Recensione: Il mio segreto

Aveva rischiato di perdere tutto quello che le era caro, ma ogni ombra era stata cancellata dal suo passato. Era venuto il momento di vivere nella luce.

Il mio segreto
di Kathryn Hughes
Casa Editrice Nord

Trama
Quando si deve smettere di sperare? Beth se lo chiede ogni giorno, guardando suo figlio Jake in un letto di ospedale. Jake avrebbe bisogno di un trapianto, ma né lei né Michael, il marito, sono compatibili. Ma ecco che accade il miracolo: frugando tra alcune vecchie carte, Beth scopre di essere stata adottata. E, oltre lo sconcerto e la tristezza, Beth intravede una possibilità: da qualche parte, vicino a lei, potrebbero esserci parenti biologici compatibili con Jake.
Inseguire quella speranza diventa per Beth un'ancora di salvezza in un oceano di dubbi. Armata solo del proprio coraggio e di pochissime informazioni, Beth inizia a combattere contro un muro di silenzi, reticenze e segreti. Ma non si arrende. Perché sa che l'amore è una luce impossibile da spegnere, e sarà quella luce a mostrarle la via. Perché questa è una battaglia che deve vincere a ogni costo. Perché solo ritrovando il proprio passato potrà salvare il futuro di suo figlio.




Molto spesso non riusciamo a capire il motivo di quello che accade, a noi o a chi ci sta vicino. Ecco allora che chiamiamo in causa il destino. Quella che Kathryn Hughes ha scritto ne Il mio segreto è la storia di come il destino possa stravolgere la vita delle persone, facendo vivere il buio dei momenti di prova ma anche la luce della gioia e della (ri)nascita.

Il suo primo matrimonio con Thomas Roberts era stato a cinque anni, nel cortile della scuola. […] Thomas le aveva regalato un mazzolino di fiori selvatici raccolti mentre veniva a scuola, poi si erano dati la mano…

Fin dalle prime righe troviamo due punti cardine di questo romanzo: l’amore e il “passato”. L’amore, visto da diversi punti di vista: quello tra uomo e donna, quello per gli amici, quello tra genitori e figli, quello tra nonni e nipoti. È l’amore incondizionato che mette in moto ogni azione dei nostri protagonisti. Il passato, allo stesso modo, è parte fondamentale della vita di Beth e di Michael perché è nel loro passato che troveranno la strada giusta per salvare la vita al loro piccolo Jake, bisognoso del trapianto di un rene. È il passato che lega Mary e Daisy a costruire il presente di Beth e Michael.

Salì sul treno e si sporse dal finestrino. Quindi si baciò le dita e le posò sulle guance di Mary.

Beth, donna e madre, fortemente provata dalla malattia del figlio, si sente impotente perché non compatibile per la donazione del suo rene. Ha recentemente perso la madre, Mary, la quale ha portato via con sé l’ultimo spiraglio di speranza per la figlia: non ha mai voluto rivelare chi ne fosse il padre. L’ultima ancora di salvezza per continuare a sognare il trapianto.

Una volta in corridoio, Beth provò la solita ansia di tornare da Jake; non ricordava nemmeno più quand’era stata l’ultima volta in cui fosse andata da lui senza sentirsi soverchiare dalla paura.

Mary, dopo aver sposato il suo Thomas per la prima volta a cinque anni, lo ha sposato una seconda volta, da “grandi”, e ha condiviso con lui la sua vita e il suo desiderio di maternità, fino a quando il destino non le ha portato via tutto questo. Fino a quando Beth è entrata nella sua vita…

…tirò un sospiro di sollievo. Aveva dovuto decidere in fretta ma, da quello che aveva appena visto, credeva di aver scelto bene.

Daisy, che grazie al suo istinto ha salvato la vita sia a Beth che a Mary, e poi al piccolo Mickey, intrecciando i primi fili di una storia di amore infinito.
E poi ci sono Jerry, Lorraine, Trisha, Petula, Andrea, Selwyn, Lydia, Karl, Harry. Ognuno a modo suo parte di questo puzzle di vite che si intrecciano tra presente e passato, sfociando nella speranza in un futuro felice, prima di tutto per il piccolo Jake.

Dopo un tempo interminabile, Michael riagganciò e subito alzò entrambi i pollici, con un gran sorriso di sollievo stampato in volto. Poi allargò le braccia per accogliere la moglie, la strinse a sé accarezzandole i capelli, lasciando scorrere tra le dita la lunga coda di cavallo e baciandola sulla testa.

Un romanzo che all’inizio può portarci tanta tristezza, per la sorte di Jake ma anche per quella di alcuni personaggi, ma che si allarga sempre più verso un cielo luminoso in cui ogni nuvola si allontana ad ogni capitolo un po’ di più.
Un romanzo profondo che, nonostante le crudeltà che la vita può riservarci, ci chiede di credere ancora, di avere speranza in futuro migliore, perché non sappiamo cosa il destino abbia in serbo per noi.
E quale immagine migliore se non quella di un bimbo che torna a correre e a vivere dopo una lunga malattia?

La scrittura fluida e ricca di sentimento, propria della Hughes, ci permette di sentire le emozioni provate dai protagonisti. Vorremmo essere lì per leggere la storia della buonanotte a Jake. Vorremmo prendere un tè con Daisy e rassicurarla. Vorremmo abbracciare Beth e dirle che non tutto è perduto. Vorremmo prendere in spalla il piccolo Mickey e dirgli che tutto andrà bene e che il suo futuro sarà pieno di amore.
Buona lettura!

- ANNALISA  - 



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