Recensione: House of pain di Naike Ror



La recensione di House of pain di Naike Ror, secondo volume della serie American's Creed in love.
Ringrazio l'autrice per la copia. 




Titolo: House of pain


Autore: Naike Ror
Editore: Selfpublishing
Link Amazon

TRAMA
Mi chiamo Emery Scott e sono il Presidente degli American’s Creed, la più antica confraternita studentesca di Yale. Frequento il dottorato in legge, amo le feste selvagge, il football e i dolci al cioccolato.
Ho due amici che considero fratelli: Cruz Sanders, che tutti credono sia un cinico manipolatore, e Tyson Rogers, reputato il professore più stravagante dell’università.
Anche su di me la gente ha un’opinione precisa: crede che io sia il tipico ragazzo ricco, viziato, che ama le avventure di una notte.
Nessuno, però, ha idea di quanto in realtà io mi senta solo.
Terribilmente solo.
Se solo Hanna Foster, la ragazza che mi piace, potesse capirmi… anche lei appare per quello che non è, ne sono sicuro. Peccato solo che lei mi consideri un maniaco, e ogni volta che tento un approccio, fugge via come se avesse incontrato il diavolo in persona. Non ho proprio una possibilità con Hanna, me ne rendo conto, ma come posso spiegare al mio cuore che deve smetterla di palpitare ogni volta che incrocio i suoi occhi?



RECENSIONE

Questa volta possiamo giudicare il libro dalla copertina, perché se la cover di House of pain è strepitosa, lo stesso (e molto di più) si può dire del suo contenuto. 
Naike Ror esce oggi con il secondo volume della serie American's Creed in love, il primo era House of love di cui trovate qui la mia recensione
Torniamo quindi in un'ambientazione che io amo molto, quella scolastica e nello specifico ci ritroviamo tra gli studenti di due delle università della Ivy League più note: Harvard e Yale. Se l'altra volta il romanzo era incentrato su un rapporto di odio  - amore, questa volta l'autrice ci racconta una storia di riscatto. Perché Hanna è l'emblema di chi ce la sa facendo. Il suo passato è doloroso, terribile e sconvolgente. Anni di buio, però, le hanno fatto un dono di cui lei si prende cura con tutto il cuore: un figlio. Ma le hanno anche lasciato strascichi profondi, paure difficili da sconfiggere e il desiderio profondo di rimanere sempre sullo sfondo. Non per quanto riguarda i voti, però, perché la protagonista di House of pain è un genio, è brillante, metodica, studiosa. E ha degli amici speciali, bisogna dare atto che le persone che le stanno accanto tifano davvero per lei.
Emery sulla carta è tutto ciò che di più lontano c'è dalla protagonista: Presidente di una confraternita, festaiolo convito, di successo e con una carriera perfetta già segnata. Emery, però, non è solo quello. È un giovane uomo complesso, fatto di luci ed ombre, ma soprattutto ha un cuore grande, una pazienza infinita ed è l'incarnazione dell'uomo perfetto.
Per Hanna non poteva esistere persona più giusta.

«Possiamo scegliere se avere o meno delle responsabilità, le possibilità invece ci cadono dal cielo e spesso non ritornano.» «Harvard è la tua possibilità.» Annuii. «Harvard è il mio biglietto vincente della lotteria.»

Così diversi eppure così perfetti, Hanna ed Emery dovranno comunque fronteggiare non poche difficoltà. Dai blocchi del cuore e della mente, alle paure, fino alle battaglie di Hanna, che diventano una sfida per entrambi. Ho letto House of pain con grande trasporto catturata dalle emozioni che mi hanno regalato i due protagonisti, che Naike ha descritto con così tanta cura da rendere quasi tangibili e non solo personaggi di carta. L'ho letto con il cuore spezzato per Hanna, ma anche colmo della tanta gioia che scaturisce nel vederla sempre combattiva e determinata, nell'ammirarla affrontare la vita di petto, pretendere quel che le è stato tolta con brutalità da persone senza cuore.
Ho adorato ritrovare vecchi amici. Essie e Cruz alle prese con nuove sfide, con un rapporto sempre più forte e profondo, ma non privi di debolezze. E sarà proprio Essie a mostrare al lettore quali sono i suoi punti deboli e, al tempo stesso, la sua bellezza. E poi come non citare lui, il professore, con la sua lingua tagliente, i punti di vista straordinariamente unici e particolari, l'atteggiamento che sembra trasportarci in un attimo in tempi lontani. Professore già ti amo e ti aspetto!
Capitolo a parte lo dedicherei alla persona più orribile, detestabile e arrogante del romanzo. Non vi farò il suo nome, ma credetemi: la odierete anche voi.

Se una linea netta era quello che voleva, se la normalità era tutto ciò che cercava, io gliel’avrei data. Le avrei anche donato telefonate romantiche e litigate stupide, scopate veloci e serate pigre davanti alla televisione, fine settimana a Seattle e viaggi ovunque volesse andare. 

Sono dipendente dalla penna di Naike Ror, complice la sua capacità di raccontarci personaggi sempre diversi, di dotarli di pensieri, atteggiamenti, emozioni uniche, di tratteggiare mondi nei quali a noi lettori sembra di camminare condividendo tempo e spazio con i protagonisti delle sue storie. Ero anche io ad Harvard in un giardino segreto, mi sono divertita a dare un'occhiata alla Mansion durante le feste, ho passato del tempo sul dondolo fuori dalla casa a Groton.
Quando uno scrittore riesce a farci vivere in maniera così vivida le situazioni e in maniera così profonda le emozioni, significa che è riuscito nel suo intento.
Quindi superlativa Naike Ror: ho amato questo viaggio con Hanna ed Emery. 
Riscatto, rivalsa, coraggio, costanza, determinazione e impegno sono solo alcuni delle qualità e dei messaggi che l'autrice ci regala attraverso la lettura. Perché Hanna è spezzata ma ha ben chiara la strada e non la lascia per nessuna cosa al mondo. Emery è un uomo dei sogni, ma non salva la principessa sulla torre. Se mai le offre i mezzi per cavarsela da sola.

«Perché mio fratello è così: sembra un ragazzone americano dalla personalità sbiadita, e invece è un cazzo di maschio che se si mette in testa di perdere cinquanta chili e laurearsi a Yale con il massimo dei voti, lo fa. Se per la ragazza di cui si è innamorato deve prendere per le palle mio padre, agisce con una freddezza estrema.»

Perché leggerlo → Perché è un romanzo positivo, romantico e che lascia addosso emozioni forti e persistenti.
Buona lettura!

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