Ecco la recensione di Annalisa.
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TRAMA
La meta è lì, a un passo. Per raggiungerla basta superare gli esami finali al Longjoy College e diventare una giornalista. Per Andrea questo significa realizzare il suo più grande sogno, ma soprattutto poter infine seguire le orme di sua madre che le manca ogni giorno di più. Ma proprio ora che dovrebbe concentrarsi solo sullo studio, non fa altro che pensare alla lettera in cui la donna le rivela di averle lasciato qualcosa di importante, senza darle indizi. Andrea sa che c'è un unico luogo da cui cominciare a cercare: Dublino. Dove affondano le sue radici, senza le quali non può spiccare il volo. Decide allora di partire per l'Irlanda con la scusa della tesi di laurea, anche se non sono ragioni di studio a spingerla. È un azzardo. Andrea sa bene che la competizione tra i suoi colleghi è altissima, e che non può fare passi falsi. Ma capire cosa vuole dirle sua madre è troppo importante. Talmente importante da spingerla a mentire per la prima volta a quella che ormai è la sua famiglia d'adozione, i suoi amici Marilyn, Andre... e Joker. Adesso che non hanno più paura del loro amore, lui non sarà felice di essere messo da parte. Andrea è di nuovo la ragazza dubbiosa e fragile del primo anno di college. È di nuovo la bambina che ha perso troppo presto l'affetto della madre. Questa è la ferita che deve curare per capire davvero chi è. E deve farlo da sola. Anche se sola non è mai, perché un foglio di carta e una penna sono sempre lì con lei. Il suo scudo, la sua forza. La sua vita.
RECENSIONE
Il mio amore per il giornalismo e per la scrittura erano sempre stati legati indissolubilmente alla figura di mia madre, e lo erano ancora nonostante la sua morte.
Andrea Doyle torna a parlarci di sé nell’ultimo anno di specializzazione al Longjoy, la scuola di Giornalismo a cui è stata ammessa grazie a una borsa di studio. Oltre all’anno più difficile del corso, ha da affrontare anche, e una volta per tutte, il suo passato e il ricordo di sua madre.
In un secondo la musica riprese e George mi attirò a sé in un abbraccio che cancellò qualsiasi dubbio o pensiero. L’amore, eccolo qui, nella sua forma più pura.
Anche in questo ultimo capitolo della sua vita da studentessa è affiancata dalle persone a cui è più legata: a partire dal padre, George, il cui cuore ha ripreso a battere (anche, e non solo, metaforicamente); poi ci sono gli amici, Andre e Marilyn, così diversi e così inseparabili, quest’anno ancora di più; c’è Joker, con le sue responsabilità lavorative e i suoi capelli verdi, che le fa tremare le gambe a ogni tocco e a ogni sguardo.
Fuori il cielo era buio e la luce del lampadario proiettava la mia immagine sul vetro della finestra. Mi vidi lì. Abbracciata a lui, il mento affondato nell’incavo della sua spalla. L’immagine che vedevo era quella di due teste e un solo corpo. Il mio era invisibile dietro al suo. E il cuore mancò un battito.
C’è Marietta, timida e impacciata, la nuova compagna di stanza, dopo che Uno si è laureato ed è andato a lavorare a Londra; Uno che non ha mai smesso di esserle accanto anche a chilometri di distanza; c’è Diletta, la sua piccola allieva a cui quest’anno insegnerà inglese a domicilio, e della quale conoscerà gusti e dispetti.
Ed ecco, quindi, il proposito per l’anno nuovo. Provare ad avere meno paura della fine delle cose. Non preoccuparsene anzitempo. Non lasciare che il presente venga soffocato dal futuro per colpa del passato. Quando possibile. Se possibile. O sopportabile.
E ovviamente c’è Andrea, che ritroviamo cresciuta, più sicura di sé, ma allo stesso tempo indebolita dal ricordo di una madre persa troppo presto, e dalla smania di sapere qual è stato il suo ultimo lascito. Curiosità che rischia di farle sbagliare gli ultimi passi verso il suo sogno: lo stage al New Yorker. Ma a volte quello che desideriamo davvero non è quello che crediamo, quello che ci siamo convinti di volere.
“Pensiamo sempre che le cose debbano seguire il percorso che abbiamo scelto per loro. E invece la vita fa come le pare, scompiglia le carte e ti fa delle sorprese. Alcune belle e altre brutte.”
Un anno intenso e mai facile. Da una parte il tarlo della lettera lasciata dalla madre, dall’altra Barbie che non smette di tramare alle sue spalle. Ma è forte Andrea, più di quello che lei immagina. E ha un grande alleato dalla sua parte: l’amore del padre e di tutti gli amici che tifano per lei, sia a scuola sia a San Neri, il paesino da cui proviene.
I progetti importanti partono piano, con le buone idee e il coraggio. E la cosa fondamentale è insistere, non smettere di crederci mai.
Il suo progetto più importante è il Doyle News, che in questi anni è cresciuto insieme a lei e più di quanto lei stessa pensi. Grazie all’edizione online, tantissime persone si sono abbonate al suo giornale e hanno iniziato ad amare la sua scrittura.
Essere bravi, studiare, impegnarsi è davvero fondamentale per raggiungere i propri traguardi, ma una volta arrivati c’è una cosa che fa la differenza tra i tanti bravi e chi è unico. Tra chi esegue alla perfezione e chi detta nuove regole: e questa cosa è il coraggio.
Anche in Tutto accade per una ragione, terzo capitolo della serie, Anna Dalton ci porta nella vita di Andrea e ci fa sperare, gioire, piangere e sognare insieme a lei.
Da Venezia a Dublino, dall’Isola dei Santi a San Neri, ripercorriamo le vie amate dalla protagonista e ci addentriamo più che mai nel suo passato e nella sua vita.
Sempre i legami di affetto al centro del romanzo, insieme alla passione per la parola scritta e l’arte del raccontare storie. Il grande sogno di una ragazza che “si è fatta da sé”, la fatica nel rincorrerlo, la soddisfazione di essere arrivata in fondo e la speranza nel domani. La certezza di sapere quello che si vuole dalla vita e il coraggio di affrontare tutti i passi che portano alla propria realizzazione.
È “coraggio” la parola chiave di Tutto accade per una ragione: il coraggio di scegliere, di perseverare, di lasciare andare, ma anche il coraggio di guardarsi dentro e di affrontare le proprie debolezze e paure, il proprio passato, nel caso di Andrea. Il coraggio di scegliere la strada più difficile.
Un altro libro che scivola via pagina dopo pagina, che lascia l’amarezza di tutti gli “ultimi” capitoli, ma anche la serenità di sapere che, comunque andrà, i suoi personaggi hanno raggiunto i loro, primi, obiettivi. E chi lo sa che non tornino a trovarci, prima o poi. È il sogno di ogni lettore che si affeziona ai protagonisti di un libro.
Perché leggerlo → Per concludere in bellezza questa fantastica trilogia dedicata all’amore e alla potenza delle parole.
Per raggiungere l’oro alla fine dell’arcobaleno, come qualunque altra cosa nella vita, non bisogna mai abbassare la guardia. Si devono tenere gli occhi fissi sull’obiettivo, sempre. Perseverare e insistere fino a che non si scorge qualcosa che luccica, che brilla e che ci fa capire che finalmente siamo arrivati.
- Annalisa -
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