"Fragili raggi di sole filtravano tra le scure nubi che sovrastavano l'altura di Arras e gelide sferzate di vento correvano nelle vaste pianure della Gabria del Nord, annunciando un lungo e rigido inverno".
La saga di Wise - La porta tra i due mondi
di Artemisia Birch
Panesi Edizioni
Trama
Magia, erbe e incantesimi nelle inviolate terre della Gabria. I protagonisti di questa fantastica storia sono Misandra, madre di Moldra, e Ardan, Guardiano della torre di Alagar, la nera torre dei Guerrieri Silenti, uomini con la rarissima capacità di compenetrare le energie degli Elementi: Acqua, Fuoco, Aria, Terra. Straordinarie avventure vedranno agire i tre più potenti Sapienti di Wise nel difficile tentativo di contrastare una grande minaccia per i territori della Gabria: una minaccia subdola e terribilmente pericolosa, perpetrata da creature fatate ribelli, da tempo rinchiuse in uno stato di non-vita, rappresentato materialmente dalle incantate foreste di Swoon, da cui sarebbe stato impossibile uscire se non attraverso la porta tra i mondi, un varco magico custodito da una fata dell'antico popolo.
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Ho avuto il piacere di fare due chiacchiere con Artemisia Birch in occasione dell'incontro su "Il mestiere di scrivere" organizzato nel corso della quattro giorni di "Panesi… in mostra". Da quello che mi ha detto è emersa una donna preparata che per la prima si è affacciata al mondo dell'editoria pubblicando il suo primo romanzo. Il primo volume di una saga fantasy dove ha cercato di inserire ciò che ha sempre cercato in opere dello stesso genere. E il risultato è di tutto rispetto, perché ne emerge un libro scritto con precisione, passione e tanta tanta preparazione.
"La porta tra i mondi" ci fa scoprire un mondo fantastico fortemente matriarcale dove la magia è potente, come lo sono gli elementi e le capacità delle erbe. Un mondo lontano dalle regole del nostro, completamente inventato, ma credibile e affascinante. Artemisia ci porta nella Gabria e ci fa scoprire un territorio dove la natura è incontaminata e bellissima, dove i luoghi sanno di magia e dove i riti custodiscono dentro di sé conoscenze antiche.
Partiamo dalle donne, soprattutto le Muthras. In loro si ritrova la potenza del femminile, il loro legame con il divino e la capacità di interagire con gli elementi. Sono la parte buona. Perché come in ogni libro che si rispetti la componente malvagia esiste e ha anche le fattezze di una donna, la cui cattiveria emerge dirompente nella storia.
Pur essendo un romanzo che inneggia al femminile, anche la parte maschile non viene dimenticata dando poteri e importanza anche ai guerrieri. In particolare ad Ardan Guardiano della torre di Algar, che avrà un ruolo fondamentale nelle vicende.
La storia è articolata e i fatti vengono svelati lentamente, essendo un primo libro l'autrice ci accompagna alla scoperta del luogo, dei personaggi e delle trame fitte che li uniscono. È un romanzo che scorre, che non si inceppa, ma prende per mano il lettore il lettore per fargli conoscere un mondo nuovo e ricco di magia.
La scrittura di Artemisia è molto ricca, il suo vocabolario è ampissimo e il risultato è veramente soddisfacente agli occhi del lettore. Non vi sono refusi, ogni parola è pesata e analizzata per essere inserita alla perfezione nel contesto. Ho adorato le descrizioni, soprattutto dei rituali, che hanno dato un grande valore aggiunto al testo, permettendo di entrare più in profondità in empatia con in personaggi e comprendere più a fondo gli eventi.
Un grandissimo esordio, di cui mi auguro di leggere il seguito molto presto.
Buona lettura!
Non vedo l'ora di leggerlo!
RispondiEliminaMerita Aurora, merita :) bacioni
EliminaBè, la magìa e le erbe in un fantasy mi seducono sempre. Di questo mi ha attirato anche l'elemento matriarcale, non l'ho mai sperimentato in una storia. Classicamente lo trovo ora, sarebbe andato benissimo come scelta per il domino..! Sul momento invece, non mi veniva in mente niente! XD
RispondiEliminaMi hai incuriosto tantissimo! WishList. XD Grazie, baci!
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