Orgoglio e pregiudizio
di Jane Austen
Newton Compton
Una storia d'amore che ha ispirato, fatto battere il cuore, suscitato sogni... Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen è un capolavoro! Per molti motivi.
Intanto è moderno, ambientato nell'Ottocento, ma senza tempo. I personaggi potrebbero essere benissimo contemporanei: Elizabeth e Darcy potremmo essere noi, vorremmo essere noi. Lei intelligente, arguta, emancipata (fugge a un matrimonio di convenienza) lui irreprensibile, orgoglioso e corretto. Il loro amore, inaspettato e profondo è - a mio parere - fra i più romantici della storia della letteratura.
E poi come non citare le splendide descrizioni della Austen che spesso fanno luce sui sentimenti che provano i personaggi del libro, infatti una caratteristica dell'autrice inglese è proprio quella di essere parca nell'uso dei dialoghi
Da non dimenticare gli altri personaggi, che fanno da perfetto contorno alla storia. Come le sorelle di lei. Si salva la bella e buona Jane, forse troppo ingenua, ma onesta. Le altre tre sono davvero delle macchiette: la superficiale e civetta Lidya, la pseudo intellettuale Mary e l'inutile e condizionabile Kitty. Poi c'è la madre emblema della superficialità e della pettegola di provincia il cui massimo obiettivo è vedere le figlie ben sposate. Il padre si salva grazie all'ironia, ma è un uomo disilluso forse anche a causa della moglie. Divertentissimi i suoi commenti e il suo scambio epistolare con il cugino William Collins (inizialmente pretendente di Elizabeth).
Fra gli altri personaggi un ruolo fondamentale sarà quello di Wickham affascinante e viscido incantatore che riuscirà a far apparire Darcy il nobile orgoglioso e altezzoso che in realtà non è.
E poi come non citare le splendide descrizioni della Austen che spesso fanno luce sui sentimenti che provano i personaggi del libro, infatti una caratteristica dell'autrice inglese è proprio quella di essere parca nell'uso dei dialoghi
Da non dimenticare gli altri personaggi, che fanno da perfetto contorno alla storia. Come le sorelle di lei. Si salva la bella e buona Jane, forse troppo ingenua, ma onesta. Le altre tre sono davvero delle macchiette: la superficiale e civetta Lidya, la pseudo intellettuale Mary e l'inutile e condizionabile Kitty. Poi c'è la madre emblema della superficialità e della pettegola di provincia il cui massimo obiettivo è vedere le figlie ben sposate. Il padre si salva grazie all'ironia, ma è un uomo disilluso forse anche a causa della moglie. Divertentissimi i suoi commenti e il suo scambio epistolare con il cugino William Collins (inizialmente pretendente di Elizabeth).
Fra gli altri personaggi un ruolo fondamentale sarà quello di Wickham affascinante e viscido incantatore che riuscirà a far apparire Darcy il nobile orgoglioso e altezzoso che in realtà non è.
È una storia emozionante, che fa riflettere e che apre le porte all'emancipazione femminile nella letteratura, ma non solo. La potenza di una donna come Elizabeth che riesce ad essere così indipendente, anticonformista e schietta nonostante i tempi, credo che all'epoca abbia avuto una grande importanza
Da leggere, rileggere e rileggere ancora.
Da leggere, rileggere e rileggere ancora.
Posta un commento