Due segnalazioni gialle che ci portano a Milano e Bologna ed edite dalla casa editrice Frilli. Scopriamole assieme
Milano fa paura la 90 - Il delitto di via Botticelli
di Besola - Ferrari e Gallone
Trama
Milano, Carnevale 1976. Un filobus fantasma scorrazza liberamente per la circonvallazione, lasciandosi appresso il cadavere della povera Guendalina Falci, di professione bidella all’istituto Rizzoli, trovata riversa e dissanguata in viale Molise con due strani segni sul collo. Per lo scettico commissario Benito
Malaspina, però, non è opera di un vampiro. È un omicidio, non una mascherata. Mentre sua moglie si prende cura del figlio in fasce della Falci, il Mala, aiutato dal suo romanissimo attendente Venditti e dal fedele giornalista Dino Lazzati, detto Fernet, dovrà percorrere ancora una volta le strade e i luoghi più remoti della sua città, lungo una scia di cadaveri uccisi in modi alquanto bizzarri. E Carnevale diventa una danza macabra, tra licantropi e cariche della Celere, misteriose sparizioni e vedove visionarie, feste, mummie, mostri, maschere, morti, miserie e malaffari. E c'è pure qualcuno,
alla Notte, che manipola gli articoli di Fernet... Mala & Fernet daranno fondo a tutte le loro doti di investigatori e a tutta la loro umanità, indecisi se facciano più paura i mostri, gli uomini, i cambiamenti sociali, o la stupidità.
Besola-Ferrari-Gallone è il Trio del Giallo all'Italiana: per Fratelli Frilli Editori hanno pubblicato Operazione Madonnina – Milano 1973 (2013), Operazione Rischiatutto – Milano 1974 (2014) e Il colosso di Corso Lodi (2015). Loro racconti sono apparsi in diverse antologie, e il loro commissario Santambrogio ha gestito un paio d'indagini per altri tipi. Scrivono anche da soli, ciascuno per sé: ma quelle, sono altre storie...
Dalla morte in poi - Delirio e follia a Bologna
di Roberto Carboni
Trama
“Non cerco comprensione né compassione. Non mi pento. Rifarei ogni cosa, anche più crudelmente se potessi. Le trincee che il tempo mi ha scavato attorno agli occhi, racconterebbero una per una i dettagli delle mie degenerazioni, se solo qualcuno le volesse comprendere e non si accontentasse di inorridire per i crimini che ho commesso. E di cui – lo ripeto – non mi pento. Sono giunto fin qua nel tentativo di capirmi, e ho scelto di vivere. Dalla morte in poi, almeno. Ma non chiamatemi assassino, sarebbe riduttivo. Sono un uomo che ha fatto l’errore di domandarsi fin dove potesse arrivare. E ha trovato il coraggio di rispondersi. Oscar Torri, imprenditore bolognese, soffre di attacchi di panico. È un insicuro cronico, una vittima. O almeno così crede. Fino a quando dentro di lui non emerge il suo inconscio primordiale. Prende atto di essere un predatore, e che le sue ansie… i controlli… servivano solo a soggiogarlo. E incomincia la sua vera vita. Commette i più efferati crimini ma al contempo ritorna ad essere il miglior marito, padre di famiglia e datore premuroso nei confronti dei propri dipendenti. Affina la propria folle filosofia. Io e tutte le persone che ero stato nel tentativo di nascondermi, stavamo per stringere la mano al demonio che ero in realtà.
Fino a quando…”
Roberto Carboni, classe 1968, è nato a Bologna e vive sulle colline di Sasso Marconi. Tassista per diciassette anni, attualmente autore e docente di scrittura creativa a tempo pieno. Nel 2015 è stato premiato con il Nettuno d’oro, il più autorevole riconoscimento a un artista bolognese. E nel 2016 con il premio speciale Fondazione Marconi Radio Days.
È al suo nono romanzo edito. Con le sue storie Noir, tutte ambientate a Bologna, indaga l’animo umano nei suoi abissi più disperati, scuri e corrotti. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Bologna destinazione notte (2013), Il dentista (2014), L’Ammiratore (2015) e Agenzia Bonetti & Bruno (2016).
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