Noi siamo grandi come la vita
di Ava Dellaria
Sperling&Kupfer
Trama
Tutto inizia con un compito assegnato nei primi giorni di scuola: «Scrivi una lettera a una persona che non c'è più». E così Laurel scrive a Kurt Cobain, che May, la sua sorella maggiore, amava tantissimo. E che se n'è andato troppo presto, proprio come May. Per Laurel, la sorella era un mito: bella, perfetta, inarrivabile. Era il sole intorno a cui ruotava tutto, specie da quando i genitori si erano separati. Perderla è stato indescrivibile, qualcosa di cui Laurel non vuole parlare. Ecco perché ha scelto di frequentare un liceo diverso da quello di May, un posto dove nessuno sa cosa è successo davvero, dove non ci sono domande imbarazzanti o sguardi compassionevoli a rincorrerla. Sulla carta, invece, Laurel si lascia finalmente andare. E dopo quella prima lettera, che non consegnerà all'insegnante, continua a scriverne altre, indirizzandole a Amy Winehouse, Heath Ledger, Janis Joplin e altri idoli della sorella scomparsa. Soltanto a loro riesce a confidare cosa vuol dire avere quindici anni e sentire di avere perso una parte di sé, senza nemmeno potersi aggrappare alla famiglia perché è andata in mille pezzi. Soltanto a loro può confessare la paura e la voglia di avventurarsi in quel mondo nuovo che è la scuola, la magia di incontrare amiche che ti fanno sentire normale e speciale al tempo stesso, l'emozione di incrociare lo sguardo di un ragazzo che afferra i tuoi occhi con i suoi e non li lascia andare. Finché, come un viaggio dentro di sé, quelle lettere porteranno Laurel al cuore di una verità che non ha mai avuto il coraggio di affrontare. Qualcosa che riguarda lei e May. Qualcosa che va detto a voce alta: solo così Laurel potrà superare quello che è stato, imparare ad amarsi e trovare il coraggio di andare avanti. Perché la vita è lì, davanti a lei, con tutte le sue infinite strade possibili. E, per quanto possa fare paura, non c'è emozione più grande di sentire il suo battito.
***
Quante lettere ho scritto a 15 anni! Ad amici, soprattutto, ma anche ad amori perduti oppure mai avuti. Alcune consegnate, altre custodite gelosamente ancora oggi. Era il mio modo di affrontare le cose e, spesso, di capirle. Non importava poi molto che il destinatario fosse assente o che rispondesse, era più una sorta di terapia per far fronte all'adolescenza. Laurel, però, non solo ha 15 anni e i tipici turbamenti della sua età, lei deve affrontare un dolore ben più grande, molto più devastante: la morte della sorella. E allora un compito di scuola diventa una sorta di analisi interiore che le permetterà di tirare fuori tutto il dolore, la rabbia e la malinconia delle cose non dette.
"Noi siamo grandi come la vita" è un libro pieno di personaggi fantastici. Ovviamente ci sono i destinatari delle lettere, veri e propri miti i cui film o canzoni sono lo sfondo o la colonna sonora anche della mia vita. Kurt Cobain per primo, a seguire Janis Joplin, Amy Winehouse, Heath Ledger, Jim Morrison. Sono silenziosi, ma nel raccontarci le loro vite, nell'analizzarle, Laurel gli dà una voce, un punto di vista che li fa tornare vivi. Poi ci sono gli amici, meravigliosi, sopra le righe, speciali. Cercate l'ape regina della scuola o la squadra di football al completo? In questo libro, se ci sono, sono pallide ombre sullo sfondo. Qui fanno capolino Hannah e Natalie, splendide e forti, Kristen e Tristan che sembrano quasi arrivati dagli anni Sessanta e appiccicati alla storia, ma ci stanno benissimo. E poi c'è Sky, la storia d'amore, un ragazzo speciale, che però non tenta nessun salvataggio anzi, si spaventa, fugge e sbaglia. Ma poi torna e tu, lettore, lo ami, perché sai che uno così lo potresti trovare anche nella vita reale
Infine ci sono i segreti, quelli che si celano dietro l'apparenza, quelli che quando si ama qualcuno che non c'è più quasi si dimenticano, per non rovinare i ricordi.
"Noi siamo grandi come la vita" è un libro speciale, di quelli che leggendoli ti viene voglia di sottolineare e riempire di note a margine. Avessi 15, questo libro lo amerei talmente tanto da farlo diventare un feticcio.
Bello bello bello e che colonna sonora…!
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