Recensione: La verità sul caso Joanna Ducan di Robert Bryndza



La recensione di  La verità sul caso Joanna Ducan di Robert Bryndza- Newton Compton. Ringraziamo la casa editrice per la copia omaggio. 
Ecco la recensione di Annalisa.  





Titolo: La verità sul caso Joanna Ducan
Autore: Jay Kristoff
Editore: Mondadori



TRAMA
Niente è meglio di un caso di portata nazionale per un'agenzia investigativa appena nata. Kate Marshall e il suo socio, Tristan Harper, hanno accettato l'incarico sperando di riuscire a chiudere con successo le indagini. Il problema è che la scomparsa della giornalista Joanna Duncan, avvenuta dodici anni prima, è sempre stata circondata da un inquietante alone di mistero. Sembra tutt'altro che casuale, infatti, che sia svanita nel nulla proprio dopo aver denunciato uno scandalo politico… In assenza di prove, però, la polizia ha dovuto chiudere il caso. E tutti se ne sono dimenticati. Tutti tranne sua madre, che a distanza di anni non intende arrendersi: è sicura che Joanna abbia scoperto qualcosa di terribile, mettendo così in pericolo la sua vita. Per Kate e Tristan è chiaro fin da subito che non sarà facile risalire alla verità: l'indagine procede tra false piste e vicoli ciechi, almeno finché tra gli effetti personali di Joanna non scoprono i nomi di due giovani, scomparsi senza lasciare traccia pochi giorni prima che anche lei fosse vista per l'ultima volta. Che cosa hanno in comune quelle sparizioni? Possibile che ci sia un pluriomicida a piede libero da dodici anni?



RECENSIONE


Salì in auto e rimase seduto in silenzio per un istante.
E adesso? La ragazza deve sparire. Il corpo. Il computer. Tutte le tracce di DNA devono svanire.
Allora gli venne un’idea.
Un omicidio in un vecchio parcheggio deserto. Una giovane giornalista in carriera che forse aveva scoperto troppo. Un caso rimasto irrisolto per ben dodici anni. In attesa che qualcuno scovasse dettagli rimasti ignorati per tutto quel tempo.

Joanna avanzava veloce, marciando in direzione del vecchio parcheggio multipiano di Deansgate. Era minuta, i capelli biondi ondulati lunghi fino alle spalle e i lineamenti duri, quasi caricaturali.

Joanna era una giovane donna di ventotto anni, sposata da poco, che amava il suo lavoro di giornalista, tanto da non aver avuto nessuna paura di scavare nella vita privata di politici della zona per svelare un losco scandalo. È per questo che è stata uccisa? Se l’è chiesto la polizia ma, non avendo trovato prove, l’unica cosa che ha potuto fare è stata archiviare il caso senza un colpevole.

“Il mio nome è Bev Ellis e la chiamo in merito a mia figlia, Joanna Duncan. Era una giornalista ed è scomparsa, quasi tredici anni fa... [...] Non è scappata, né nulla del genere... [...] Voglio assumere un investigatore privato che possa scoprire cosa è successo. Che cosa ne è stato del suo corpo.”
Una madre non può accettare la morte di un figlio, tantomeno se scomparso nel nulla da un momento all’altro e se il corpo non è mai stato ritrovato. Sono allo stesso tempo disperazione e speranza quelle che portano la madre di Joanna a fare un altro tentativo e a contattare l’agenzia investigativa di Kate e Tristan per affidare loro la ricerca della figlia, o di quello che ne è rimasto.

Kate non dormì bene quella notte. L’incontro continuava a tormentarla. [...] Si girò e rigirò nel letto, ripercorrendo con la mente i fallimenti passati.
Kate Marshall è una donna forte che, dopo anni di difficoltà, ha saputo andare oltre il suo passato e reinventarsi una carriera. Ispettore della polizia londinese, anni prima ha trovato e arrestato un efferato serial killer, scoprendo che era suo collega, amante e padre di suo figlio. Dopo una batosta così grande, ha dovuto ricostruire la propria vita e negli ultimi tempi ha avviato un’agenzia investigativa insieme a Tristan Harper, il suo giovane socio in affari.

Si sfilò la maglietta bianca che portava e indossò una camicia blu scuro [...] Infilò le dita in bocca e sganciò la dentiera, più ampia e più bianca della dentatura reale, e la mise in una busta. [...] Bastavano pochi astuti cambiamenti per alterare completamente l’aspetto

Un caso che forse è legato alla scomparsa di alcuni giovani anni e anni prima, un assassino che non lascia tracce e che non sbaglia un colpo. Ma arriva il momento in cui non tutto può andare come si vorrebbe, l’inevitabile errore accade e cambia le carte in tavola.

“O mio Dio. Quella foto è la risposta. La chiave che mette tutti i pezzi al proprio posto.”

Questo nuovo romanzo con protagonista Kate Marshall non lascia delusi i lettori affezionati ai thriller di Robert Bryndza. La suspense è l’ingrediente principale, nell’attesa che Kate e il suo collega Tristan mettano insieme tutti i pezzi di un puzzle per niente semplice.
Anche in questo caso non mancano gli approfondimenti della psicologia dei personaggi, attraverso il loro passato ma anche il loro presente, a partire Kate fino ad arrivare al colpevole.
Mi è piaciuta molto la soluzione che l’autore ha voluto dare al ritrovamento finale, anche se, rispetto ai romanzi precedenti, un lettore attento potrebbe intuirne la mano e i dettagli molto presto.
Un nuovo capitolo della serie creata da Bryndza che lascerà ancora una volta il lettore a bocca aperta, lo farà arrabbiare, inorridire, ma anche lottare insieme ad Kate per trovare la verità dopo tanti anni. Aspettiamo il quarto...

Perché leggerlo → Perché Bryndza riesce sempre a tenere il lettore sul filo della suspense.

Buona lettura!

Fece un passo indietro e alzò lo sguardo, godendosi la sensazione della pioggia fredda sul viso. il cielo si illuminò di nuovo e allora capì che non stava guardando Dio. Lui era Dio.


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