Una Roma stupefacente, un locale a Trastevere e incontri che fanno battere il cuore, oggi review party dedicato a L'ultimo caffè della sera di Diego Galdino - Sperling & Kupfer. Altre recensioni su Bookish Advisor, Il bello di essere letti, Le lettrici impertinenti, Il colore dei libri e Reading at Tiffany's.
L'ultimo caffè della sera
Diego Galdino
Sperling & Kupfer
Trama
"Il primo caffè del mattino" si conclude con una domanda a cui nessuno risponde. Una dichiarazione d'amore bellissima, che purtroppo non è bastata al povero Massimo, proprietario di un piccolo bar nel cuore di Trastevere, per convincere la ragazza francese di cui si è innamorato a restare a Roma con lui. Sono passati due anni da allora e nella vita di Massimo sono cambiate molte cose, così come nel bar Tiberi, dove però, tra addii e nuovi arrivi, l'atmosfera è rimasta quella di sempre, allegra e impertinente. Poi, un giorno, come in un déjà vu, al bar piomba un'incantevole ragazza dai grandi occhi blu. Si chiama Mina, viene da Verona e lavora in un noto negozio del centro. Tutto questo, però, Massimo ancora non lo sa, sa solo che la giovane è alla ricerca del famoso bar dove si prepara il caffè alla Nutella più buono del mondo. E a lui non resta che arrossire e annuire. Sarà il primo di tanti caffè. E, tra una romantica passeggiata romana e l'altra, l'amicizia tra i due si trasformerà presto in qualcosa di più. Ma, proprio quando le cose iniziano a funzionare, il passato torna a bussare, prepotente, alla porta. Per Massimo si prevedono giorni difficili. E dovrà fare una scelta. Una scelta di cuore, perché lui ne ha soltanto uno da donare.
Un locale nel cuore di Trastevere, un bar pieno di clienti abituali, che non fanno altro che farsi i fatti degli altri, fare battute e raccontarsi la vita. Un posto simile a una casa, caldo e accogliente. È bello ritornare nei luoghi che si amano ed è bello tornare nel bar Tiberi dove la vita (bella e brutta) scorre senza sosta.
Un luogo magico, popolato di tante macchiette, di una moltitudine di personaggi che incarnano i tanti clienti che potremmo inserire in un bar di quel tipo. Un luogo vivo, quasi tangibile, che fa sentire anche il lettore accolto.
Lì c'è Massimo, sua sorella e qualche novità.
E lì c'è anche l'aroma del caffè che si respira nelle pagine, quell'amore per questa bevanda che traspare in maniera vivida e si insinua nelle narici e nel cuore. Ho letto con la voglia di bermi un caffè alla Nutella, con il desiderio di provare anche io quello speciale di Mina e, lo confesso, che qualcuno trovasse una miscela fatta apposta per me.
«Il bar Tiberi era come Roma: non smetteva mai di sorprenderti, potevi penderci il caffè per una vita e ascoltare ogni giorno una storia che non conoscevi»
Massimo vive, in questo microcosmo, una vita che - dopo una delusione cocente in amore - sembra essere scandita dall'abitudine e da storie prive d'importanza. Finché il destino non lo obbliga a riguardare in faccia i sentimenti e a fare i conti con il passato, mettendolo anche a dura prova. Massimo però è anche un uomo positivo, che lascia che la vita lo segni, che non ha paura di esserci al cento per cento. Questo mi piace immensamente del protagonista di Galdino: non avere paura di buttarsi a capofitto nella vita.
Saranno altre le paure, paure del passato e di un amore che sa fare ancora male.
«La vita è così, la passi a correre da solo cercando sempre di raggiungere qualcosa, poi, un bel giorno, ti rendi conto che per trovare la cosa più importante di tutte, la felicità, ti bastava fermarti e restare seduto su una panchina insieme alla persona giusta»
L'ultimo caffè della sera di Diego Galdino è un romanzo dolce come lo zucchero e che racconta di un amore intenso come solo l'aroma dei chicchi di caffè può essere.
Un amore che arriva quando il cuore ancora duole e a cui non si può fare altro che lasciarsi andare senza timori.
Il punto di vista maschile sui sentimenti è sempre un affare affascinante, in particolare se il punto di vista è quello romantico di Diego Galdino, soprattutto se a fare da sfondo c'è Roma, con la sua gente e quell'innata ironia che io amo.
Un romanzo delicato e scritto in punta di penna, sui sentimenti, sull'amore che ti prende e non ti lascia andare più e sulle scelte che la vita ci porta a fare continuamente.
Buona lettura!
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