La recensione di Un altro giorno insieme di Matteo Losa edito da Mondadori che ringrazio per la copia cartacea.
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Perché leggerlo → Perché spalanca gli occhi sulle cose importanti.
TRAMA
Giovanni - ma preferisce essere chiamato J - ha diciotto anni e vorrebbe una vita normale. Ne ha abbastanza dei continui controlli, delle visite in ospedale, dei progetti a breve termine-perché-chissà-quanto-tempo-gli-concederà-ancora-la-malattia. Per una volta tanto, vorrebbe lasciare da parte il dolore che si abbatte sulle sue giornate come la pioggia sulle strade di Londra. Per una volta tanto, non vorrebbe più pensare alle cose di cui ha nausea, ma a quelle di cui ha fame. Anche Barbara - odia quando la chiamano Barbie - ha diciotto anni. E non è mai uscita con un ragazzo. Potrebbe essere la zitella più giovane del mondo, lo sa bene. Ma sa bene anche che se hai dei sogni alti, ti ci devi dedicare con tutta te stessa - almeno questo le ripete sempre suo padre, primario nell'ospedale in cui è in cura J. Per ragioni diverse, si sentono entrambi profondamente soli. E, quel che è peggio, entrambi sono convinti che il loro destino sia osservare immobili le vite degli altri. Poi un giorno si incontrano, per caso. Bevono un caffè e un mezzo cappuccino insieme. Si piacciono, eppure, alla fine, ognuno dei due va per la sua strada. Una piccola crepa, però, seppur ancora impercettibile, inizia a formarsi nelle loro esistenze sempre uguali. Quando si rivedono, mesi dopo, J e Barbie non commettono lo stesso errore. Questa volta decidono di rimanere. Dopo tutto, quando capisci che stare con una persona ti rende la vita luminosa come l'alba, è inevitabile volerla accanto, e provare a entrare nel suo mondo. Anche se è difficile comprenderla, visto che sembra il tuo esatto opposto. Anche se è difficile lasciare andare le vecchie abitudini, le vecchie paure. Anche se tutto, il tempo soprattutto, sembra essere contro di te, di voi. Ma niente, proprio niente è impossibile per due cuori che battono emozionati per il loro primo amore. L'importante è guardare nella stessa direzione e camminare, insieme. Un giorno alla volta.
RECENSIONE
Non posso che essere grata, profondamente grata, a Matteo Losa per Un altro giorno insieme. Vorrei davvero che le mie parole arrivassero fino a lui, perché Matteo con questo romanzo getta luce sul buio: ci mostra che anche nei momenti più difficili, anche quando sembra impossibile, qualcosa di meraviglioso può accadere.
E non è scontato, sembra una frase fatta per risollevare l'umore nelle difficoltà, ma invece è profondamente vera.
Grazie Matteo, davvero, per tutta questa bellezza.
Non poteva esistere Un altro giorno ancora senza Matteo e oggi che lui non c'è più questo romanzo è il più grande, più profondo dono d'amore che fa alle persone: ci insegna che basta un giorno ancora, che a volte non serve a nulla programmare nel lungo periodo, lasciare che gli eventi scandiscano la vita. Bisogna invece dare alla vita stessa, alle emozioni, alla bellezza il potere di dirigere la nostra attenzione, che deve essere nell'adesso e in ogni cosa che ci circonda.
Ormai una lacrima con te vale più di una vita di risate senza
E anche in un amore, splendente e delicatissimo, ma forte e profondo. Un amore che arriva e squarcia il buio, che ridona speranza anche se quella speranza fa male. È doloroso pensare di avere tra le mani la felicità e di rischiare di perderla. Per tutti, ma di più per Giovanni, J, che vive un'esistenza scandita dalle tac: dieci anni di malattia, dieci anni in trincea, dieci anni di cure e delle loro conseguenze.
È invece ossigeno per chi, come Barbara, non respira più: un automa in apnea nella sua stessa esistenza.
Immaginatevi loro due assieme, pensate a incontri, parole, lacrime e comprensione: pensate a quanto grande possa essere un amore per farci scegliere di vivere giorno dopo giorno, senza scadenze, senza obiettivi troppo a lungo termine, senza paura.
Non sono le parole di chi ti vede dieci minuti una volta al mese e ti giudica in base ai valori delle tue analisi del sangue che dovresti ascoltare. Tu vali molto di più e lo hai già dimostrato migliaia di volte
Grazie Matteo, grazie ancora. Ho il cuore pieno di bellezza, quel tipo di bellezza che è costruita sulle macerie del dolore, quel tipo di bellezza che sa di rinascita, di rivalsa, di scoperta, di amore.
Che va oltre.
Ci hai accompagnato in un viaggio che fa paura, mostrandocene anche i lati più oscuri, lo hai fatto senza farci perdere il sorriso, senza mai farci abbandonare la speranza. E ci vuole coraggio, davvero, a guardare la vita così.
Lo hai fatto con una prosa profonda, con la musica, con la bellezza dei 18 anni, con le gelosie dei sentimenti, ma anche regalandoci consapevolezza. Grazie.
Buona lettura!
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