Blogtour - recensione: Io sono leggenda di Richard Matheson


Continua il blogtour di Io sono leggenda: oggi ogni blog  partecipante vi propone la sua recensione del romanzo di Richard Matheson pubblicato con una nuova traduzione e una bellissima copertina da Mondadori  - Oscar Moderni Cult.


Io sono leggenda
di Richard Matheson
Mondadori

Trama
Robert Neville è probabilmente l'ultimo uomo vivente sul pianeta… eppure non è solo. Un morbo incurabile ha trasformato uomini, donne e bambini in vampiri assetati di sangue. Di giorno Robert attraversa le rovine della civiltà, seguendo le tracce dei mostri come un cacciatore sulle orme della preda, li studia, sperimenta nuovi modi per sterminarli. Di notte si barrica in casa, assediato dalle creature delle tenebre, e implora che sorga presto il sole…
Rovesciando la situazione di Dracula, vampiro nel mondo degli uomini, Matheson immagina un uomo solo in un mondo di creature mostruose, dando vita a uno degli scenari più fortunati della letteratura e del cinema novecentesco. Quello che - con la sua scrittura ossessivamente cristallina, asciutta, ipnotica - Matheson dipinge è un mondo apocalittico, straniato, nel quale ogni valore e ogni certezza vengono stravolti. Chi sono i buoni e chi i cattivi? Ci sono davvero dei buoni e dei cattivi? O ci sono solo eventi e creature che sfuggono alla comprensione razionale e alla catalogazione scientifica? L'orrore, suggerisce Matheson, ci abita accanto.


Un grande classico della letteratura fantascientifica e horror: con Io sono leggenda Richard Matheson accompagna il lettore in un mondo da brividi. La terra è diventata uno scenario apocalittico e spaventoso, dove la famiglia, gli amici e i conoscenti sono diventati persone di cui avere paura, l'orrore bussa ogni notte alla porta di casa e la solitudine è la compagna con la quale fare i conti.
Immaginatevi per un attimo di essere soli a combattere contro esseri di cui avete capito ancora troppo poco. 
Vampiri.
Alcuni vivi, altri morti.
Esseri che, non appena cala il buio, si avvicinano alla vostra abitazione per sedurvi, convincervi ad uscire, attirarvi.
Robert Neville  ogni giorno - da un certo punto della sua vita - si ritrova a dover combattere contro la solitudine che lo attanaglia, contro dei mostri e contro sé stesso. Perché anche resistere e continuare a combattere per vivere, quando invece si vorrebbe solo soccombere, è uno sforzo da fare ogni singolo istante. 
E allora la sua routine è ben precisa: di giorno li cerca e li ammazza, mentre loro dormono, prepara collane di aglio, si assicura di avere tutto ciò di cui ha bisogno per sopravvivere.
E di notte si barrica in casa e fa i conti con sé stesso. A volte cede all'oblio dell'alcol, altre si scontra contro il desiderio di uscire e farla finita, altre notti ancora resiste.


Richard Matheson gioca con il lettore, lo porta a vivere in uno stato di angoscia profonda, a sentire nel petto un senso di oppressione e claustrofobia che forse in questo particolare periodo storico riusciamo più facilmente a comprendere.
E piano piano, insieme a Robert, ci addentriamo alla scoperta di come la popolazione si sia trasformata. Un batterio, le persone che stanno male, la morte e il ritorno. Ma non solo, perché ci sono anche i vampiri vivi e tutto questo spinge a Robert ad analizzare quanto accaduto.
E alla fine ci rendiamo conto che il concetto di "cattivo" non è universale, ma dipende da che punto di vista si osservano le cose. Ed è questo l'aspetto su cui Matheson ci invita maggiormente a riflettere.
Chi è il cattivo in Io sono leggenda?

I morti se ne vanno in giro e a me non fa nessun effetto. Il ritorno dei cadaveri è diventato una cosa banale. Con che facilità riusciamo ad accettare l'incredibile se lo abbiamo sempre davanti agli occhi

La dicotomia tra bene e male, tra giusto e sbagliato, in Io sono leggenda perde i propri confini, che da netti - nel corso della lettura - diventano via via più sfumati fino a mescolarsi, per poi - al termine del romanzo - farci vedere le cose da una prospettiva completamente diversa. 
E questo credo che sia uno degli spunti più interessanti che ci offre questa lettura
Dal punto di vista stilistico, però, ci regala una prova spettacolare. Richard Matheson riesce infatti in un esercizio molto complesso per un autore: mantenere alta l'attenzione, essere credibile e incisivo, in quasi totale assenza di dialoghi,  se non quello interiore del protagonista.
La narrazione viene raramente interrotta da discorsi diretti e solo una penna straordinaria è in grado di rendere affascinante, scorrevole, incisivo e adrenalinico un testo di questo tipo.

Un nuovo terrore nato dalla morte, una nuova superstizione che penetra l'inespugnabile fortezza dell'eterno.
Io sono leggenda

Ammetto di non aver mai letto nulla di questo autore, ma ora sono davvero incuriosita e convinta a voler recuperare il tempo perduto.
La nuova edizione proposta da Mondadori è molto curata a partire dalla copertina che trovo perfetta per la storia e particolarmente evocativa. Imperdibile la post fazione di Giancarlo De Cataldo.
Perché leggerlo → Per vedere le cose da un punto di vista diverso.
Buona lettura!

Vi ricordo che è in corso il blog tour dedicato a questo grande classico. Oggi potete trovare le recensioni su tutti i blog aderenti all'iniziativa: Il mondo di sopra, Infermiera Nerd, La lettrice sulle nuvole, J. A. Windgale, Libri riflessi e Fenice tra le pagine.
Io vi aspetto qui il 23 con Le mini pillole dei film





3 commenti :

  1. Bella domanda, chi è il cattivo? Questo libro fa riflettere tantissimo, soprattutto in questo periodo

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  2. Hai evidenziato una cosa che ha colpito moltissimo anche me: nonostante l'assenza di dialoghi, è una lettura entusiasmante e mai noiosa o pesante. Matheson è un genio ed è appena entrato nella rosa dei miei preferiti. Un po' in ritardo, ma vabbè 😂

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  3. Verissimo, alla fine chi decide chi è il buono e chi il cattivo? Ho apprezzato anche io quell aspetto
    @fenicefralepagine

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