Recensione: Due donne - Passing di Nella Larsen


La recensione di Due Donne - Passing di Nella Larsen edito da Frassinelli
Ringrazio la casa editrice per la copia cartacea.



Titolo: 
Due donne - Passing
Autore: Nella Larsen
Editore: Frassinelli
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TRAMA
Nello splendore crepuscolare degli anni Venti, mentre tutta una generazione scampata al massacro della guerra si riprende la vita con l'avidità del presente, New York vibra di un'energia potentissima, e Harlem, in particolare, conosce una stagione creativa senza precedenti. Dentro questo nido sociale, Irene Redfield, sposata a un medico che le garantisce protezione e distanza, vive una tranquilla esistenza borghese. Ma un incontro fortuito arriva a incrinare le apparenti certezze di Irene. È Clare Kendry, un'amica d'infanzia, che rispunta dal passato con i suoi segreti. Primo fra tutti, il fatto che è nera ma si fa passare per bianca, nascondendo al mondo, marito razzista compreso, la sua vera identità. La relazione tra le due donne, allora, si fa densa di bugie, di sotterfugi e alla fine di minacce, dietro le quali Irene cova gelosie, rivalità e paura. E l'apparente cordialità che le lega è destinata a incrinarsi. Ritratte da Nella Larsen con modernità e sensibilità psicologica, le due protagoniste del romanzo si muovono, come l'autrice, in un sistema razzista e sessista che non ammette ambiguità. Un sistema nel quale il passing, il farsi passare per bianchi, diventa un modo possibile per allontanarsi dalla segregazione e dal disprezzo sociale.



RECENSIONE
 
Harlem 1927. Siamo in un quartiere vivo, in cui il fermento culturale è vivace, un luogo dove la comunità di colore crea connessioni, eventi, incontri. E in cui non mancano le incursioni dei bianchi.
È in questo contesto particolarissimo e affascinante che Nella Larsen ambienta "Due donne - Passing", ed è proprio quello che l'autrice stessa vive ogni giorno. 
Ed è da qui che partiamo anche noi con la recensione di questo romanzo molto breve (ma altrettanto intenso) che è stato pubblicato da Frassinelli. 
Partiamo dall'autrice che ci viene ampiamente tratteggiata nella postfazione del romanzo, così come ci viene analizzata la sua breve ma incisiva e caratteristica produzione letteraria. E questo romanzo, in particolare, che non solo parla di un periodo storico in cui la "color line" era ancora qualcosa di talmente reale da sembrare quasi un elemento concreto e solido, ma anche di donne.

Sì, la bellezza di Clare Kendry era assoluta, incontestabile, grazie a quegli occhi che la nonna, e poi la madre e il padre le avevano trasmesso.

Passing: il cuore pulsante del romanzo sta tutto in questa parola, che ci indica quelle persone di colore che - pur avendo nel sangue la propria appartenenza - all'epoca si facevano "passare" per bianche. Un fenomeno diffuso che l'autrice ci mostra non senza qualche giudizio. Perché se la Harlem dell'epoca era un fulgido mondo da cui nascevano associazioni e prese di coscienza, chi negava le proprie radici non combatteva per affermare lo stesso ideale. Che non era solo l'uguaglianza, ma soprattutto l'appartenenza, la diffusione di una certa cultura, il crescere con la consapevolezza di essere parte di una qualcosa.
Al tempo stesso, però la Larsen, non vede la razza come un elemento così importante, ha già una visione più ampia: razza è essere umani.

Seduta da sola nel soggiorno tranquillo alla piacevole luce del caminetto, Irene Redfield rimpianse, per la prima volta in vita sua, di essere nata nera. Per la prima volta soffrì e si ribellò perché non poteva ignorare il fardello della razza. Era già abbastanza, pianse in silenzio, soffrire come donna, come individuo, per conto proprio, senza dover soffrire anche per la razza.

Affascinanti le due protagoniste del romanzo. 
Irene Redfield vive una vita borghese, reale.  Clare Kendry per rincorrere quel benessere che tanto ha desiderato in giovane età si fa "passare per bianca" e per di più è sposata con un razzista.
L'autrice ci offre il punto di vista soltanto di Irene, ma è l'enigmatica, affascinante e seducente Clare che cattura l'attenzione del lettore. Sin dal primo incontro viene descritta come se fosse circondata da un alone di bellezza e sensualità. Tanto che si percepisce una costante attrazione tra le due donne. Clare che cerca Irene, che si insinua in maniera costante e in breve tempo nella sua vita, forte di quell'amicizia che le ha unite in gioventù. Irene che cerca di fuggire da quelle attenzioni, da quella attrazione che si percepisce a ogni incontro, a ogni slancio che le provoca l'amica.
Un'attrazione che rimarrà pulsante e priva, però, di qualunque soddisfazione,

Sì, la bellezza di Clare Kendry era assoluta, incontestabile, grazie a quegli occhi che la nonna, e poi la madre e il padre le avevano trasmesso.

Nella Larsen ci porta in un mondo in fermento, un luogo d'élite in cui i letterati si incontrano, in cui le agende sono fitte di tè del pomeriggio e inviti, in cui però il ruolo di donna, moglie e madre sta tanto stretto a Clare, quanto invece è tutto ciò che poteva desiderare Irene. Due donne, due modi diversi di vedere le cose e un dubbio che piano piano si insinua e serpeggia nella mente di Irene e incrina la fragile amicizia appena riconquistata.
Due donne - passing è un romanzo femminista, rivoluzionario, una presa diretta di un'epoca che ha segnato grandi cambiamenti. 
Bellissimo e per certi versi sorprendente il finale, apertissimo che lascia libera interpretazione al lettore. Aspetto che, ho imparato dalla postfazione, essere caratteristico della letteratura di afroamericana e femminile.

Sin dall’infanzia le loro vite non si erano mai veramente toccate. A ben vedere, erano due estranee. Estranee per mezzi e abitudini di vita. Estranee per desideri e ambizioni. Estranee persino per coscienza razziale. La barriera tra loro era alta, larga e robusta come lo sarebbe stata se in Clare non fosse scorsa quella parte di sangue nero. In verità, era anche più alta, più larga e più robusta; giacché per lei vi erano pericoli ignoti e impossibili da immaginare per altri che non avevano simili segreti ad allarmarli o a minacciarli.

Perché leggerlo → Perché Nella Larsen è un'autrice assolutamente da conoscere è un bell'esempio di letteratura dei primi del Novecento.

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