Recensione: Tutta colpa di una mela di Susy Tomasiello



Tutta colpa di una mela di Susy Tomasiello è un retelling in chiave recency di una delle fiabe che ho amato di più: Biancaneve!
Ecco la mia recensione. Grazie alla casa editrice per la copia digitale.




Titolo: Tutta colpa di una mela
Autore: Susy Tomasiello
Editore: Words Edizioni
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TRAMA


Votata all’altruismo, lady Edith Brooks ha fatto della scuola per orfani di Arundel la propria missione di vita. Nonostante venga emarginata da quello stesso ton a cui appartiene per nascita, è fiera del proprio operato e ha imparato a curare le proprie ferite grazie alla gioia che le infondono i suoi piccoli allievi e l’amicizia della cara lady Byrd, Duchessa di Arundel. La vita di Edith, tuttavia, cambia all’improvviso alla morte del padre: la ragazza si trova priva di mezzi e in difficoltà e in suo soccorso arriva l’amico d’infanzia, il Conte di Burke. Il giovane le offre una soluzione: un matrimonio di facciata che possa calmare le acque e permettere a lei di conservare una posizione rispettabile e a lui di assolvere ai propri doveri familiari. Titubante, ma senza alternative, lady Brooks finisce con l’accettare la proposta dell’amico, nei cui confronti prova da sempre un sentimento di affetto sincero. Tuttavia, col passare del tempo, Edith inizia a rendersi conto che quella messinscena farà soffrire solo il suo cuore innamorato. Eppure, l’atteggiamento di Lucas è ambiguo e non sempre chiaro. E quando entra in scena una perfida donna, le carte in tavola saranno presto svelate… per colpa di una mela.




RECENSIONE

Avete amato la storia di Biancaneve? Allora Tutta colpa di una mela, il nuovo romanzo di Susy Tomasiello è il libro che fa per voi.
Infatti si tratta di un retelling ed è il secondo volume della collection 'Favole Regency', che fa seguito a 'La ragazza in blu'; la collection si compone di cinque libri ed è pubblicata da Words Edizioni. 



In questo caso i protagonisti sono due migliori amici, che si trovano a convolare a nozze per tutelare la dignità e il buon nome di lei.

Lei e lui sono, rispettivamente, Lady Brooks (Edith) e il Conte di Burke (Lucas) e le cose tra loro non sono proprio chiare e cristalline come possiamo immaginare. Entrambi nascondono i lori veri sentimenti dietro l'apparenza dell'amicizia, ma il cuore racconta altro.

Ed è stata brava Susy a mostrare come i sentimenti siano stati celati, a volte anche agli stessi occhi dei protagonisti, e come l'imbarazzo e la paura possano creare confusione e incomprensioni.



Ed è davvero colpa di una mela se la verità inizia a emergere, se quello che provano diventa difficile da nascondere e contenere, se i sentimenti vengono svelati.

«Sai quando me ne sono reso conto? Nel momento in cui ho visto quella mela ricamata sul tuo abito, il giorno che sono venuto a scuola. E poi, ieri sera profumavi ancora di mela. Se mi concentro riesco ancora e percepirne l’odore. Credi che sia tutta colpa di una mela se mi hai ammaliato? No, non rispondere, ovviamente non è questo. Il merito è solo tuo, Edith, della persona magnifica che sei. Penso di averti sempre amato, solo che ancora non lo sapevo. Sto dicendo ancora frasi sconclusionate?»

Entrambi sono molto generosi, attenti agli altri, pronti a farsi in quattro per la felicità altrui: perché se Edith è colei che gestisce la scuola per orfani, Lucas è quello che appena si rende conto che la sua amica è in difficoltà si fa in quattro per aiutarla.
E la difficoltà è una donna profondamente cattiva, che ha delle mire ben chiare e che non si ferma davanti a nulla pur di ottenere ciò che vuole. Una donna perfida e malvagia, che metterà duramente alla prova Edith e che cercherà in tutti i modi di farle del male.
Susy affronta tante tematiche in questo romanzo: a partire dalla percezione di sé, alla gelosia e l'invidia, fino all'importanza di fare del bene e il valore profondo della generosità. Lo fa con uno stile coinvolgente, capace di dare il giusto spazio alle riflessioni, ai colpi di scena, ai sentimenti senza mai eccedere.
Un romanzo delicato e romantico, ma che ci ricorda anche quanto importante sia essere coraggiosi sia con se stessi sia nei confronti degli altri. 


Mentre pronunciava quelle parole capì quanto suonassero false alle sue stesse orecchie: non era per amicizia che aveva corso sul cavallo come un indemoniato, non era per senso del dovere che aveva chiamato due servi per seguire le tracce di ruote sul terreno, e di certo non era per un vecchio legame d’affetto che voleva proteggerla da chiunque.


Perché leggerlo → Perché è un bellissimo retelling di una delle fiabe più amate di sempre.


Buona lettura!

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