A proposito di Marta è una storia di dolore e di riscatto, il messaggio che vuoi trasmettere al lettore qual è?
Ciò che mi colpisce di più delle storie di maltrattamento familiare è il silenzio dal quale sono avvolte.
Ho letto molto e conosciuto personalmente alcune donne maltrattate, quale che sia il tipo o il grado di violenza subita c’è un fattore che accomuna i momenti più bui: la tenace volontà di tenere nascosto quanto accade. Le vittime vivono in un costante stato di paura e di vergogna che le spinge a tacere anche con i familiari ed amici più stretti.
A proposito di Marta racconta cosa accade nel buio di un rapporto compromesso dal dolore, dà, quindi, voce al silenzio e aiuta a riflettere sul tema della scelta.
Nel mezzo di una situazione difficile, all’apparenza devastante un individuo ha sempre la possibilità di riallineare i propri passi in una direzione che non sia distruttiva? E anche quando soccombe sotto il peso del proprio dolore si può dire che anche la sua sconfitta sia il risultato di una scelta più o meno consapevole?
Marta è la protagonista, una donna che si ritrova incastrata in una relazione violenta e che le provoca sofferenza. Ci racconti di lei?
Marta è una donna che ha sposato il primo amore, quello dei vent’anni e dei sogni, se mi si permette di parafrasare il maestro Guccini, ancora tutti interi.
Ha studiato all’Accademia delle Belle Arti, ma ha accantonato ogni velleità lavorativa per accudire le figlie piccole e si è pian piano annullata nel ruolo di madre. E’ una donna però con una forza straordinaria, capace di emozionarsi e di sorridere anche nei momenti peggiori.
Mentre i due uomini che il lettore conosce durante la lettura del romanzo come sono?
Luigi è un uomo irrisolto, profondamente segnato da un passato difficile, cerca nel successo economico il riconoscimento del proprio valore. Vede, in tutto ciò che gli sta attorno, un ostacolo alla realizzazione personale che insegue: si sente attore di un copione che non voleva recitare, ingabbiato in responsabilità che gli stanno strette, ma nel contempo esercita sulla moglie un controllo sempre più serrato e violento perché teme che lo possa abbandonare.
Domenico è un uomo che porta nel rapporto con gli altri la ricchezza del suo mondo interiore, la sua passione per la corsa, la musica e la cultura anglofona gli permettono, per vie diverse, di scendere dentro se stesso. L’incontro con Marta è, forse, per lui, l’occasione di esplorare e perdersi fra le sfumature più poetiche dell’esistenza, ma è e rimane uno uomo solido e consapevole delle proprie scelte
Qual è il momento in cui Marta acquisisce consapevolezza del suo essere vittima?
In Marta la consapevolezza di essere vittima arriva gradualmente, ma questo non coincide con l’immediata volontà di porre fine al rapporto con il marito, sa di essere stata ferita, ma gli permette di farlo ancora, aggrappandosi all’idea del perdono e del momento passeggero.
Senza dubbio la sua reazione avviene quando si accorge che la rabbia di Luigi si rovescia anche sulle figlie ed è quandosi trova sola, sul letto della sala operatoria, ad abortireche rinuncia all’ultimo brandello d’amore.
La rinascita per Marta cosa è?
La riconquista di tutte quelle libertà che le sono state a lungo negate, gesti semplici di cui aveva imparato a vergognarsi, ma soprattutto la rinascita coincide con il momento in cui trova la forza di rompere il silenzio, nel modo che più le appartiene, con una poesia.
Una citazione tratta dal tuo romanzo.
Sono parole di Domenico: «Quella voce esile, timida, con la quale talvolta comunichi, molto presto diventerà una voce potente. Dai tempo al tempo, prima o poi ti scioglierai e dovrai solo lasciar vivere una splendida Marta.»
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