Camera single

"Il mare è una massa di onde: morbido gel azzurro fra il giallo tirrenico e il celeste siderale della stella Venere. L'acqua è calda, tocco con facilità. Mi immergo a testa in giù per una verticale improvvisata: la vita è bella. Io lo so".

Camera single: la fisioterapia del cuore
di Chiara Sfregola
Leggereditore

Trama
Clorinda Baronciani, detta Linda - ma anche Lilly, Claro, Baroncina a Britney Spears, a seconda di chi sia a cercarla -, ha ventisette anni, un lavoro niente male e una fidanzata storica, Margherita. In famiglia aspettano solo la data delle nozze e soprattutto l'annuncio di una gravidanza. Invece, di punto in bianco, Linda si ritrova single. Per rimettersi in sesto dopo il tracollo sentimentale inizia a praticare quella che definisce "la fisioterapia del cuore'; un mix di dubbi esistenziali, Gin Tonic e donne sbagliate. Tante donne. Sì, perché Linda vive in una grande città, una Roma che riscoprirà inedita e amatissima, in cui le opportunità di riempire il tempo e i vuoti sono infinite e si dipanano dal Pigneto, il quartiere più bohémien della Capitale, fino al pettinato rione Monti, a due passi dai Fori Imperiali e dalla Grande bellezza. All'ombra del Colosseo a della Tangenziale Est, sulle banchine della stazione Termini in attesa di un treno per Milano, Linda si barcamena tra amori effimeri in quella che si rivelerà essere una vera e propria ricerca di sé stessa.

***

"Camera single" di Chiara Sfregola (Leggereditore) è uno di quei libri che non ti bastano mai. Perché è impossibile resistere al mondo di Clorinda e delle sue "pelle ignoranti", alle citazioni, a quei bicchieri di vino in compagnia, ai film e alle canzoni. Poche pagine di lettura e ti ritrovi lì in una Roma che fa da scenografia, eccezionale proprio da "Grande Bellezza", alle storie amorose di un gruppo di donne che mi sembra di aver conosciuto davvero
Pur non avendo i loro stessi gusti, mi piacerebbe far parte di questo gruppo caotico, chiassoso e libero!
 Come Linda condivido la voglia di sentirmi in un film, forse perché schiava e al tempo stesso ricercatrice anche io - per un periodo della mia vita - di finali rubati al cinema, e non solo: mi sarei innamorata di quella mansarda stile Opzetek, avrei risposto pensando a Woody Allen ("sparisci sgorbio" è una delle mie frasi preferite, che ovviamente ho usato solo nella mia mente) e avrei vissuto raggiungendo a nuoto spicchi di sole al tramonto.
Lo stile di Chiara Sfregola è ironico e divertente, ma caldo come quella coperta che si conosce bene. Mi ha parlato di me, anni fa, mi ha ricordato serate assurde e amici meravigliosi. Un libro che - per me- è come quei profumi che traboccano di ricordi. È questo mi fa pensare che, a differenza di quello che alcuni possano pensare, siamo tutti così simili e rincorriamo sempre tutti lo stesso obiettivo: la felicità
Da leggere e assaporare! La mia copia (un grazie gigante a Leggereditore per il regalo) è un tripudio di appunti, sottolineature e orecchie alle pagine che farebbero venire un infarto a tanti amici. A loro dico: perdonatemi, ma ci sono libri, e storie, che vanno vissuti.


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