Recensione: il cigno nero di Antonio Mazziotta



Recensione di Annalisa dedicata a Il cigno nero di Antonio Mazziotta edito da PubMe - Policromia, che ringraziamo per copia digitale. Ecco la sua opinione.  



Titolo: Il cigno nero

Autore: Antonio Mazziotta
Editore: PubMe - Policromia
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TRAMA
Le note riempiono la stanza. Respiro. La musica apre una fessura dell’anima attraverso la quale si può intravvedere l’assoluto. Respiro e non provo più imbarazzo né vergogna o timore, rabbia. Oggi ho davvero poco da nascondere e forse meno da scoprire. Ascolto quelle note che sembrano venire da molto lontano mentre mi dico che di me non cambierei nulla, niente di niente, anche se potessi. A volte penso che Dio abbia creato la Musica e l’armonia degli universi nell’istante stesso in cui ha creato l’uomo. Ognuno di noi è una singola nota. Sedici racconti straordinari nella loro ordinarietà, uomini e donne come tutti noi che si trovano ad affrontare un difficoltoso e irto percorso chiamato vita. Cigni neri ma dalle cui piume si spargono gocce d’arcobaleno.



RECENSIONE
  
Solo la natura vive e si inebria di eccessi senza rimorsi, senza colpevoli, all’infinito, senza stancarsi mai.

Sedici racconti, sedici storie diverse, altrettanti (e più) protagonisti che si aprono al lettore, mettendo a nudo debolezze ma anche spunti per andare avanti.

Mento se dico che non c’è nulla per cui valga la pena vivere, nulla per cui valga la pena non vivere più.


Quelli contenuti in Il cigno nero di Antonio Mazziotta edito nella collana Policromia sono racconti narrati in prima o in terza persona, ma sempre con un livello alto di introspezione e partecipazione. 


Una delle meraviglie dell’intelligenza è di creare il silenzio attorno a sé.


Storie di vita, difficoltà, soprattutto, ostacoli, a volte insormontabili, spesso per poca volontà da parte del protagonista. Storie come possono essere le nostre, storie quotidiane, storie fragili. Ma storie forti perché “normali”.

Ridere è come decidere di vivere ogni volta.


Poco si può dire di questa raccolta, ma solamente perché si dovrebbe entrare troppo nello specifico dei racconti, che meritano di essere letti, insieme ai loro personaggi. Racconti brevi, anche di poche pagine, ma piacevoli, che possono avvicinare e incuriosire anche chi non ama del tutto questa tipologia letteraria. Una buona prova di scrittura per un genere molto difficile da affrontare, nonostante le apparenze.

Ho avuto più opportunità che non intuito o coraggio. Ora per me esiste solo il presente. Il futuro è un’ipotesi e con il passato ho chiuso.

Perché leggerlo → Perché in ogni racconto possiamo trovare qualcosa di noi. 
Buona lettura!


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