Review party: Truelife di Jay Kristoff




La recensione di Truelife di Jay Kristoff, terzo volume della Life Lik3 series. Grazie alla casa editrice per la copia del romanzo. 
Ecco la mia recensione, le altre nei blog menzionati nel banner qua sopra.





Titolo: 
Truelife
Autore: Jay Kristoff
Editore: Mondadori



TRAMA


Eve e Lemon hanno scoperto la verità su se stesse e l'una sull'altra. Sono cresciute legate da una solida amicizia, ma le recenti rivelazioni hanno messo in crisi il loro rapporto e le hanno allontanate (forse) per sempre. Ora però non c'è tempo per i rimpianti: l'intero Yousay è sull'orlo di una nuova guerra nucleare tra lo sciame della BioMaas Incorporated e l'esercito della Daedalus Technologies. Una situazione in cui nuove e vecchie lealtà saranno messe a dura prova, si formeranno improbabili alleanze e prenderanno corpo inaspettati tradimenti. E non è tutto, perché i sembianti sono determinati a impossessarsi di Libertas, il virus capace di liberare gli androidi dall'obbedienza alle Tre Leggi della robotica. E per farlo c'è bisogno sia di Ana Monrova, la ragazza rapita e conservata in animazione sospesa, sia della sua sembiante, Eve. Solo alla fine si scoprirà chi sono i veri eroi… e potrebbe essere davvero una sorpresa.



RECENSIONE

Siamo giunti ai titoli di coda di una trilogia adrenalinica e ricca di azione: i colpi di scena si susseguono rendendo la lettura un vero e proprio viaggio sulle montagne russe. I personaggi si troveranno a dover fare i conti non solo con ciò a cui appartengono,  ma soprattutto con ciò che sono. Facendoci capire che sono le cose che sentiamo, gli affetti che proviamo, i valori in cui crediamo a fare la vera differenza. Si può anche essere dalla parte opposta della barricata ma l'amicizia, i legami, l'amore, sono ciò che conta di più.

«Io ti conosco! Conosco la ragazza che sei stata costruita per essere e quella che sei diventata dopo. E quella che vedo di fronte a me ora non è affatto simile a nessuna delle due!»

Non sarà facile fare questo ultimo viaggio: si piangeranno lacrime amare perché ci sarà chi dovrà restare indietro, perché l'amore può anche accecare, può arrivare a distruggere, può far compiere pazzie.
Jay Kristoff in Truelife mette insieme tutti i pezzi del puzzle, li assembla in modo da restituirci un affresco chiaro del mondo che ci ha fatto comprendere pagina dopo pagina. Si vedono i giochi di potere, la follia, la fede in qualcosa (tecnologia, razza speciale, una natura ricreata ma troppo uguale a se stessa): tutto ciò che smuove le coscienze e gli animi degli esseri umani viene messo in luce, portato allo scoperto. E così, un mondo distopico e del futuro, diventa lo specchio di quello attuale dove viviamo: in cui la diversità fa paura, in cui ci si mette i piedi in testa gli uni con gli altri. In cui si combatte per avere sempre più potere, sempre più di tutto, senza pensare che le risorse non sono infinite e che siamo tutti esseri umani: nessuna differenza conta quando la realtà è che viviamo e respiriamo tutti sulla stessa Terra.

Ma nel cercare di far rientrare ogni cosa in queste scatoline ordinate con queste etichette utilissime, state portando via tutto quello che ci rende speciali ! Pensate tutti allo stesso modo! Parlate tutti allo stesso modo ! Badante, Direttore, Costruttore e compagnia bella. Per voi, cosa siete è più importante di chi siete!»

La crescita dei personaggi durante tutto l'arco narrativo dei tre romanzi è stata esponenziale. Lemon ha trovato la sua strada, la sua forza, il suo coraggio. Non ha perso la capacità di ironizzare sulla vita, di guardare le cose con uno sguardo pungente e diretto. Eve ha trovato la sua rabbia, con la quale deve fare i conti per capire a che cosa dare valore: se battaglie altrui oppure la sua vita. Zeke ci ha trovato tutti concordi (secondo me) nell'affermare che forse è il personaggio più luminoso dell'intera storia perché mosso solo e unicamente dall'amore, dal coraggio e da un profondo senso di giustizia.
Ma tutti, anche i secondari, lasciano il segno. Nel bene e nel male.

Lemon non sapeva se sarebbe durata. Parte di lei non lo riteneva possibile. Forse la gente avrebbe cercato sempre qualcosa di diverso da odiare. Forse, vedendo quanto avevano rischiato di annullare il futuro, le persone stavano finalmente imparando dagli errori del passato. A dire il vero, il domani non portava mai con sé alcuna garanzia.

Lo stile narrativo dell'autore è frizzante (esatto, proprio come Lemon), scorrevole, ricco di colpi di scena, adrenalina, messaggi. La scrittura è resa particolare dall'uso di neologismi creati appositamente per questa storia, per rendere ancora più reale il loro mondo. Che è anche il nostro o, per lo meno, rischia di diventarlo.

«Che non importa quello che eri stata creata per essere. Che non importa come ti vede un programma di computer. Le cose che fai diventano la persona che sei. Ma immaginavo di dover celebrare l’occasione in qualche modo.»

Perché leggerlo → Perché il futuro possa essere migliore, per prendere coscienza di ciò che conta davvero.
Buona lettura!


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