La recensione di Un fuoco che brucia lento di Paula Hawkins - Piemme, che ringrazio per la copia del romanzo.
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Autore: Paula Hawkins
Editore: Piemme
Editore: Piemme
TRAMA
Londra, Regent's Canal. Quando su una casa galleggiante viene ritrovato il corpo senza vita di un giovane uomo, brutalmente assassinato, il cerchio dei sospetti si stringe intorno a tre donne. Laura: la ragazza con cui Daniel Sutherland, la vittima, ha trascorso l'ultima notte. Ferita nel corpo e nella mente da un trauma violento subito da bambina, è già nota alle autorità come soggetto pericoloso, vive sola e priva di affetti. Miriam: la vicina indiscreta, che ha scoperto il cadavere e dato l'allarme, non senza occultare qualche informazione. Un tempo, qualcuno ha rubato la sua storia e non ha mai pagato per questo. Carla: la zia di Daniel. Nel suo cuore porta un dolore inconsolabile che la fa diffidare di chiunque: sa che anche le persone buone sono capaci di azioni terribili. Tre donne che non si conoscono ma sono unite da una caratteristica comune: ognuna ha subito un torto che le ha rovinato la vita. Ognuna cova un risentimento che rischia di esplodere da un momento all'altro, come un fuoco sotto la cenere. E forse per una di loro è giunto il momento di trovare pace. Perché, innocente o colpevole, ognuno di noi è segnato nel profondo. Ma alcuni lo sono al punto di uccidere. Con il suo stile inconfondibile Paula Hawkins, autrice di "La ragazza del treno" e "Dentro l'acqua", ci cattura in una rete di inganni, omicidi e vendette. Il suo nuovo romanzo è un giallo e una storia di profonda umanità, capace di esplorare quei sentimenti che ci consumano dentro come un fuoco lento, fino a distruggere tutto ciò che abbiamo intorno. A meno che non troviamo la forza di domarne le fiamme.
RECENSIONE
Un intreccio sapiente, tante storie diverse che si intersecano per caso e che diventano essenziali una per l'altra, tanti personaggi diversi, ma accumunati da essere stati profondamente segnati dalla vita: sono alcuni degli elementi che emergono nel corso della lettura del nuovo romanzo di Paula Hawkins: Un fuoco che brucia lento, pubblicato dalla casa editrice Piemme.
Un romanzo che spinge il lettore a scavare, tra passato e presente, nella vita privata di persone apparentemente anonime, come tante altre. A dividerle le une dalle altre è l'estrazione sociale, ma c'è un filo rosso che le unisce in maniera potente e indivisibile: il dolore.
La vita ha messo ognuno di loro a durissima prova, e tutta questa sofferenza si è indurita fino a diventare un male che li affligge in profondità.
Ed è così che Paula Hawkins ci porta a osservare dietro le finestre di ricchi scrittori, di giovani sbandati, di ragazze alle prese con una rabbia accecante, di donne di mezza età alla ricerca di verità. Sembra quasi che tutti loro hanno un obiettivo comune: vendicarsi della vita.
Sono le piccole cose a mandare la tua vita fuori strada.
Un fuoco che brucia lento è un romanzo ricco di personaggi, le voci che si intersecano tra loro sono numerose: Laura, giovanissima donna in profonda difficoltà emotiva ed economica, Irene anziana che si aggrappa con tenacia ai ricordi, Carla donna che ha subito un dolore indicibile, Theo scrittore ed ex marito di Carla e Miriam una di quelle persone che restano sempre ai margini.
Sono loro i narratori principali di questo romanzo, sono le loro vite che vengono analizzate con cura dall'autrice, sono le loro fragilità che ci mostra senza filtri. E vedere dietro le finestre chiuse, appropriarsi del privato degli altri, farlo nostro, ci restituisce spesso storie che sono difficili da accettare.
Sono loro i narratori principali di questo romanzo, sono le loro vite che vengono analizzate con cura dall'autrice, sono le loro fragilità che ci mostra senza filtri. E vedere dietro le finestre chiuse, appropriarsi del privato degli altri, farlo nostro, ci restituisce spesso storie che sono difficili da accettare.
Era consapevole che la sua abitudine di collezionare oggettini che la riportavano ai momenti importanti era un tratto che aveva in comune con psicopatici e serial killer, e il pensiero la disturbava, ma era convinta che in realtà tutti noi viviamo momenti mostruosi, e quegli oggetti la aiutavano a restare fedele a chi era veramente, al mostro in cui si era trasformata
Paula Hawkins tesse una trama ricca di colpi di scena ed eventi, e lo fa senza il bisogno di spostarsi troppo da un luogo all'altro. Anzi ambienta tutti gli eventi in una manciata di chilometri rendendo la sua storia molto più intrigante. Perché se è facile nascondere la verità, o almeno così crediamo, in spazi vasti, è praticamente impossibile pensare che non emerga in tutta la sua terribile dirompenza in un luogo così ristretto, dove impicciarsi degli affari degli altri non è poi così strano o difficile.
Quello che viene fuori è un castello di bugie e di verità, che si snodano fino all'ultima pagina e all'ultima domanda. Terribile, ma vera.
Lo stile narrativo è incalzante, come mi aspetto da un thriller congeniato bene. L'autrice mescola le carte con sapienza e, per quanto ci si possa sforzare di arrivare alla verità, questa sarà chiara solamente quando lei ha deciso di condividerla con noi lettori.
Perché leggerlo → Perché è il romanzo che fa per voi se cercate un thriller che vi tenga sulle spine alla ricerca di una verità, che scavi nel dolore, che ci mostri come l'apparente normalità celi storie orribili.
Buona lettura!
Della Hawkins ho preferito Dentro l'acqua, ma anche questo nuovo romanzo non mi è dispiaciuto :)
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