Review party: Hold me. Qui di Kathinka Engel


Hold Me. Qui di Kathinka Engel è il romanzo protagonista della recensione di oggi. Secondo volume della trilogia portata in Italia da Sperling & Kupfer (che ringrazio per la copia) è un new adult che mi ha toccato il cuore.
Ecco la mia recensione in occasione del review party.

Hold me. Qui
di Kathinka Engel
Sperling & Kupfer

Trama
Erede di una ricca dinastia, ogni fine settimana Zelda è costretta a tornare a casa dai genitori che, determinati a combinarle un matrimonio di convenienza, le presentano un pretendente dietro l'altro nella speranza che si sistemi con un rampollo dell'alta società. Finito il supplizio, torna a Pearley, dove studia e si diverte con gli amici. Tramite la sua compagna di corso e il ragazzo di lei, conosce Malik, che proviene da una numerosa famiglia afroamericana, affettuosa ma modesta, e che ha appena iniziato il tirocinio per diventare chef, la sua grande occasione dopo la detenzione in riformatorio. Anche se è evidente che Malik non rientra per nulla nei canoni dei genitori, Zelda perde la testa per lui e la felicità che il ragazzo le dona fa passare in secondo piano ogni dubbio e preoccupazione. Con il trascorrere del tempo, però, i due si troveranno costretti a combattere contro tutto e tutti per realizzare i loro sogni e soprattutto per difendere il loro amore. Con un contenuto extra speciale: la verità segreta del protagonista del primo romanzo della serie "Find me. Ora".


Se c'è una cosa che ho imparato di Kathinka Engel è che non ha paura. È infatti un'autrice coraggiosa, che rompe gli schemi e che usa personaggi apparentemente scomodi per raccontare grandi storie. 
Come quella contenuta in Hold me. Qui, dove ancora una volta ci presenta due protagonisti che con il loro passato e il loro modo di affrontare la vita riescono a farci soffermare sul concetto di diversità e di come questa sia solo frutto di convenzioni sociali
Una diversità che in questo caso viene affrontata da tanti punti di vista differenti. C'è quella dovuta all'estrazione sociale, che già da sola è capace di mettere distanze siderali tra due persone anche oggi. E c'è quella conseguente alle scelte del passato, che possono essere viste come un limite invalicabile nel rapporto tra due persone. 
Ma Kathinka ci mostra che anche in queste enormi differenze si possono trovare importanti punti di incontro. Ad esempio quando cerchi di ricostruirti una vita e le distanze si annullano.


La fonduta gocciola sulla tovaglia, ma nessuno di noi due ci fa caso, perché siamo entrambi concentrati a guardarci, quando crediamo che l'altro non se ne accorga. Continuiamo a infilare insieme le forchette nella pentola, ci sorridiamo e ci imbocchiamo a vicenda. È un momento assolutamente perfetto. Il dessert più dolce del mondo, inventato per me dall'uomo più fantastico che abbia mai incontrato. Questa è pura felicità.

Ho trovato i due personaggi di Hold me. Qui di una tenerezza disarmante. Lo è Malik con una bontà unica, una passione sfrenata per quello che fa e il desiderio profondo di non deludere più la sua famiglia. Malik è l'esempio lampante di come la vita possa aiutarci a migliorare se solo vogliamo sfruttare al massimo le occasioni che ci offre.
Mi è piaciuto tantissimo e l'ho trovato di grande ispirazione.
Così come ho apprezzato molto Zelda che combatte contro la gabbia dorata che la sua famiglia le ha costruito intorno. Una gabbia che apparentemente sembra essere fragile, ma che in realtà la incatena totalmente ai suoi doveri. Cosa mi è piaciuto di più di lei? Il suo coraggio, da cui attinge a piene mani per gettarsi nel vuoto e provare a costruirsi un'esistenza diversa.

La sai una cosa? Secondo me quando qualcuno ride e piange insieme, da qualche parte si forma un arcobaleno di emozioni

A fare da contorno i personaggi che avevamo conosciuto nel volume precedente Find me. Ora di cui trovate la recensione QUI. Personaggi che abbiamo imparato ad amare e che pagina dopo pagina  e che stanno creando tra di loro una sorta di famiglia al di fuori da quella di origine.
Kathinka Engel nella sua serie ci parla di seconde possibilità, di perdono, innanzitutto nei confronti di noi stessi, e poi delle altre persone. Ci racconta di grandi amori, di famiglie allargate che sanno di casa, di romanticismo e passione.
Ma soprattutto vorrei porre l'accento sulle seconde occasioni che sono l'elemento che sta alla base di entrambi i volumi letti sino ad oggi. Come ho scritto anche nell'altra recensione l'autrice non ha paura di prendere posizione e di mostrarci che agli errori, anche i più gravi, si può porre rimedio. 
Lo stile di Kathinka Engel è molto intimo, capace di raccontarci la storia attraverso le emozioni più profonde dei suoi personaggi. Questo ci permette di entrare in empatia, di sentirli un po' parte di noi.
Perché leggerlo → Perché è un romanzo ricca di spunti su cui riflettere.

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