«Le storie raccontate tendono a presentare il bugiardo sotto una luce decisamente favorevole, nel ruolo dell'eroe oppure della vittima»
Non fare domande
Sophie Hannah
Garzanti
Trama
Abbarbicata sulle colline del Devon, Speedwell House si staglia imponente contro il cielo terso. È impossibile non notarla, circondata com'è da rampicanti verdissimi e dalla calma del fiume che la lambisce. Appena la vede, Justine capisce che è la casa perfetta per lei. Qui potrà ricominciare da capo, lontano dal caos londinese, e dedicare più tempo alla figlia Ellen. Ma a soli quattro mesi dal suo trasferimento, quella promessa di tranquillità viene spezzata. Ellen diventa introversa e sfuggente. Un comportamento insolito, a cui Justine non riesce a trovare spiegazione. Finché, tra i compiti di letteratura della figlia, non si imbatte in un tema, una breve storia di omicidi seriali commessi in passato proprio a Speedwell House. Justine non può crederci. Ellen deve essersi immaginata tutto. A questa scoperta fa seguito una serie di telefonate anonime: dall'altro capo del ricevitore la voce di una donna si rivolge a Justine chiamandola «Sandie» e minaccia di ucciderla se non lascia al più presto il Devon. Quando questa voce le parla degli omicidi di cui ha scritto anche Ellen, Justine inizia ad avere paura e a chiedersi chi sia quella donna e che cosa voglia veramente da lei. Forse c'è un fondo di verità nella storia raccontata dalla figlia che all'inizio le era sembrata tanto irreale. Per Justine è arrivato il momento di vincere la paura e andare a fondo della questione prima che sia troppo tardi. Perché non può permettere che qualcuno distrugga tutto il suo mondo. Non un'altra volta.
Non fare domande è una storia intricata, a tratti surreale e onirica, una storia che fa crescere l'angoscia e fa perdere i punti di riferimento al lettore.
Avete presente quella sensazione che si prova quando si aprono gli occhi sott'acqua e tutto appare come leggermente sfocato? Ecco è la stessa cosa che ho provato quando ho letto Non fare domande di Sophie Hannah edito da Garzanti.
L'autrice ha la capacità di togliere al lettore ogni punto di riferimento logico. Se siete tra coloro che amano scoprire la verità nel corso della lettura, ingaggiando una sorta di "sfida" con i protagonisti, posso dirvi che con questo romanzo giallo vi troverete seriamente in difficoltà. Il bandolo della matassa lo riuscirete infatti a sbrogliare solamente alla fine della storia e anche allora qualche dubbio rimane.
«Se c'è qualcosa che ho imparato a Beaconwood è che si può mentir anche se la bugia è palesemente assurda, sapendo che nessuno ci cascherà, e presentare un mucchio di ridicole idiozie come se fossero l'inganno più astuto mai concepito da una mente umana»
Justine è una donna che ha deciso di non fare niente, di dire addio alla sua vecchia vita, di voltare pagina. Per questo dice addio a Londra e si trasferisce in una cittadina del Devon. Casa nuova, vita nuova e svuotata. Ma la situazione ben presto diventa strana, quasi surreale. Tutti mentono, o forse nessuno lo fa. Ma qual è la verità? A gettare fumo negli occhi anche la storia, strana troppo strana, che sta scrivendo la figlia Ellen per un compito di scuola.
A questo si aggiungono telefonate minacciose, bugie che vanno a crescere di pagina in pagina, personaggi di cui non si comprende la vera natura.
Sullo sfondo Speedwell House, una dimora principesca, ma forse non così accogliente, forse non così capace di proteggere Justine e la sua famiglia.
«È possibile che un evento tragico lasci, nel luogo in cui si è verificato, un'impronta che si può percepire a distanza di anni?»
Se dovessi usare due parole per descrivere Non fare domande sarebbero incalzante e angosciante. Incalzante perché nonostante il ritmo sia volutamente lento, il senso di oppressione e paura cresce nel lettore di pagina in pagina. Angosciante perché quando la verità è un miraggio, non si può fare altro che avere paura.
Perché leggerlo → Perché vi trascinerà in un incubo orchestrato alla perfezione.
Buona lettura!
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