Grace e West frequentano la stessa università ma vivono due vite all’opposto.
Lei è la ragazza strana che tutti evitano, la tipa solitaria che lavora al furgoncino dei tacos e vive sempre nell’ombra. Lui, al contrario, è il misterioso lottatore dei combattimenti clandestini che incendiano le notti degli studenti della Sheridan University, ed è sempre sotto i riflettori.
Quando West si propone come aiutante al furgoncino di tacos, Grace non la prende bene. Anni prima, un incendio le ha devastato casa e parte del volto, lasciandole cicatrici profonde nel corpo e nell’anima, e da allora si è trasformata dalla ragazza più popolare del liceo alla reietta di Sheridan, e non vuole trascorrere ore accanto a qualcuno popolare come West.
Ma a West non importa nulla delle cicatrici che Grace ha sul viso perché ne ha abbastanza di sue a cui pensare, anche se non sono intuibili a prima vista. Nonostante sia un playboy, il ragazzaccio che tutte le donne cercano, ha con Grace più cose in comune di quanto credesse: una vita difficile, un rapporto complicato con la famiglia, e anche il fuoco - che ha distrutto le esistenze di entrambi e le ha trasformate per sempre.
La timida amicizia che nasce nei loro cuori è una scintilla che ha il potere di trasformarsi in un amore ardente. Ed è esattamente ciò che Grace vuole evitare, perché ha appreso questa verità nel modo più doloroso: se giochi col fuoco, prima o poi sei destinato a bruciarti.
La fiamma simboleggiava la bellezza, la furia e la rinascita.
Peccato che nel mio caso simboleggiasse solo la rovina.
La Shen con Quando l'anima brucia ci spezza il cuore e ce lo ricompone, consegnandoci un romanzo profondo, intenso, commovente e anche divertentissimo. Perché non ci sono solo lacrime e baci, ma anche tantissimi sorrisi grazie a due personaggi capaci di catturare da subito la nostra attenzione con la loro spiccata intelligenza, con i loro spigoli appuntiti e con la loro profondità d'animo.
«Non mi interessa quello che l’intero universo dice di te, West St. Claire. Non mi interessa se fai incontri clandestini, guidi un mostro di nome Christina e sei un puttaniere. Per me sei solo un bravo ragazzo che fa sempre la cosa giusta, e questo è sufficiente. No.» Mi sentii arrossire. «È più che sufficiente. È tutto. Buon compleanno, coglionazzo.»
Nonna Savvy diceva sempre: Se non hai paura, non sei coraggioso. In quel momento per me era vera solo la prima, ma per lei dovevo diventare anche la seconda.
Mi baciò la fronte, le sue labbra indugiarono sulla mia pelle, poi disse la cosa più stupida, oltraggiosa, bella, orribile, commovente che qualcuno mi avesse mai detto. «Sono grato che quel martedì sia andata così.» La sua voce era graffiante. Densa. «Perché il peggior giorno della tua vita mi ha permesso di conoscere la versione migliore di te.»
Posta un commento