Titolo: Mia cara Jane
Autore: Amalia Frontali
Editore: Words Edizioni
Editore: Words Edizioni
TRAMA
Nel gennaio 1796 Thomas Langlois Lefroy, futuro Capo della Corte Suprema irlandese, e Jane Austen, futura autrice di grandi capolavori della letteratura, entrambi ventenni, si conobbero e si piacquero. A questa innocente attrazione - ci dice la storia - nulla seguì. Jane non si sposò mai e Tom contrasse un'unione di convenienza, che gli garantì un suocero potente, una ricca dote e la protezione economica di uno zio già molto contrariato da matrimoni indesiderabili in famiglia. Gran parte delle lettere di Jane Austen, dopo la sua morte, fu data alle fiamme dalla sorella Cassandra, per motivi che non sono mai stati veramente chiariti. Qui finisce la verità storica.
E se, invece, Tom Lefroy, dopo quell'occasionale conoscenza, avesse scritto una lettera a Jane Austen? Se a quella lettera - imprudente e ingiustificabile dalle convenzioni sociali - fosse seguita una vera e propria corrispondenza?.
RECENSIONE
Avevo voglia di immaginarla in un contesto diverso, di percepirne i palpiti del cuore. Non più nelle sole vesti di narratrice, ma anche in quelle di donna. L'occasione è arrivata con Mia cara Jane di Amalia Frontali, un romanzo epistolare che fonda le sua radici su una verità storica, ma poi costruisce una serie di finzioni basate su un romanticissimo "e se".
Perché diciamoci la verità, che le ipotesi e i punti di domanda che ci portiamo dietro nella nostra vita ci tornano spesso alla memoria come un qualcosa di irrisolto.
Sarà pur vero che, come voi affermate, una donna non può mai essere troppo elegante quando è tutta in bianco, ma per una del vostro stampo, Jane, devono esserci tinte più definite, che vi rendano giustizia e vi facciano unica ancor più che elegante. Le modeste fanciulle in bianco lasciatele al sicuro nei romanzi e quella bella frase dovreste serbarla per un personaggio, un qualche giovanotto piacente e assennato che provi gusto a far la morale alle signore.
Ma prima di immergerci in questa lettura cerchiamo di capire da dove prende spunto. Un incontro, che avrebbe potuto trasformarsi in altro, ma che è rimasto un punto interrogativo. Quello avvenuto nel 1796 tra Thomas LangloisLefroy, che sarebbe poi divenuto il Capo della Corte Suprema irlandese, e Jane Austen, che con la sua penna e i suoi romanzi ammalia ancora oggi lettori di tutto il mondo. All'epoca erano entrambi ventenni. Si sono conosciuti e piaciuti, ma nulla di più: le loro strade hanno preso percorsi diversi. Per Thomas LangloisLefroy quella del matrimonio, per Jane Austen quella della solitudine e della scrittura.
Ma se invece si fossero scritti?
Da questo presupposto parte la stesura di Mia cara Jane, un romanzo epistolare che- solo attraverso le parole di Thomas - ci racconta un amore profondo, in un'epoca in cui amare era difficile, contorto, in cui le lettere potevano essere un mezzo per avvicinare, ma dovevano essere segrete.
Un passato fatto di regole, che conosciamo. Dalle parole di un giovane innamorato, però emerge in tutta la sua potenza, bellezza, femminilità e determinazione anche Jane Austen.
Mia cara Jane, quando vi dissi che sarei stato felice di mettere la mia maschile esperienza del mondo al servizio della vostra narrativa, non immaginavo che avreste inteso la proposta in questo modo.
Amalia Frontali ci restituisce il ritratto più intimo di un'autrice che qui conosciamo attraverso le lettere di Thomas, ma che nella verità abbiamo potuto apprezzare solo attraverso la sua vita e le opere. E dei tratti che ne contraddistinguevano il cuore, invece, l'abbiamo potuta percepire solo attraverso i libri che ci ha lasciato in eredità.
L'autrice ha cercato di ricostruire un amore che ha sempre fatto sognare ma solo nell'immaginazione, dal momento che nulla è mai trapelato se non pochissime parole. Se a questo si aggiunge il fatto che quasi tutte le lettere di Jane Austen sono state bruciate dalla sorella Cassandra alla sua morte, si capisce come sia difficile poter immaginare un amore così.
Ma Amalia Frontali lo ha fatto, restituendoci un carteggio profondamente emozionante, intriso di verità, ma anche di finzione.
Scritto con un registro che si rifà (alla perfezione) all'epoca.
E poi mi dissi che tu, Jane, eri ancora libera. Ed anche se ero sinceramente convinto che ti saresti per sempre rifiutata di rivolgermi la parola, valeva la pena mille volte restare libero a mia volta finché tu lo fossi stata. Finché tu avessi potuto scegliere, io sarei stato pronto in ogni istante a offrirti me stesso
Perché leggerlo → Perché se amate Jane Austen e le lettere è il libro che fa per voi
Buona lettura!
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