe ora la mia vita?”. Che la nostra esistenza ci piaccia o meno, almeno una volta ci è capitato di pensare a dove ci avrebbero portato scelte diverse. Le caramelline di zia Gert, sarebbero state la soluzione giusta per farcelo scoprire!
“Lolly, tu sei un oggetto in stato di quiete. Devi cominciare a rimettere in moto le cose, fare un passo avanti, o non arriverai mai dove vuoi arrivare.”
A trentatré anni Lolly Blanchard si rende conto di non aver realizzato nemmeno uno dei desideri che aveva quando era adolescente: avere un cavallo, vivere all’estero, aprire un ristorante tutto suo, innamorarsi, aiutare la famiglia a essere felice per sempre. Si ritrova a vivere una vita non sua, ad aver perso l’amore della sua vita, Rory Shaw, sua madre Irene e tutti i sogni che una giovane donna dovrebbe avere. La sua vita è tutta dedicata a Eatery, il ristorante danese di famiglia, che non naviga affatto in buone acque, a suo padre Marty e alla sorella Daphne.
La dottoressa Gertrude Lund, la mia ottantenne prozia da parte di madre, era una stimata professoressa emerita di religione e mitologia, che si era trasferita dal New England per venire a vivere nel minuscolo villino sul retro di casa nostra.Zia Gert la possiamo immaginare come la tipica professoressa di un tempo in pensione, un po’ dura, testarda, impeccabile. Nonostante la sua vita piena di avventure, ha deciso di tornare a vivere accanto alla sua famiglia, dopo la morte di Irene. Per essere d’aiuto, anche senza darlo troppo a vedere.
Mi mise sul palmo aperto degli oggettini grandi come biglie, poi fece un passo indietro. Guardai il regalo. Nella mia mano c’erano tre caramelline al limone grandi come una moneta da dieci centesimi.In un momento di grande sconforto, zia Gert offre a Lolly tre caramelline al limone con un potere particolare: se mangiate prima di andare a letto pensando a un grande rimpianto del proprio passato, faranno trascorrere un giorno in una vita diversa, una vita in cui quel rimpianto è diventato una scelta. E Lolly ha tre grandi rimpianti: non avere aperto il suo ristorante, aver perso sua madre, aver lasciato andare Rory, l’unico uomo che abbia mai amato.
“Non c’è niente per cui valga la pena di tenere duro se diventa un freno per la tua vita. È giusto smettere di lottare e mollare il colpo, quando è arrivato il momento di andare avanti.”Quello che Lolly non sa è che questi salti nelle vite che avrebbe potuto avere le lasceranno tanta amarezza, perché capirà che ogni scelta porta comunque delle rinunce; ma le doneranno anche la forza di accettare di lasciar andare quello che non può più essere salvato e di rimettersi in gioco. La vita è stata avara con lei fino a ora, ma è quando prende coscienza di poter avere ancora un futuro che finalmente ricomincia a respirare.
“Se c’è una cosa che ho imparato nella vita, finora, è questa [...]. Cercare di cambiare il passato non ha senso. Possiamo solo cambiare il futuro con le scelte che facciamo oggi.”
Alla fine di una caramella al limone è un romanzo intenso, non banale, che ha bisogno di tempo per essere “digerito”. Al di là dell’aspetto magico della storia, lascia dietro di sé molte domande, molte riflessioni, sulla vita di ognuno di noi. Ha senso rimpiangere un passato che, comunque, non può tornare? Quante energie ci toglie il continuare a vivere in una vita che non vogliamo, con il desiderio continuo di avere altro, di essere altro? È giusto, per noi e per gli altri, cercare di tenere insieme dei cocci che non potranno mai più combaciare? Solo alcune delle domande che si possono trarre da questa lettura.
Forse il racconto è un po’ lungo e lento, ci troviamo davanti a una vera svolta solo molto vicini alla fine. Ma lo stile di scrittura della Linden ci aiuta a “vedere” i suoi personaggi e le diverse ambientazioni, anche a sentire gli odori, i profumi che emanano la famosa torta meringata al limone di Irene o i fiori edibili di Lolly. Un romanzo che coinvolge tutti i nostri sensi.
Perché leggerlo→ Perché tutti ci chiediamo come sarebbe stata la nostra vita se...
Mai smettere di sperare, di cercare la felicità e di ricordare che la vita è piena di seconde occasioni
- Annalisa -
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