Recensione: La luce dei Normanni - Filippo e Lucilla di Francesca Cani


Entriamo nella macchina del tempo e andiamo nei primi anni Mille a conoscere Filippo e Lucilla, ad assistere a battaglie dure e senza tregua e a scoprire giochi di potere in grado di cambiare il destino di interi popoli.
Ecco la mia recensione di La luce dei Normanni - Filippo e Lucilla di Francesca Cani - Leggereditore. 

La luce dei Normanni - Filippo e Lucilla
di Francesca Cani
Leggereditore

Trama
Anno Domini 1069. Filippo di Lacus è l'unico erede di un feudo saccheggiato, l'ultimo rimasto in vita di un'antica famiglia e la sua spada è la sola che può reclamare vendetta. In battaglia lo chiamano il Falco, poiché egli non nutre pietà né emozioni. La forza fisica è la sua sola alleata, finché il destino lo porta a sud. Nella terra di Puglia dove regnano Roberto il Guiscardo e Sichelgaita di Salerno, Filippo incontra una giovane che con la sua luminosa presenza riesce a diradare le sue tenebre. Lucilla d'Altavilla è innocente, sincera e desidera la libertà, ma suo zio vuole per lei un marito potente e i Normanni la destinano proprio al Falco di Lacus. Lucilla che con il suo canto ammalia la corte non sa che sarà consegnata proprio a colui che il suo cuore teme e sogna in egual misura. La giovane viene data in sposa a Filippo, ella è ormai sua e non può opporsi. Appartiene a un soldato che non sa provare amore, diviene signora di un castello in rovina, vittima di un complotto che ha radici profonde. Intanto gli eserciti marciano sulla polvere in cerca di un manoscritto, un leggendario ordine di cavalieri si oppone ai malvagi e Lacus è il centro del mistero. Ma sulle sponde del lago di Garda, dalle ceneri di un uomo, nasce un legame fatto di sguardi e carezze mentre la magia di un'estate rende immortale un sentimento che nemmeno le prove più aspre potranno spezzare.


Mi è sempre piaciuta tantissimo la Storia, mi ha sempre affascinato sapere come vivevano, pensavano, ragionavano le persone nel passato. 
Tra i miei periodi preferiti c'è il Medioevo, un'era particolare, oscura e intrigante dove i giochi di potere potevano cambiare completamente il destino delle persone, dove i matrimoni erano alleanze che potevano far cambiare il peso di una dinastia, dove il potere era il desiderio che muoveva guerre, omicidi e attacchi sanguinosi.
Tutti questi elementi li ho trovati in La luce dei Normanni - Filippo e Lucilla, romanzo di Francesca Cani pubblicato da Leggereditore di cui vi ho parlato anche la scorsa settimana nell'approfondimento dedicato ai personaggi, che trovate QUI.

Come la luce non può esistere senza il buio, si sentiva incompleta. L'amore era un sentimenti che per Filippo non esisteva più, ma da quando lei aveva scoperto che aveva adorato le sue sorelle al punto di sacrificare la sua vita per cercare di vendicarle si era ricreduta su suo giudizio severo. Gli affetti hanno radici profonde, forse si trattava solo di dare nutrimento alle sue

La luce dei Normanni è un romanzo affascinante, una storia che ci porta ad indagare tra il potere imperiale e quello papale, che ci mostra l'importanza di avere solide alleanze e un cuore indomito.
Ma soprattutto ci insegna che il coraggio può cambiare il destino delle persone
Ed è questo uno degli elementi di somiglianza tra Filippo e Lucilla che ho individuato anche nel mio approfondimento. 
Lui ha il coraggio di gettarsi a capofitto nelle battaglie, non ha mai paura di combattere, di  guardare negli occhi i colpevoli di tanti dolori che gli hanno dolorosamente segnato la vita. 
Lei ha il coraggio della speranza, che è potentissimo, ha il coraggio di essere una donna fiera nonostante le difficoltà della vita, è anche capace di rimodulare senza paura i suoi sentimenti e le sue paure.
Intorno a loro scoppia il finimondo, si mettono in moto giochi di potere difficili da frenare, ma loro restano solido baluardo nella tempesta.

Alla fine rimasero solo loro due, il feudatario e la sua signora. Era l'epilogo di un lungo viaggio, oppure l'inizio della più sorprendente avventura della sua vita, doveva solo scegliere

Mi sono piaciute le figure femminili di questa storia, mi hanno intrigato per la loro tenacia, mi hanno stupita per la loro modernità e per essere in grado di pensare e di agire al di fuori di quanto vogliono e desiderano  gli uomini.
Invece di essere pedine nelle mani dei potenti, loro sono in grado di cambiare le carte e i destini. Mi è piaciuto vederle fiere compire decisioni importanti e anche amare, perché a  quei tempi neppure i sentimenti potevano essere scontati.
Lo stile dell'autrice è perfetto per l'epoca che racconta: denso, perché gli avvenimenti sono incalzanti, crudo perché la cattiveria dell'uomo non ha limiti, struggente perché parliamo di un periodo storico difficile in cui la morte arrivava senza invito e all'improvviso, molto più di oggi.
Perché leggerlo → Perché è il romanzo che fa per voi se cercate una storia adrenalinica, intensa ed emozionante.
Buona lettura!

1 commento :

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