La recensione di Cercando Virginia di Elisabetta Bricca edito da Garzanti, che ringrazio per la copia cartacea del romanzo.
Ecco l'opinione di Annalisa.
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TRAMA
Cortona, 1976. La luce è flebile, ma a Emma, rannicchiata nel fienile, basta per immergersi nelle pagine dei libri che è costretta a leggere di nascosto. Lontano dagli occhi del padre che la vorrebbe impegnata nelle faccende domestiche. Finora è riuscita a proteggere il suo segreto. Ma quando si rende conto di non poter più continuare, preferisce andarsene e accettare un posto da cameriera offertole da una ricca aristocratica di origini inglesi che si fa chiamare "signora Dalloway". Per Emma quel lavoro rappresenta l'occasione unica di conquistare l'indipendenza. Ciò che non si aspetta è di trovare nella signora Dalloway un mentore, oltre che un'amica fidata. Fin dai primi giorni di servizio, la donna si accorge della curiosità che accende l'animo di Emma. È per questo che decide di proporle delle ore di lettura condivisa alla scoperta di una delle prime scrittrici femministe della storia: Virginia Woolf. Così, sfogliando "Una stanza tutta per sé", "Le tre ghinee", "Diario di una scrittrice", Emma si nutre delle parole illuminate di Virginia e inizia a coltivare il sogno di una vita in cui è lei a scegliere il proprio destino. Ma per realizzarlo deve prima combattere contro chi tenta in ogni modo di ostacolarla e tenerla lontano dai libri. Solo così potrà davvero trovare la sua personale Virginia e, in lei, la voce per esprimere ciò che sente dentro. Elisabetta Bricca ci consegna un romanzo di formazione che è un inno al potere salvifico della letteratura. E insieme un elogio al coraggio di tutte le donne che sono disposte a sacrificare anche gli affetti e la stabilità di un'esistenza convenzionale per combattere l'ingiustizia e vedere riconosciuti e rispettati i propri diritti.
RECENSIONE
Nessuna donna nasce con un destino già scritto, non c’è alcun braccio cui appoggiarsi e si può camminare da sole. Questo le aveva insegnato: ad avere fiducia nelle proprie capacità.
Una ragazza alla ricerca di se stessa, una signora che ha ancora molto da trasmettere, una generazione di donne in lotta per i loro desideri di indipendenza e crescita.
Aveva un corpo forte, Emma, e un’anima ancora bambina. La sua mente, quella mente acuta e brillante, e la vorace curiosità della scoperta, l’avevano tenuta aggrappata ai giorni. [...] Era acqua, bosco, era il vento d’inverno che faceva vibrare le chiome degli alberi e spazzava i campi. Era la tempesta improvvisa in un giorno d’estate.
Emma Stefani è appena una ragazzina quando è costretta a scappare da casa. Il suo amore per i libri, per le storie, la sua sete di conoscenza hanno bisogno di spazio e di luce. È forte, Emma, più di quanto ci si aspetti da lei, e nemmeno lei sa quanto, fino a quando la sua vita non è messa alla prova.
Settimio aveva studiato, ottenendo in cambio il dono della conoscenza e della consapevolezza. Per Emma, suo fratello era una specie di idolo.
Settimio è la sua àncora, la sua casa, la sua famiglia. Dove il padre padrone non le concede di studiare, ma solo di essere quello per cui è nata (una serva), il fratello le apre nuovi orizzonti e la salva da un triste destino. È leale, Settimio, è un Uomo con la U maiuscola. È quel vincolo che rimarrà per tutta la vita, nonostante la lontananza.
Comune è chi desidera vivere la propria vita esattamente come la vivono gli altri, per imitazione. E secondo le regole. Un atteggiamento che coinvolge anche il modo di pensare. Ecco. Elizabeth non era così: aveva le sue idee, le sue ambizioni e cercava di difenderle a ogni costo.
Elizabeth, o meglio, la signora Dalloway, come si fa chiamare, ha sofferto, ha imparato a convivere con il dolore. Ha amato profondamente Virginia Woolf, come scrittrice e come donna, fino a volerla seguire anche nell’ultimo suo gesto. Per Emma diventa un punto di riferimento e un faro, oltre che un’amica. Ha fiducia nelle sue capacità come mai nessun altro ha avuto, a esclusione di Settimio, vede in lei quello che Emma stessa ancora non vede: una donna forte, intelligente, in grado di raggiungere grandi obiettivi.
Li ho letti e riletti fino a consumare le pagine. Normale che mi ricordi tutto. Forse lei può anche pensare che sia esagerata, ma i libri sono stati i miei fedeli compagni nelle ore più buie. [...] Le è mai successo di essere assetata di storie come di un bicchiere d’acqua?
La lettura come spiraglio di luce, come salvagente nel bel mezzo di una mareggiata, sfogo di una vita vissuta con il freno a mano tirato in una società in cui è l’uomo a decidere su tutto. In questo leggere Virginia Woolf è un arcobaleno che dona colore alla vita di Emma e di tante altre donne, è la certezza che il mondo può essere diverso e che loro stesse possono fare la differenza.
Lei è donna come me e la sua, la nostra forza ci appartiene da quanto è antico il mondo. L’unica cosa che posso dirle è: resistete. Leggete, se potete. Imparate. Confrontatevi. Combattete l’ignoranza.
Quale augurio migliore? Studiare, lavorare, imparare per capire il mondo e per non essere schiavi delle idee e del potere altrui. Un desiderio che non ha tempo.
Diversi i temi trattati da Elisabetta Bricca, dal ruolo della donna alla potenza salvifica della conoscenza, dall’ipocrisia imperante in certi contesti sociali alla forza dell’amicizia, fino all’importanza del lavoro femminile. Temi trattati al contempo con intensità e delicatezza, da una penna che accompagna il lettore con consapevolezza da un capitolo all’altro, con lo spirito di Virginia che aleggia fortemente tra le pagine del libro.
Perché leggerlo → perché è un inno al potere della conoscenza e alla forza delle donne.
Avevano trovato il loro posto nel mondo, quella stanza tutta per loro che era la forza ribelle delle donne.
- Annalisa -
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