Oggi sul blog trovate la recensione di Hannah di Cinzia La Commare, seguito di Kaelan, in occasione del review party.
Hannah
Cinzia La Commare
Self publishing
Trama
A volte scappare non basta.Ad Hannah è stata data l’opportunità per fuggire, Kaelan l’ha lasciata andare, ma la voce dell’uomo che ha amato sembra seguirla dovunque vada.Lei non riesce a dimenticarlo, e sebbene lo voglia non è capace di spezzare quel legame che ancora sente nei confronti di chi ha portato tanto dolore nella sua vita.Il terrore, la distanza, la sicurezza che vorrebbe darle Roy, un coetaneo conosciuto nel periodo più orribile della sua esistenza, ad Hannah non bastano per dimenticare Kaelan.A volte l’unica cosa che puoi fare è tornare.
Hannah non è una lettura leggera, non lo potrebbe essere. Immaginate di entrare nella mente ferita e oscura di una ragazza che sta male, che è ossessionata, che non riesce a vedere la luce.
Hannah è tormentata, sola, distrutta. E a causarle tutto quel dolore è stato l'uomo che amava, l'uomo che ha cercato con tutta sé stessa di far innamorare di lei.
È stata coraggiosa Cinzia La Commare ad addentrarsi in una storia così spinosa, a fare scelte non scontante, a farci vivere l'abisso.
Ma chi scrive deve fare anche questo: dare un segnale, prendere una posizione.
E Cinzia in Hannah lo ha fatto. Ha messo da parte le scelte più semplici, per spiegare a noi lettori come su certe cose non si possa sperare, come certi gesti siano - e debbano essere - un sinonimo della parola fine.
Ma partiamo dall'inizio.
Tutto ciò che so di me è che non amerò mai più nessuno come ho amato lui, non dopo quello che mi ha fatto. Perché quando ha finito con me, del mio cuore non sono rimaste neppure le briciole
Dopo il finale di Kaelan, QUI la mia recensione, ritroviamo Hannah tempo dopo ancora invischiata con i suoi demoni. Lacerata tra il desiderio struggente e la paura di un uomo che - francamente - non la merita. La vediamo disperata, lontana, nascosta, in fuga.
Si può essere al tempo stesso attratti e terrorizzati dalla stessa persona?
Assolutamente sì. E Hannah ci mostra come, lo fa attraverso il suo lento declino verso gli abissi. Lo fa con il desiderio di tornare a vivere, ma solo in un'esistenza basata su emozioni fasulle e chimiche. Lo fa mostrandoci come si possa sentire braccata anche mettendo chilometri di distanza tra lei e la propria ossessione.
La protagonista di questa storia è lei, con il suo non riuscire a vivere, nel suo non trovare le ragioni per farlo.
E quindi Hannah è schiva e sfuggente. Lo è con sé stessa, ma anche con il suo psicologo. Lo è con la famiglia e con le poche persone che provano ad avvicinarla.
Lo è con noi lettori, ai quali permette di vederla nei momenti peggiori, ma senza lasciarci speranza.
Perché davvero pensiamo di perderla. Io ho vissuto con questo tarlo in continuazione.
Non ho niente da perdere, né tu né io ne abbiamo, ma abbiamo tutto da ritrovare e siamo troppo giovani entrambi per arrenderci alle persone che ci hanno fatto male, che ci hanno cambiati. O per soccombere alle beffe della vita
Ma la vita è preziosa e Cinzia, in tutto questo buio, ci mostra la luce.
Quella di Roy, che mette tutto sé stesso nel cercare di salvare le persone alle quali vuole bene. Quella di Omari, lo psicologo, che tiene duro anche nei momenti più difficili quando le cose non dette ormai pesano come macigni. Ma anche la luce di Hannah, che ci regala la speranza, quella che nonostante tutto, a un certo punto, con il percorso giusto si possa tornare a respirare.
Cinzia al tempo stesso ci lancia un messaggio importante: mai voltarsi dall'altra parte, perché affrontare le situazioni - chiedendo aiuto concreto - è l'unico modo per riuscire a fuggire dai propri demoni
Portami dovunque, mi basta che sia abbastanza in alto da tenere lontano il mondo per un giorno. Portami dove preferisci, purché ci sia il vento per coprire i brutti ricordi e di possa sentire solo il tuo buon profumo. Portami dove tutto sembrerà possibile
Hannah è un romanzo forte e doloroso, intenso come solo un pozzo nero e infinito può essere, liberatorio come solo la consapevolezza che dal fondo non si possa fare altro che risalire ci può dare.
Perché leggerlo → Perché è un romanzo pieno di coraggio. Da quello dell'autrice, che non si è fatta incantare da una scelta semplice, a quello della sua protagonista che combatte per la propria libertà psicologica ed emotiva.
Buona lettura!
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